«Hai visto le mie scarpe?» chiese Olga alzando la voce dalla camera da letto.
«Sono in fondo all'armadio», gridò in tutta risposta Martina che stava finendo di truccarsi di fronte allo specchio accanto ad Aurora.
«Siamo in ritardo, gli altri ci stanno aspettano tutti a casa di Andrea. Alla fine se ne andranno».Era vero, da quando le sue amiche erano arrivate i loro tempi si erano decisamente allungati.
Tre ragazze in un unico bagno, un delirio assoluto e un concentrato di disordine tale che sua madre l'avrebbe uccisa.Inoltre quell'agosto era uno dei più caldi degli ultimi anni, perciò era difficile anche truccarsi in modo decente senza sudare sette camice e non dover ricominciare da capo.
Dopo mille peripezie riuscirono ad uscire di casa e a salire in sella alle loro biciclette in direzione del bagno Stella. Quell'anno il loro amico Andrea aveva preso in affitto la casa proprio di fronte allo stabilimento e capitava che la sera si ritrovassero tutti quanti davanti al suo terrazzo al piano terra.
Per fortuna l'aria fresca della sera riusciva a dare un po' di sollievo alla pelle e al caldo appiccicoso.
Aurora aveva passato delle serate fantastiche in compagnia delle sue nuove amiche e si era divertita un sacco con Iris e Roberta. Le avevano presentato molte persone e in qualche modo Aurora aveva perso la cognizione del tempo.
Poi era arrivato agosto portando con sé Olga e Martina, il bagno Stella si era ripopolato di volti amici e tutto aveva ricominciato a prendere forma finendo per assomigliare a ciò che Aurora aveva lascito l'anno prima.
C'erano tutti, anche alcuni nuovi ragazzi e ragazze che avevano già fatto gruppo con loro, ma mancava sempre qualcuno.
Sapete indovinare chi?
Ovviamente Marco, che nessuno sapeva quando sarebbe arrivato.
I suoi genitori c'erano, ma sembrava che Marco avesse avuto un intoppo.
Nessuno sapeva quale e Aurora stava iniziando a perdere le speranze.Non sapeva quali sarebbero stati i piani per la serata, ma la ragazza era serena e felice di aver ritrovato finalmente il suo gruppo di amici, quell'anno ancora più grande per la presenza di Iris, Roberta e altri ragazzi.
Quando si spostavano tutti insieme erano tantissimi e per cenare ad un ristorante dovevano chiamare giorni prima per trovare posto per tutti.
«Perché pedalate così piano?» Aurora si voltò alla ricerca delle sue amiche, senza riuscire a nascondere la leggera stizza.
«Abbiamo i tacchi! Sei tu che hai fretta!» urlò Martina strusciando per terra il suo tacco dodici.
«Non ho fretta è che siamo in ritardo!» Era esasperata.
«Tranquilla, vedrai che saranno sempre tutti quanti sul terrazzo di Andrea. Ci aspettano sempre!» continuò Olga ancora più indietro che ogni due secondi si tirava la minigonna lungo le cosce abbronzate.Aurora sbuffò mentre finalmente poteva quasi scorgere casa di Andrea e la terrazza bianco ottico che dava proprio sulla strada. Aguzzò la vista, nonostante il buio e la luce fioca dei lampioni e tirò un respiro di sollievo quando scorse tante figure in piedi.
Meno male, si disse, le avevano aspettate.
«Hai visto! Ci sono tutti!» gridò Martina raggiungendola.
«Sì, per fortuna» rispose Aurora sposando lo sguardo sulle figure in terrazza, adesso ancora più nitide data la vicinanza.C'era qualcosa di diverso però, o meglio qualcuno.
Aurora rimase di sasso e smise di pedalare quando su quella terrazza scorse il familiare volto di Marco, esattamente accanto a Pietro.
Entrambi erano a braccia conserte, intenti a guardare l'orizzonte, e non fecero caso ad Aurora che come un automa si dimenticò di frenare e proseguì la sua corsa con il cuore in gola e lo stomaco improvvisamente attorcigliato.
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Pesa più un metro cubo d'aria o un etto di vino?
RomanceEsiste qualcosa di più bello dell'estate dopo la fine della scuola? Delle corse in bicicletta, delle serata passate con gli amici a ridere e scherzare, sotto le stelle, sulla spiaggia, ovunque, perché non esiste desiderio, se non quello di vivere l...