Alle quattro mi interroga un investigatore, pretendendo i fatti e non dicendomi nulla. Il suo volto non è familiare né rassicurante. Ha un bizzarro labbro superiore che si arriccia quando parla e dà l'impressione di non credere a una parola di quello che dici.
Finalmente, mi danno il permesso di tornare a casa. Telefono a Julianne e le chiedo di portarmi dei vestiti e un paio di scarpe.
《Cosa è successo a quelli che avevi?》
《Li ha presi la polizia. 》
Non vuole lasciare sole le ragazze. Charlie non è riuscita a prendere sonno che alle due è nel letto di Julianne, raggomitolata.
《E se ci fosse qualcuno che gira per il paese accoltellando la gente?》chiede Julianne.
《Non era il sangue di Sienna.》
《Allora che le è successo? 》
Non so spiegarlo.
Julianne esita, meditando sul da farsi.
《Chiederò alla signora Nutall di occuparsi delle ragazze. Dammi mezz'ora. 》
La signora Nutall è la nostra vicina di casa. Tecnicamente, non è più la mia vicina, ovviamente, e ciò significa che non devo più sopportare le sue ingiurie ogni volta che esco dalla villetta. Sulla sessantina, nubile, pare incolpare personalmente me per ogni offesa, mortificazione o rufiuto che abbia subito da parte di un uomo. La lista deve essere molto lunga.
Vado in bagno. Mi lavo la faccia. Senti sulle spalle un peso inquietante. Perché la madre di Sienna non si è ancora fatta viva? A questo punto la polizia deve averla rintracciata di sicuro.
Conosco Helen a malapena. Ci siamo parlati una volta o due per organizzare i pigiama Party delle ragazze, e scambiati cenni di saluto al distributore di benzina o nelle corsie del supermercato. Di solito, indossa pantaloni sportivi e vecchi maglioni e sembra sempre di fretta. Qualche volta ho incontrato suo marito, Ray Hegarty,al Fox and Badger. È un ex piedipiatti, un investigatore che si è guadagnato una medaglia al valore, secondo Hector. Adesso gestisce un'impresa di sorveglianza e viaggia molto.
Zoe fu assalita sei mesi prima che arrivassimo al paese e Liam Baker aveva già ricevuto una condanna per gravi lesioni personali quando mi richiesero una relazione pre-sentenza. Alcuni abitanti del paese si infuriarono perché Liam non era stato spedito direttamente in prigione, ma la gran parte di loro si accontentò di essersi liberata di lui.
Mezz'ora dopo, arriva Julianne e aspetta che mi cambi.
《Ho provato a chiamare Helen》dice, sistemandomi il colletto e occupandosi dei bottoni che ho saltato.《non risponde nessuno. 》
《Sarà al lavoro.》
Il braccio e la gamba sinistri si contraggono involontariamente.
《Dove hai le medicine? 》
《A casa.》
Mi afferra la mano, immobilizzandola.《andiamocene.》
In auto, osservo il sorgere del sole. Colline perse nella foschia mattutina. Da Bath a Wellow c'è soltanto un quarto d'ora di strada. Viviamo in questo paesino da tre anni e qualcosa, quando ci siamo trasferiti da Londra dietro suggerimento di Julianne. Case meno costose. Buone scuole. Più spazio. Aveva senso. Adesso che non stiamo più assieme, ne ha meno.
La gente del posto è piuttosto cordiale. Ci parliamo dai tettucci delle auto al distributore di benzina e facciamo la fila per il latte e il pane al negozio di Eric Vaile. Sono persone gentili, caute, cortesi,ma non sarò mai uno di loro. Essere single non aiuta. In un paesino il matrimonio è un passaporto per la rispettabilità. Il mio visto è stato revocato.
Il sole è sorto del tutto. Le villette e le case a schiera di Wellow appaiono imbiancate e pulite. Mi ricorda il luogo in cui sono cresciuto, un paese di minatori sulle colline ai piedi dello Snowdonia, anche se in verità non era così imbiancato, quanto ricoperto di polvere di carbone e pieno di famiglie di minatori con malattie polmonari.
《Possiamo passare davanti a casa degli Hegarty?》
Julianne mi lancia uno sguardo,esitante, con la sua frangia netta che le tocca un sopracciglio.
《Ci vorrà solo un secondo. 》
Svolta all'angolo e si dirige verso Bull's Hill. Di fronte a noi ci sono cinque macchine della polizia. Due sono auto civetta, ma hanno antenne radio. Sono parcheggiate fuori dall'abitazione si Sienna, quasi a ostruire la strada. Noto una Land Rover rugginosa che mi è familiare. Appartiene all'ispettore capo Veronica Cray,direttrice dell'unità investigativa grandi crimini.
Devono averla cercata in casa. Devono averla svegliata. Certe modelle famose non si alzano dal letto per meno di diecimila sterline. L'ispettore capo Cray si sveglia soltanto in caso di omicidio, servizie o scomparsa.
Julianne ha le mani serrate sul volante.
《Possiamo fermarci?》chiedo.
《No.》
《Voglio sapere cos'è successo. 》
Scuote la testa.
In quel momento, Veronica Cray esce dalla casa e si accende una sigaretta. Attraverso il fumo, incrocia il mio sguardo. È diffidente. Per nulla sorpresa.
Abbiamo ormai superato l'abitazione. Julianne prosegue.
《Avresti dovuto fermarti.》
《Non immischiarti, Joe.》
《Ms si tratta della famiglia di Sienna!》
《E sarà la polizia a gestire la faccenda. 》
C'è acredine nella sua voce. Un avvertimento. Ci siamo già passati. Ne abbiamo già discusso in passato. Ho perso.
Tre minuti dopo ci fermiamo fuori da casa mia. Il motore gira a vuoto e Julianne fa un respiro profondo.
《Ho intenzione di non mandare Charlie a scuola,stamane.》
《È una buona idea.》
Addolcita, mi dice di riposare e di chiamarla più tardi.
《Lo farò. 》
Ancor prima di tirare fuori le chiavi, sento Gunsmoke uggiolare e dare zampate alla porta sul retro. Attraverso il corridoio che porta in cucina, apro l'ingresso laterale ed esco in giardino, dove il labrador prende a saltarmi attorno alle gambe, leccandomi le mani.
《Mi dispiace di non essere rientrato》dico, strofinandogli le orecchie.
Lui mi guarda male. Impreco. Poi si precipita verso il cancello posteriore. I conigli ci aspettano. Non voglio rincorrerli? Forza.
Per prima cosa ho bisogno di fare una doccia e di prendere le mie pasticche, quella bianca e quella blu. Quando gli spasmi se ne saranno andati, potrò stringere saldamente il rasoio e allacciarmi gli stivali. I bottoni troveranno gli occhielli e le cerniere si chiuderanno facilmente. Il tremito è sotto controllo, sebbene di tanto in tanto il braccio sinistro si sollevi da solo quasi volesse fare la ola.
Nei sei mesi trascorsi dalla diagnosi della malattia, ho raggiunto un'intesa col signor Parkinson. Non nego più la sua esistenza, né immagino di essere il più forte tra i due. Ammettere questo dato di fatto è statoun'esperienza umiliante, come inchinarsi a un potere superiore.
Il mio stadio non è ancora avanzato, ma ogni giorno è uno stare in equilibrio con le mie cure, che necessitano un tempismo meticoloso. Troppa Levodopa e mi troverò a traballare,chinarmi e piegarmi, incapace di attraversare una stanza senza prima ispezionare ogni angolo. Troppo poca, e finirò per arrestarmi di colpo, come un motore senza olio.
Mi hanno consigliato di fare esercizio fisico, ed è per questo che vado a passeggiare ogni mattina. In realtà, più che camminare trascino i piedi. E vado soltanto a seconda del tempo che fa. Evito la pioggia. Infilamdomi a fatica un maglione, esco fuori e chiudo la porta. Su per Mill Hill Lane romba un trattore, trainando un rimorchio. Il conducente è Alasdair Riordan, un contadino del posto. Gli avambracci gli vibrano sul volante.
《Hai saputo la notizia? 》
《Cosa è successo? 》
《È morto Ray Hegarty. Si dice che lo abbia accoltellato la figlia piccola. Pensa un po, eh?》
Il respiro gli scivola fuori in una pallida nuvola. Scuote la testa e toglie il piede dalla frizione, ripartendo di scatto. Questa passa per essere la conversazione più lunga che io abbia mai avuto con Alasdair Riordan, un uomo di poche parole e ancor meno pensieri.
Gunsmoke è già scomparso lungo la collina, a perlustrare il sottobosco, annusando gli alberi e le buche nel terreno. Quando arrivo al ponte vedo il nastro di avvertimento legato attorno ai tronchi degli alberi e srotolato lungo le sponde del fiume. Torno con la mente al momento in cui ho trovato Sienna e l'ho trasportata fin qui. Sembra sia passata una settimana. È stato meno di dodici ore fa.
In un campo sulla sponda opposta, Gunsmoke insegue a grandi balzi un coniglio troppo agile, che zigzaga a destra e a sinistra e scompare in una buca. Una volta riuscì ad acchiapparne uno, ma ne fu talmente sorpreso che lo lasciò andare. Forse è contrario agli sport cruenti, il che da queste parti lo renderebbe una rarità. Di tanto in tanto il cane torna da me, attraversando a grandi balzi la collina,la lingua rosa ciondolante, in attesa di istruzioni. Mi guarda come se fossi il più saggio al mondo. Se solo le mie figlie avessero la sua stessa soggezione nei confronti della mia intelligenza. Rassicurato, riparte, annusando ogni escremento di vacca e ciuffo d'erba.
Gunsmoke mi ha reso più facili gli ultimi due anni. Lui non mi giudica così come mi giudico io. Mi costringe a uscire dal letto. Mi fa fare esercizio fisico. Mangia i miei avanzi. Fa da babysitter a Emma e stimola le conversazioni con la gente.
Passeggio per un chilometro tra i campi, seguendo la vecchia linea ferroviaria, poi mi volto e ripercorro le orme di stivale che ho lasciato sull'erba coperta di rugiada. Continuo a pensare a Ray Hegarty, un uomo che conosco a malapena.
Una volta lo vidi trascinato in una rissa al Fox and Badger. Un venerdì sera vennero al pub sei motociclisti, subito dopo l'estrazione della lotteria della società di rugby. Ray aveva vinto il cesto di carni e se ne stava seduto col suo premio. Il leader dei motociclisti si accostò al suo tavolo e gli chiese di spoatarsi.
《Ci sono un sacco di posti liberi 》replicò Ray.
Il motociclista lo squadrò e pensò di poterla avere vinta. Si sbagliava.
Sporgendosi sul tavolo, sputò con disinvoltura nella pinta di sidro di Ray. Prima che avesse il tempo di raddrizzarsi, Ray lo afferrò per il collo, mentre con l'altra mano rompeva il bicchiere e gli premeva il fondo frastagliato contro la gola.
Con calma, gli sussurò all'orecchio :《voi siete in sei, io da solo. Viste le circostanze, io finirei per morire, ma il fatto è questo. ..il primo a morire saresti tu.》
Lungo il collo del motociclista scese un sottile rivolo di sangue, sopra al pomo d'Adamo ,che saliva e scendeva col deglutire dell'uomo. Un altro liquido gocciolò sui suoi stivali e sulle logore assi del pavimento.
Quella scena si potrasse forse per venti minuti, finché da Radstock non arrivò la polizia. Ray così divenne una leggenda. Hector inchodò una targa speciale nell'angolo del pub, che recitava RISEVATO A RAY e gli garantì perlomeno una pinta gratis ogni volta che fosse passato di là.
La cosa strana è che ogni volta che in seguito ho ricordato l'alterco, raffigurandomi la calma ostilità di Ray Hegarty, mi sono ritrovato a prendere le parti dei motociclisti. Era come se fossero sempre stati sfavoriti.
Svoltando in Station Road,scorgo la Land Rover ammaccata parcheggiata di fronte a casa mia. Veronica Cray è seduta al volante con gli occhi chiusi, la testa appoggiata a una portiera.
《Buongiorno? 》
Socchiude gli occhi.《non dovresti lasciare la chiave di casa sotto a una pietra. È il secondo posto in cui ho guardato. Avevo bisogno di andare in bagno. Spero non ti dispiaccia.》
《Avresti dovuto restarci.》
《Il freddo non mi dà fastidio. 》
Scendendo dall'auto mi stringe la mano. La trattiene. Mi guarda negli occhi.《prima non ti sei fermato.》
《Ho visto che avevi da fare.》
Infila le mani nelle tasche del soprabito. Veronica è bassa e paffuta, con un guarda roba fatto di pantaloni realizzati su misura e scarpe da uomo. Le occhiaie sotto agli occhi tradiscono stanchezza, ma c'è qualcosa di più.
《Sono venuta a controllare cone sta la gatta》dice.
《Sì, certo.》
Diciotto mesi fa l'ispettore capo passò di qui senza preavviso portandomi in dono una scatola. All'interno c'era una gattina color panna, parte di una figliata che era nata nella sua stalla qualche settimana prima.
《Ho un cane》le dissi.
《Tu hai bisogno di un gatto.》
《Perché? 》
《Tu possiedi un cane ma hai bisogno di qualcosa che possieda te. È quel che fanno i gatti. Ti darà ordini. Gestirà questo posto.》
L'ispettore mise la scatola a terra. Conteneva sei scatolette di cibo per gatti, un sacco di sabbia per la lettiera e due piatti di plastica. Infilando la mano all'interno, tirò fuori la gattina, facendola penzolare dal palmo della mano.
《Non è bella?ti terrà compagnia.》
《Non ho bisogno di compagnia. 》
《Col cavolo che non ne hai bisogno. Dormi da solo. Lavori metà giornata. Passi un sacco di tempo in casa. Ho preso tutto quello che ti serve. È vaccinata, se ti interessa, fra quattro mesi puoi farla sterilizzare. 》
Mi appioppò la gattina, che mi si aggrappò al maglione quasi fossi un albero. Non mi venne in mente niente da dire, se non:《è molto gentile da parte tua, Veronica. 》
《Se somiglia anche lontanamente alla madre, sarà una brava cacciatrice di topi.》
《Qui non ci sono topi.》
《E non ce ne saranno.》
《Come si chiama?》
《Chiamala come preferisci.》
Emma la chiamò Pannocchia, perché ha il colore della panna. Non chiedetemi di spiegare la logica di una bambina in età prescolare.
Quando Charlie venne rapita, Veronica era a capo dell'indagine poliziesca. Credo si senta in colpa per non aver saputo proteggere la mia famiglia. Certe tragedie forgiano le amicizie. Altre sono pietre di paragone per i brutti ricordi. Io non so che genere di rapporto abbia con Veronica. Forse è un'amicizia. Forse condividiamo il senso di colpa.
Comunque sia, l'ispettore è rimasto in contatto con me, chiamandomi di quando in quando per chiedermi della gatta. Alle volte mi parla dei casi su cui sta lavorando, scendendo in dettagli che pensa possano intrigarmi. Io non abbocco.
Una sera mi telefonò mentre era in corso una presa di ostaggi :un uomo si era barricato in una casa con la ex moglie,cospargendola di benzina. Veronica chiese il mio aiuto. Io glielo negai.
Dopo restai alzato fino a tardi a guardare Sky News, ascoltando servizi su fallimenti bancari, riappropriazioni e crolli di mercato, sperando che le notizie restassero le stesse. Mi misi anchea pregare, fatto bizzarro perché non credo in Dio. Non sono nemmeno superstizioso, eppure incrociai le dita. Impedii che accadesse qualcosa, anche se questoè impossibile.
Restai alzato tutta la notte a guardare i notiziari, certo che se mi fossi mantenuto vigile non sarebbe accaduto niente di brutto .Andai a letto soltanto al sorgere del sole,quando smaglianti coppie televisive presero a sorridere dai loro divani mattutini.Avevo salvato un'altra vita.
Cray è entrata nell'ingresso senza attendere un invito. Si toglie il cappotto e lo getta sullo schienale di una sedia. Dimentico sempre quanto è bassa finché non ci troviamo fianco a fianco. Le guardo la sommità della testa. I suoi capelli ispidi sono brizzolati.
《Ti ho vista in televisione l'altra settimana 》dico.《sei stata promossa.》
《Eh, sì. Andare a letto con i superiori funziona. 》ride aspramente.《come va con i tremori?》
《Mi arrabatto.》
《Cos'è, una battuta sul Parkinson? 》
《Scusa.》
È sul punto di accendersi un'altra sigaretta.
《Non faccio fumare nessuno in casa.》
Con le mani a coppa, fa scintillare l'accendino. 《Apprezzo che tu stia facendo un'eccezione. 》mentre espira, inclina la testa. Il fumo le fluttua davanti agli occhi. Non riesco a sostenere il suo sguardo.
Quasi avesse ricevuto un segnale d'azione, appare Pannocchia, entrando in cucina senza fare rumore e annusando le scarpe di Cray. Forse riesce a sentire l'odore della madre. L'ispettore capo si china e raccoglie la gatta con una mano, studiando i suoi occhi in cerca di risposte.
《Sta diventando grassa.》
《È un po' pigra. 》
《Le dai troppo cibo.》
Cray lascia cadere Pannocchia e la osserva dimenarsi in aria, per poi atterrare ai suoi piedi. La gatta va verso la sua ciotola di cibo, per nulla impressionata, e si allontana con noncuranza alla ricerca di un angolo soleggiato.
L'ispettore capo si siede, scuote la sigaretta in un piattino. 《Non sembri molto felice di vedermi, professore. 》
《So perché sei qua.》
《Ho bisogno del tuo aiuto.》
《E invece no.》
Il mio tono è troppo duro, ma Cray non reagisce. Da un lato desidero disperatamente sapere cosa è successo a Ray Hegarty,per quale ragione Sienna era coperta di sangue, perché è corsa via...Al tempo stesso, sento un groppo alla gola che mi fa vibrare la voce. Non posso farlo di nuovo. L'ultima volta mi è costato caro.
《Tu conosci la ragazza. 》
《È amica di Charlie. 》
《A te ha detto niente? 》
《No. Era troppo traumatizzata. 》
《Vedi? Tu te ne intendi di queste cose.》
《Non posso aiutarti. 》
Cray getta un'occhiata fuori dalla finestra, dove un fascio di luce fende il campo, rendendo l'erba argentea.
《L'uomo che è morto la notte scorsa era un investigatore in pensione di nome Ray Hegarty. Ha lavorato presso il dipartimento di Investigazione criminale di Bristol per vent'anni. Era il mio capo. Il mio amico.》
《Mi dispiace. 》
Veronica aspira rumorosamente e il suo sguardo si fa vitreo.《Quando lo conobbi, pensai che Hegarty fosse un cazzone. Non mi voleva nella sua squadra e non fece niente per fermare i soprusi e gli scherzi crudeli. Mi dava tutti i lavori di merda che riusciva a trovare: occuparsi di cadaveri infetti, comunicare la morte delle vittime ai familiari, pulire la cella temporanea per alcolizzati. Pensavo volesse stroncarmi o costringermi ad andarmene, ma era soltanto un modo per temprarmi a sfide più grandi.》
In mezzo al fumo, Veronica sbatte i suoi occhi da ofide e si passa il pollice sulle labbra.《Ray mi ha insegnato tutto quello che so. Le sue regole. Credo di aver imparato a rispettare prima i suoi successi, poi l'uomo. 》
《Sono certo che riuscirai a capire cos'è accaduto. 》
Adesso nei suoi occhi c'è rabbia.《Se stai vivendo una crisi di mezza età, professore, comprati una Porsche e vedrai che ti passerà. 》
《Non si tratta di una crisi di mezza età. 》
《E allora qual è il tuo problema? 》
《Conosci la risposta. 》
Cray si alza in piedi e si tira su i pantaloni.《In un'altra vita potrei anche commiserarti, ma non in questa. Tu non hai il monopolio delle famiglie incasinate. Io ho un figlio irascibile e sovrappeso che vive con un'ex tossica e sta scrivendo un libro su come il divorzio dei suoi genitori gli abbia rovinato la vita, anche se il mio matrimonio è durato meno della mia gravidanza. E ora un uomo che rispettavo viene trovato morto nella camera della figlia e la ragazza è così traumatizzata che non spiccica parola. Perciò vedi,professore, tu non otterrai alcuna pietà da me, ma ti darò un consiglio. 》
La sua sigaretta sibila nel lavandino.
《Fattene una ragione, principessa, e inizia a crescere. Non sei più una bambina. 》