È Mezzogiorno. Mercoledì. Sto percorrendo gli stessi corridoi d'ospedale illuminanti, che profumano di disinfettante e cera per pavimenti. La stanza di Sienna è ancora sotto sorveglianza. Il sergente investigativo Colin Abbott, detto
Il monaco, un nero londinese, è assopito su una sedia con le gambe distese e la testa appoggiata alla parete. Deve aver fatto notata. La signora Abbott non ne sarà felice. L'ho incontrata una volta in un negozio di bricolage a Bristol. Era alta la metà del Monaco e cercava di controllare tre bambini che stavano trattando il padre come una parete da arrampicata.
Il Monaco si alza in piedi di soprassalto. Arriva quasi al soffitto.
《È sveglia?》chiede Cray.
《Sì, capo.》
《Ha detto nulla?》
《No.》
Dalla stanza esce un dottore, col camice bianco sbottonato e uno stetoscopio al collo. Giovane, al massino ventiseienne, è magro come un'acciuga e tira avanti grazie ai caffè e all'adrenalina dell'internato.
《Come sta la ragazza? 》chiede l'ispettore capo.
《Fisicamente, sta bene.》
《Mi pare di capire che ci sia un 'ma' in tutto questo.》
《A livello funzionale, sembra che l'udito e il linguaggio siano normali, e la paziente risponde agli stimoli visivi, ma la frequenza cardiaca continua a mostrare improvvisi picchi. 》
《È traumatizzata. 》dico io.
Il dottore annuisce e scarabocchia le due iniziali su un modulo. 《È piuttosto probabile, ma il neurologo vuole escludere un danno celebrale. Ha prescritto una TAC.》
Cray apre la porta. Helen Hegarty è seduta di fianco al letto di Sienna e le stringe la mano. Con le labbra serrate e stanca, indossa il suo camice da infermiera con le tasche de cardigan sformate. I capelli tinti le fioriscono da una sorta di crocchia e di tanto in tanto in tanto solleva le mani per rimetterli in ordine.
L'ispettore le fa cenno di uscire. Helen bancia Sienna in fronte, dicendole che tornerà presto.
《Signora Hegarty, sono l'ispettore capo Cray. Abbiamo già avuto occasione di incontrarci un paio di volte.》
《Lei era alla festa di pensionamento di Ray.》
L'ispettore capo annuisce dolcemente. 《Giusto. Sto indagando sulla sua morte.》
La dichiarazione sembra lasciare Helen indifferente.
《Ray era un buon uomo. Un ottimo investigatore. 》
《Grazie. 》
《Sienna ha detto nulla?》
Helen scuote la testa.《Si è svegliata circa un'ora fa. Ha aperto gli occhi e ha detto 'ciao ', ma poi si è riaddormentata.》
《È buon segno》dico io.《Probabilmente sta solo cercando di elaborare le cose.》
Helen mi lancia un'occhiata. 《Lei è il padre di Charlie.》
《Sì, sono Joe. Dammi pure del tu.》
Helen si asciuga le mani prima di stringere le mie.《Grazie per aver trovato mia figlia. 》
Veronica Cray le fa cenno di sedersi. Helen lo fa, incerta su dove mettere le mani. Se le preme in grembo. L'ispettore si siede al suo fianco, ponendosi faccia a faccua con lei, con le ginocchia che quasi si toccano.
《A che ora è uscita di casa ieri sera, signora Hegarty?》
《Più o meno alle diciotto meno venti.》
《Da quanto tempo lavora all'ospedale St Martin?》
《Da quattro anni.》
《Dov'era Sienna quando lei è andata al lavoro?》
《Era di ritorno a casa. A scuola c'erano state delle prove. Mia figlia è nel musical. 》Helen solleva lo sguardo verso di me.《So che avrebbe chiesto a Joe di darle uno strappo.》
Cray si volta verso di me per uns spiegazione.
《Ma poi Sienna ti ha telefonato 》dico a Helen.《Ti ha detto che l'avrebbe riaccompagnata a casa il suo fidanzato. L'ho sentita parlare con te.》
Sul suo volto appare un triste, raggrinzito sorriso. 《Certe volte quella ragazza è proprio un diavolo. 》Non appena quelle parole le escono di bocca, si pente di averle pronunciate.《 Non intendevo. ..Sienna non farebbe mai male a.. voleva bene a suo padre.》
Cray la interrompe. 《Lei che cosa sa di questo fidanzato? 》
《Non l'ho conosciuto, ma so che è più grande di lei e che guida la macchina. 》
《Sai come si chiama? 》
《Danny Gardiner.》
《Da quanto tempo frequenta Sienna?》
《Da circa otto mesi.》 Helen mi lancia un'occhiata, in cerca di comprensione. 《Ho provato a mettere fine alla cosa, perché Sienna aveva soltanto tredici anni, ma lei usciva continuamente di nascosto per vederlo. Non si può mica chiuderli a chiave in casa, giusto? Certe volte, vorrei averlo fatto.》
《Come si sono conosciuti? 》
《Danny andava a scuola con Lance, mio figlio.》
《Vive in zona?》
《A Bath. Sua madre fa la guida turistica. 》
L'ispettore capo preme il mento al petto, scegliendo le parole con cautela. 《Lei saa che ora è tornata a casa Sienna ieri sera?》
Helen scuote la testa.
《Lei non prevedeva che suo marito rientrasse, giusto?》
《Mi aveva detto che sarebbe tornato venerdì. 》
C'è una pausa. Sto osservando il linguaggio del corpo di Helen, in cerca di segni di menzogna o omissione evidente. Timida e disadorna,mi dà l'impressione di essere una gran lavoratrice, riservata e semplice. In gioventù deve essere stata una bella donna, ma la mancanza di sonno e una dieta povera hanno spinto in avanti le lancette del tempo.
Qualche volta l'ho vista camminare per il paese con indosso abiti che sembravano vecchi di vent'anni. Mi ha fatto tornare in mente il periodo della guerra, durante il quale le donne sostituirono gli uomini in fabbrica, vestendosi di larghe salopette ed enormi cardigan. Ciò la rende sensuale quanto una sorella maggiore, ma lei andava avanti così, con quieta accettazione.
《Chi sapeva che suo marito sarebbe rientrato ieri sera?》domanda Cray.
La donna si stringe nelle spalle.
《Sienna?》
《Non credo.》
《Che rapporto avevano Ray e Sienna?》
《Buono. Avevano i loro momenti. 》
《Momenti? 》
Helen stringe i polsini del cardigan nei pugni chiusi. 《Tu provi a porre dei limiti. I ragazzini cercano di oltrepassarli.》
《Suo marito ha mai toccato Sienna in maniera inappropriata? Le ha mai dato motivo di preoccuparsi? 》
La preoccupazione sul volto di Helen si trasforma in meraviglia, poi in rabbia.
《Non il mio Ray! Non farebbe mai una cosa del genere.》
I suoi lineamenti si sono fatti più tesi e minuti, diretti al centro del volto.
《Come osa insinuare. ..come osa pensare. ..lui odiava i pefofili. Li metteva dentro.》
Cray allunga il braccio a toccare la mano di Helen. 《Mi dispiace. Ero obbligata a chiederglielo.》
So esattamente cosa ha fatto l'ispettore capo. Sienna è un ovvia sospetta che essere ancora interrogata. Con una semplice domanda, Cray ha minato una delle sue possibili difese: la violenza carnale. In seguito Helen potrebbe cambiare idea, ma l'impatto della sua futura testimonianza sarà attenuata, analizzato dall'accusa, reso meno credibile.
Cray continua a parlare con delicatezza, chiedendo se Ray Hegarty avesse nemici dichiarati. Aveva litigato con qualcuno? Aveva problemi di denaro?
《Dobbiamo interrogare Sienna, capisce?》
Lo sguardo di Helen si sposta alle mie spalle, verso la stanza d'ospedale.
《Può essere presente lei, oppure chiedere che sia un altro adulto a stare con sua figlia. Ad esempio il Professor O' Loughlin.》
《Non è stata la mia Sienna...lei non lo farebbe mai. ..》
《Il sergente investigativo Abbott la condurrà presso la sede dell'ufficiale giudiziario di Flax Bourton. Qualcuno deve prima identificare il cadavere di Ray. Può farlo lei? Altrimenti posso chiedere a uno degli altri suoi figli.》
《No. Lo farò io.》
Il Monaco avanza e raccoglie dal pavimento la borsa di Helen.
Dall'altro capo del corridoio arriva un frastuono, un rumore di pesanti stivali e di grida. Lance Hegarty getta a terra un giovane infermiere che sta cercando di fermarlo. Con indosso una giacca di pelle logora e un paio di jeans macchiati di grasso, ha i capelli neri rasati, che a contrasto con la pelle pallida sembrano uno zucchetto.
Il Monaco lo intercetta, bloccandogli un braccio al petto e sollevandolo da terra.
《Toglimi le mani di dosso, bastardo di un nero!》
Helen grida:《Mettilo giù! 》
Il Monaco e Cray si scambiano un'occhiata, che dice più di tante parole.
Il sergente molla la presa e Lance abbraccia la madre, accarezzandole i capelli con una mano tatuata. Poi guarda Cray, sfidandola.
《Cosa è successo a Sienna? Le ha fatto del male qualcuno? Chi è stato?》
L'ispettore capo gli mette una mano sulla spalla.《Tuo padre è morto. Mi dispiace. 》
《Ti dispiace? 》
《Era una brava persona. 》
《Era un mostro maledetto! 》
Le parole detonare nello spazio chiuso. Helen poggia una mano sul petto di Lance. Le dita distese. Per calmarlo.
Lance la guarda.《La mia sorellina?》
Risponde Cray.《Sienna si riprenderà. 》
《Posso vederla? È là dentro?》
Prima che Lance raggiunga la porta, il Monaco lo blocca.
《Allontana da me questo gorilla!》
L'ispettore capo oscilla in avanti e pianta un dito nello sterno di Lance, che sussulta e piagnucola:《Perché? 》
《Per ricordarti di mostrare un po' di rispetto, ragazzino.》
Lance le lancia uno sguardo di scherno, poi abbassa gli occhi. Mentre si avvicina al letto, lo osservo dal vano della porta. Uno sguardo a Sienna e la sua rabbia si dissolve. Allungando il braccio, passa timidamente le dita sulla mano della sorella, a palmo aperto sul lenzuolo.
Sienna sbatte le palpebre.
《Ehi, bambina!》
Sienna sorride debolmente. 《Non mi avevi mai preso la mano.》
《E invece sì. 》
《Quando?》
《Quando eri piccola e ti accompagnavo a scuola.》
Sienna trova la cosa divertente e gli stringe ancor di più la mano.
《Hai saputo di papà? Sto cercando di essere triste, ma non lo sono. 》