Take you like a drug

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Odio questo giorno.

Odio questo giorno più degli altri.

Sto tremando.

Ho ansia, tanta ansia.

Fa ridere che abbia il terrore degli ospedali e sono chiuso in un ospedale da quasi 6 mesi.

Ho passato gli ultimi 3 o 4 anni della mia vita ad entrare e uscire dall'ospedale.

Odio questo posto ma oggi il mio odio è più intenso, più forte, più...odio.

Devo cambiare l'ago della flebo e indovinate chi, oltre ad avere il terrore degli ospedali, ha anche la fobia degli aghi? Ovviamente io.

Solitamente a fare il cambio ago è un'infermiera dolce e simpatica di nome Rosalie. E' molto gentile e si vede che svolge il suo lavoro con amore. Purtroppo mi hanno comunicato che stavolta non sarà lei a farlo e sapere che ci sarà un altro infermiere al suo posto mi fa venire più ansia.

E se fosse antipatico? Insensibile? Se non capisse la mia paura degli aghi? Se non fosse bravo? Se...

Basta Kenma. E' da ieri pomeriggio, da quando il dottore ti ha detto che non ci sarà Rosalie che pensi e ripensi all'infermiere che verrà.

Datti una calmata cazzo.

Stai tremando dalla paura da più di mezz'ora.

Prendo un bel respiro, perfino i polmoni tremano.

Guardo l'orologio, mancano cinque minuti.

Tra cinque minuti l'infermiere entrerà nella stanza e questo basterà come colpo di grazia per farmi morire in questo edificio orribile.

Sfilo l'elastico dal mio polso, ci gioco con le dita, mi aiuta a calmarmi. Poco, ma aiuta.

Fisso la lancetta dei minuti, a ogni "tic" il mio cuore perde un battito.

Ne mancano tre, la lancetta si avvicina sempre di più alle 18:15, vorrei che si fermasse, che rimanesse bloccata, congelata alle 18:13.

Respiro profondamente ancora mentre le mie mani giocano con l'elastico e le mie gambe tremano.

Potrò sembrare stupido ed esagerato ma io gli aghi non li posso proprio vedere. E non è solo una questione di vista, non si devono avvicinare a me. Se sono consapevole che in una stanza sono presenti degli aghi io non entro. Mi terrorizzano, fin da quando sono piccolo e non posso farci nulla.

Mancano due minuti ma...

La porta si apre lentamente.

Alto, spalle larghe, bel fisico, camice azzurro e bianco, sorriso stampato in faccia, occhi taglienti, qualche anno più grande di me, capelli neri, mani grandi, si intravedono le vene.

<Ciao sono Kuroo Tetsurō, tu sei Kenma giusto?>

La prima cosa che penso è "wow che figo", un secondo dopo mi ricordo della flebo. Ma perchè ho così tanta paura, mi viene da piangere. So che sto per piangere. Farò la figura dello scemo, sembrerò un bambino e darò l'impressione di essere un immaturo.

Mi rendo conto di non aver risposto alla sua domanda.

Riesco ancora a parlare stranamente. Solitamente quando sono in ansia mi si crea un nodo alla gola e non riesco più a far uscire nemmeno un piccolo suono dalla mia bocca.

Ingoio la saliva, prendo un respiro e rispondo.

<K-Kenma si, sono io>

<Perfetto. Ciao Kenma, come stai?>

I feel good now ➪ kurokenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora