Le quindici e un quarto. In attesa ai cancelli scolastici con decine di madri e nonne. Io sono l'unico maschio che ha superato l'età del pannolino. Tendo a starmene in disparte, perché non sono bravo a fare conversione spicciola e non ricordo i loro nomi. Lego le madri ai loro figli: la mamma di Jasper, la mamma di Sophie.
Si avvicina una donna. Giovane e carina, con corti capelli ramati, sprofonda le mani nelle tasche di un giaccone Barbour, che pare due taglie più grande. Probabilmente è una tata.
《 Ciao, io sono Natasha. 》
《Joe.》
《La tua Emma e il mio Billy sono in classe insieme. 》
Dunque non è una Tata.
《E poi hai Charlie 》aggiunge.
《Come conosci Charlie? 》
《Mio marito insegna alla Shepparton Park.》
Prima che possa chiederle il nome di suo marito, suona la campanella e il cortile si riempie di risate e giovani voci, che si fanno largo per prendere gli zaini. Mi ci vuole un po' per scorgere Emma, il cui zaino la fa sembrare una tartaruga che cammina sulle zampe posteriori.
Grido il suo nome. Lei solleva gli occhi. Ecco il suo sorriso.
Mi prende la mano, cosa che Charlie non fa più. Io m'infilo in spalla lo zaino e accorcio il passo.
《Come va,Emma?》
《Bene.》
《Hai impatto niente oggi?》
《La maestra ci aveva detto che avremmo iniziato motoria.》
《Davvero?》
《Io credevo che ci insegnasse a riparare i motori. 》
Cerco di non ridere. 《L'attività motoria è un'altra cosa...》
Emma mi guarda in maniera seccata.《ora lo so.》
Raggiungiamo casa mia ed Emma sostituisce la divisa con un vestito da Biancaneve che indossa ossessivamente da due mesi. Ormai i vicini penseranno che sia strana, ma non vale la pena discuterne. Sono sicuro che non lo indosserà quando andrà A ritirare il premio Nobel.
Sono più preoccupato per le sue altre 'piccole fissazioni ', un modo educato per descrivere le sue nevrosi. La settimana scorsa a scagliato il piatto della cena all'altro capo del tavolo perché una polpetta aveva 'toccato ' la pasta. Ma che avevo per la testa, a metterle nello stesso piatto!
Da quando sono diventato padre ho appreso cose importanti e apprezzo titto ciò che c'è ancora da imparare. So, ad esempio, che una moneta da una sterlina può passare innocuamente dal sistema digestivo di una bambina di quattro anni. So che la zuppa di pollo giapponese e la salsa di pomodoro rigurgitati rovineranno un tappeto di seta; che lo smalto per unghie si appiccica alla vasca e che troppe barbabietole rosse rendono l'urina di un bambino di un rosso brillante.
In casa nostra vive anche una persona misteriosa di nome Io No, responsabile degli asciugamani bagnati lasciati sul pavimento, dei pacchetti di patatine vuoti abbandonati sul divano e dei cesti di giocattoli rovesciati in giro per la camera. Ero diventato cosi stufo di pulire i danni di Io No che creai un fantoccio con vecchi cuscini , lo vestii e ci appesi un cartello con la scritta Io No.
Emma lo trova spassoso.
Quando trovai ciocche dei suoi bei capelli nella tazza dei gabinetto e in camera sua, pretesi di sapere chi era stato a tagliarli.
《Io no 》 mi disse Emma.
Guardai Charlie.
《Io no.》
Andai dal fantoccio.《senti,Io No, sei stato tu a tagliare i capelli a Emma? 》
Emma guardava la scena con nervosismo.
《Io No ha detto che non è stato lui》annunciai.
《Davvero ha detto così? 》
《Davvero. 》
《Davvero? 》
《Sì, davvero.》
《Oh.》
Dopo di ciò, confessò e subì la punizione proprio come una bambina di cinque anni.
Charlie arriverà tra un'ora. Nel frattempo, preparo a Emma una merenda e la seguo mentre fa i compiti. Poi esce in giardino e rincorre Gunsmoke, per legargli in testa un cappellino. Il labrador sfigge a falcate, si ferma, attende e fugge ancora.
Julianne telefona alle sedici e un quarto. L'udienza è stata aggiornata. Andrà a bere qualcosa con una persona e rientrerà a casa per le diciotto e trenta. Ascolto la sua voce e immagino per 'casa' intenda tornare da me. È un pensiero carino, quand' anche disperatamente ottimistico.
Alle diciassette accendo la tv per vedere il notiziario. Una conduttrice bionda con occhi da cerbiatta mi guarda senza battere ciglio dallo schermo.
L'esperto chiamato a indagare sull'origine dell'incendio ha oggi descritto la scoperta di cinque cadaveri in una pensione di Bristol, di cui tre bambini, tutti appartenenti alla stessa famiglia di richiedenti asilo.
La telecamera tagli su una cronista ugualmente curata, impegnata a riferire la notizia alla telecamera mentre il vento le agita i capelli.
Testimoniando in un processo per omicidio presso la corte d'assise di Bristol, il vigile del fuoco Jim Sherman ha dichiarato alla giuria che all'arrivo sulla scena della prima squadra di pompieri la casa era già notevolmente in fiamme.
I membri della famiglia, tutti addormentati al piano di sopra, sono rimasti intrappolati nel fuoco, a eccezione di Marco Kostin, diciottenne, che è riuscito a calarsi da una finestra del secondo piano mettendosi al sicuro.
I vigili del fuoco hanno scoperto tracce di benzina nell'ingresso al pianoterra e segni evidenti che dalla finestra sul davanti sia stata gettata dentro una bottiglia di combustibile.
Il filmato cambia, rivelando la polizia a presidio di alcune barricate, intenta a respingere i manifestanti che si trovano all'esterno del tribunale.
Sotto protezione straordinaria, stamattina i tre imputati sono arrivati in tribunale, dove hanno ricevuto critiche dai contestatori e acclamazioni dai sostenitori. Il candidato del partito nazionale britannico Novak Brennan ha salutato brevemente la folla mentre veniva condotto in tribunale assieme ai coimputati, Tony Scott e Gary Dobson. Questi ultimi sono ex attivisti de Partito nazionale britannico legati a organizzazioni neofascisti. Tutti e tre hanno rigettato l'accusa di omicidio, associazione a delinquere e incedio doloso.
Emma vuole guardare qualcos'altro, perché trova il telegiornale 'noioso '.
《Può darsi che tu veda la mamma》le dico.
《Perché? 》
《Oggi era là. 》
Corruga la fronte e si concentra sulla televisione per venti secondi, poi annuncia :《no,non la vedo. 》
Perso l'interesse, prova a svegliare Pannocchia, che è accoccolata su una sedia.
Charlie dovrebbe ormai essere a casa. Provo a chiamarla al cellulare ma risponde la segreteria telefonica. Forse ha perso l'autobus.
Quando squilla il cellulare sono certo che sia lei. Invece, una voce maschile chiede di parlare con il' padre di Charlotte '.
Mi liquefaccio. Nessuno la chiama mai Charlotte. Si tratta di un agente del commissariato di Bath, il quale prende a spiegarmi che Charlie è stata arrestata per aver assalito un tassista e non aver pagato la corsa.
《Deve esserci un errore. Mia figlia sta tornando a casa da scuola. 》
《Ho qua con me la sua carta dello studente. 》legge nome e cognome.
Il rumore che mi assale le orecchie è in parte un sollievo. Gli errori si possono rimediare. Perlomeno è incolume.
《Dove stiamo andando? 》chiede Emma.
《A prendere Charlie.》
Le metto in cappotto sopra al vestito da Biancaneve e le allaccio gli stivali. Guardo l'orologio. Julianne dovrebbe arrivare a momenti. Decido di non chiamarla.
Il commissariato di Bath è in Manvers Street, appena superata la stazione ferroviaria. In auto dista un quarto d'ora, durante il quale devo rispondere alle domande di Emma, desiderando che qualcuno risponda alle mie. Che diamine stava combinando Charlie?
La trovo stravaccata su una sedia di plastica nella cella di detenzione, lo zaino tra le gambe. Oltre a lei, l'unica persona nella stanza è un indiano di mezza età, che si preme un fazzoletto insanguinato al naso.
Charlie mi guarda fugacemente e abbassa gli occhi verso le sue scarpe logore. Sta piangendo, ma l'emozione predominante è la frustrazione, piuttosto che il dispiacere.
《Cosa è successo? 》
Risponde d'impeto.
《Volevo andare a trovare Sienna, ma non avevo abbastanza soldi. Pensavo di averli, ma il taxi costava troppo. E allora il tizio si è arrabbiato. 》indica il tassista sikh.《mi mancavano tre sterline. Ma lui non mi lasciava andare.》
L'autista la interrompe.《mi ha chiamato 'stronzo di un pachistano '. Che ragazza sboccata. Veramente terribile. 》scuote la testa.
《Mi ha messo le mani dappertutto! 》
《E lei mi ha rotto il naso!》
《L'ho a malapena sfiorato.》
《È una teppista. 》
《E tu sei un pervertito! 》
Interviene un poliziotto. L'agente Dwyer ha i capelli talmente rossi e ingelatinati che pare avere la testa in fiamme. Vuole parlarmi in privato. Dico a Charlie di comportarsi in maniera gentile e di badare a Emma. Lei mi ha lanciato uno sguardo letale,accusandomi già di aver preso le parti dellaltro.
L'agente spiega i fatti. L'autista, il signor Singh, ha prelevato Charlie a scuola durante l'ultima ora di lezione, dopo aver ricevuto la sua prenotazione telefonica. L'ha fatta scendere fuori dal Royal United Hospital, dove Charlie non è riuscita a pagare la corsa. Secondo il signor Singh, Charlie ha tentato di fuggire e lui è stato costretto a bloccare le portiere. Lei allora lo ha aggredito.
《Il signor Singh ha una telecamera di sorveglianza installata sul taxi》dice l'agente.
《Posso vederla?》
L'agente Dwyer solleva una sezione a cerniera del bancone e mi conduce a una scrivania con un computer. Il filmato grandangolare è sgranatoe scarsamente illuminato, ripreso dal fondo del cruscotto. Invece di essere puntata sul conducente, la telecamera è mirata verso il sedile del passeggero, a rivelare le gambe di Charlie e una breve immagine della sua biancheria intima, mentre lei si allunga ad afferare la cintura di sicurezza.
Il computer avanza verso la discussione. Sento Charlie che si offre di pagare e dà il suo indirizzo. Quando tenta di uscire dall'auto, l'uomo chiude gli sportelli e lei si fa prendere dal panico.
《Quest'uomo aveva il diritto di imprigionare mia figli?》chiedo io.
《In questi casi, l'arresto effettuato da un privato cittadino è consentito. 》
《Ma Charlie ha soltanto quattordici anni!》
Do nuovamente un'occhiata allo schermo del computer.
《È un po' strano che abbia messo la telecamera in quel punto, non crede? Che cosa stava cercando di filmare? 》
Il signor Singh coglie l'osservazione e si offende.
《Non sono io il criminale!》
《Forse dovrei controllare anche gli altri nastri 》dice Dwyer.
Il signor Singh gonfia il petto in segno di protesta.
《Voglio che venga incriminata. Voglio il rimborso delle spese mediche... e un indenizzo per i mancati guadagni. 》
Il mio cellulare vibra. È Julianne.
《Dove sei?》
《Tra poco arriviamo. 》
《Va tutto bene?》
Che le dico?
《Sono al commissariato di Bath. Sarò a casa a momenti.》
《Dove sono le ragazze? 》la sua voce è salita di un'ottava.
《Charlie ha ricevuto una diffida per aver aggredito un tassista e non aver pagato la corsa.》
Silenzio.
Forse non avrei dovuto raccontarle niente.
《Va tutto bene. È tutto sotto controllo.》
Alla fine parla, facendo domande a raffica. Quando? Perché? Come?
《Sta calma.》
《Non dirmi di stare calma, Joe. Emma dov'è? 》
《È con me.》
Emma è seduta in grembo a Charlie e gioca a battimani. Noto le macchie di inchiostro sulle dita di Charlie. Le hanno preso le impronte. Assurdo.
《Che cosa è assurdo?》chiede Julienne.
《Come dici,scusa?》
《Hai appena detto che qualcosa è assurdo.》
《Niente. Devo andare.》
《Non riattaccarmi il telefono in faccia. 》
《Ciao.》
Affronto l'agente Dwyer.《 perché avete preso le impronte a mia figlia?》
《È una procedura standard. Prendiamo campioni di DNA e impronte per avere la conferma dell'identità di un sospetto.》
《Ha quattordici anni.》
《L'età non conta. 》
《Sta scherzando? 》
L'amabile patina di Dwyer è scomparsa in un battito di ciglia.《qua non sta ridendo nessuno, signore. Ho eseguito un controllo su sua figlia. Non è la prima volta che si mette nei guai.》
Sta parlando del furto nel negozio. Voglio dirgli del rapimento e di come Charlie è stata avvolta nel nastro adesivo e costretta a respirare da un tubo. Non c'è da meravigliarsi che sia andata nel panico quando l'autista ha chiuso a chiave le portiere. Tuttavia, so che mia figlia è in ascolto e decido di non risollevare la faccenda, perché Charlie dimentichi quell'esperienza traumatica.
《L'ultima volta ha ricevuto una diffida formale》dice l'agente Dwyer.《stavolta la faccenda verrà deferita alla procura.》
Il signor Singh pare più felice. Il naso ha smesso di sanguinargli. Ho voglia di tirargli un pugno.
《Dunque che succede, adesso?》
《Le verrà imviata per posta una citazione in giudizio. Se non arriva, sua figlia è fuori pericolo.》
Guardo l'autista. 《E se mi offrissi di pagarle le spese mediche... e l'indennizzo ?》
L'uomo dondola la testa e indica il naso.
Dwyer ritrova un residuo del suo passato calore.《la cosa potrebbe concludersi qua, signor O'Loughlin. Porti a casa sua figlia.》
Charlie afferra lo zaino e io prendo per mano Emma. Attraversate le porte, scendiamo gli scalini e seguiamo il bagliore dei lampioni dino alla macchina. Charlie strascica i piedi come se invece dei libri portasse mattoni. Emma è caduta in un preoccupato silenzio.
《Perché non mi hai chiamato?》le domando.
Charlie resta a capo chino.《non dare la colpa a me. Se quel coglione non si fosse agitato così tanto...》
《Modera il linguaggio. 》
Emma reagisce prontamente. 《Cos'è un coglione?》
《Niente. Sto parlando con Charlie.》
Restiamo seduti in silenzio per mezzo chilometro. Finalmente Charlie risponde.
《Ho chiamato l'ospedale ma non volevano dirmi niente di Sienna.》
《È per questo che hai deciso di prendere un taxi?》
《Non mi ero resa conto di quanto mi sarebbe venuto a costare.》
Ora Charlie è animata, espone le sue argomentazioni, si difende.
《A scuola girano un sacco di voci. Dicono che Sienna ha ucciso suo papà, che è stata arrestata, che ha tentato il suicidio. 》
《Non sappiamo ancora cosa sia successo. 》
Fa un respiro profondo. 《Io l'ho vista, quando è venura a casa. Ho visto il sangue. 》
Emma ascolta con attenzione dal seggiolino. Fino a che punto è in grado di comprendere?
《Non credo sia il momento adatto per parlarne.》
Charlie non molla.《 mi tratti come una bambina.》
《Forse perché ti comporti come tale. Sei stata arrestata. Dio solo sa cosa dirà tua madre.》
《Non dirglielo!》
《È troppo tardi. Mi ha telefonato. 》
Charlie geme.《adesso si intristirà e mi guarderà per giorni come un cucciolo di foca che sta per essere bastonato. 》
《Non è così cattiva.》
《Sì, invece. È già triste a sufficienza.》
È triste?
Mentre parcheggio, Julianne resta ferma sul vano della porta di casa. Allarga le braccia per accogliere Emna, che attraversa di corsa il vialetto. Charlie ci mette di più a recuperare lo zaino e aprirela portiera.
《Ad ogni modo, ne riparleremo. 》
《Va be'.》
Odio quella parola:va be'. Charlie mi sta dicendo che non capisco. Che non capirò mai. Sono troppo vecchio. Troppo stupido. Non ho gusto nei vestiti, nella musica, belle amicizie. Non possiedo il linguaggio giusto per parlare con lei. Non temo le stesse cose,non ho i suoi stessi sogni.
Sono intrappolato in quel luongo di mezzo, incerto se essere un padre o un amico per Charlie, sapendo che non posso essere entrambi.
In questo momento, mia figlia è uno stato-nazione che chiede l'indipendenza, che vuole un governo, leggi e bilancio tutti suoi. Ogni volta che cerco di evitare il conflitto scegliendo la diplomazia al posto dell'ostilità, lei ammassa le sue truppe al confine, accusandomi di spiare o sabotare la sua vita.
Percorre il vialetto e passa di fianco a Julianne, salendo dritta in camera sua.
Julianne mi grida:《ti ha detto perché? 》
《Sienna.》
《Ne parliamo più tardi.》
La porta si chiude e io mi siedo sul muretto di mattoni lungo la via, sotto ai rami sporgenti. Fissando la villetta, a volte riesco a distinguere le sagome dietro alle tende. In questo momento Julienne sta mettendo a letto Emma. Poi verranno il lavaggio dei denti, la lettura di una fiaba, un bacio, un abbraccio, la richiesta di bere, e un abbraccio finale prima che la luce venga spenta.
Conosco il copione. Conosco le didascalie. Non ho più il mio ruolo di figurante.