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Qualcuno bussa alla porta; molto garbatamente decido di ignorare chiunque si trovi al di là di essa. Il mio migliore amico, Victor Morrison, mi ha implorato di venire a questa festa. Voleva farmi conoscere il suo fidanzato. Peccato che dopo circa cinque minuti l'ho completamente perso di vista. Per questo ho deciso di fare la scelta più logica: chiudermi in bagno e fingere di non esistere.


<Lily, apri questa porta> trasalisco sentendomi chiamare da Victor. Apro la porta. Il mio campo visivo viene invaso prima da una maglietta verde poi, alzando la testa , trovo la faccia familiare del mio amico.
<Ciao> lo saluto garbatamente, fingendo nonchalance.
<Perché ti sei chiusa qui dentro? Volevo chiamarti ma mi è morto il telefono; pensavo te ne fossi andata> faccio spallucce.
<Anche se volessi andarmene non saprei nemmeno come farlo>gli rispondo sarcasticamente.
<Dai Lily, non fare così! Voglio farti conoscere Alex> mi dice prendendomi sotto braccio e trascinandomi chissà dove. Camminiamo per un lungo corridoio poi usciamo fuori, sulla parte di giardino che affaccia sulla piscina. Anche qui è pieno di persone e il mio sguardo si focalizza su quella che dovrebbe essere una dependance; le vetrate circondano tutto il perimetro dell'edificio ma non è possibile vedere l'interno di essa perché delle tende scure coprono tutto. È proprio lì che ci stiamo dirigendo.

<Ma il tuo fidanzato è ricchissimo> commento abilita. Si è fidanzato all'inizio dell'estate e non ha voluto dirmi chi fosse, ad eccezione del nome. Ha detto che se avessi saputo chi fosse avrei avuto sicuramente un opinione negativa su di lui. Questo significa che è sicuramente qualcuno che conosco, però non mi viene in mente nessuno così ricco.
<Questa è casa di un suo amico; che tra l'altro è il fidanzato della sorella. Amerai sicuramente Daisy> Mi lascia andare prima di far scorrere di lato la porta-finestra ed entra, seguito da me.

Le prime due cose che noto sono l'enorme soggiorno, con cucina e isola in un angolo e divano ad angolo con parete attrezzata in un altro, separati da un tavolo da biliardo. La seconda cosa che noto, che è anche la più pericolosa sono le ghiacce da football indossate da alcuni dei ragazzi nella stanza. Le ghiacce sono viola e bianche, proprio come quelle della North High, la nostra scuola rivale per eccellenza. Sia chiaro, per me non significa assolutamente nulla ma quando tuo fratello è capitato della squadra di football, è impossibile rimanere fuori da queste rivalità. Mi ritrovo a guardare Victor, anche lui non se la passa meglio di me; suo fratello Marcus è nella squadra. Con lo sguardo cerco di urlargli che è un traditore, lui mi sorride angelicamente.

<Ragazzi ho recuperato Lily, si era fermata a parlare con una sua amica> sento la mia faccia andare in fiamme e gli tiro un'occhiataccia. Non c'è assolutamente bisogno di annunciarmi in questo modo. Vedo una ragazza lasciare il tavolo da biliardo e avvicinarsi a me. È bellissima. I suoi capelli sono ricci e scuri, le scendono sotto le spalle con dei boccoli perfetti, il corpo è fasciato da un vestito verde.
<Ciao, io sono Daisy> mi sorride porgendomi la mano.
<Piacere, sono Lily> le dico ricambiando la stretta di mano, nel farlo noto sull'anulare un anello con un brillantino.
<Io sono Alex, piacere> poi alzo la testa e il mio sguardo si ritrova ad osservare due occhi scurissimi, ma a differenza della sorella, i suoi capelli sono lisci e più chiari. È leggermente più basso di Victor ma è più muscoloso. Questo è sicuramente dovuto all'allenamento. Infatti mi ritrovo davanti Alexander Adams, uno dei giocatori più forti della North.
<Piacere Lily> dico stringendo la mano anche a lui. Sono sconvolta, non posso credere che il suo fidanzato sia Alexander Adams; gli lancio un'occhiata di sbieco ma lui la ignora spudoratamente.

<La conversazione con la tua amica doveva essere molto interessante; Victor ha provato a chiamarti con il mio telefono ma non hai risposto> mi dice. Lo guardo confusa, sembra quasi essere infastidito dalla mia presenza.
<Sai com'è... con tutta questa musica è difficile sentire il telefono> dico mentre estraggo il telefono dalla tasca, tra le notifiche vedo un paio di chiamate perse da un numero sconosciuto e delle foto mandare da mio fratello Jason sulla chat di gruppo. Jason è solo un anno più piccolo di me, questa sera doveva fare da baby-sitter a Noah, nostro nipote.

My Fake Lover Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora