quattro (what do you like?)

4.6K 236 15
                                    


"Sai, dovresti studiare Mia." Mi dice Harry, mentre si sistema i vestiti che ha addosso. Spinge i suoi occhiali da vista più su con un dito, e scruta ogni mio movimento.

"Io e la parola 'studio' non andiamo molto d'accordo." Dico appoggiando la testa sullo schienale del mio letto, mentre lui sembra guardarmi a disagio. Fisso il suo viso e noto che ha alcuni segni di acne sul viso, come quelli che avevo io alle medie.

Mi alzo dal letto e vado verso il bagno nella mia camera. "Cosa fai?" Mi chiede nervosamente.

Tiro fuori un flacone dal mobiletto ai lati dello specchio e ritorno nella mia camera. Lancio il flacone con la crema sul grembo di Harry, mentre lui mi guarda con un'espressione corrucciata. "È una crema che rimuove tutti i segni dell'acne," gli dico alzando le spalle e tornando nella mia vecchia posizione. "Basta che la applichi una volta alla mattina e una alla sera prima di andare a dormire e avrai la pelle perfetta in poco tempo."

Annuisce e mette la crema dentro la sua borsa a tracolla. "Nessuno mi ha mai aiutato," inizia a dire. "Soprattutto non dopo così poco."

"Tutti hanno bisogno di essere aiutati in un modo o nell'altro." Scrollo le spalle, facendo scorrere le mie dita tra i miei morbidi capelli mori.

"Mi piacciono le ragazze more," inizia, ma si blocca appena vede il mio sguardo attento su di lui, e si rende conto di quello che ha appena detto. "No, cioè, i-io no-non volevo-,"

"Cos'altro ti piace?" Gli chiedo, come se non avessi sentito nulla di quello che ha esplicitamente detto prima.

Il suo sguardo si rilassa. "I videogiochi." Dice imbarazzato, ma allo stesso tempo fieri di se stesso.

"A 18 anni ti piacciono i videogiochi?" Aggrotto le sopracciglia, trattenendo una risata. Ho capito che è un ragazzo molto permaloso, per cui evito di ridicolizzarlo ancora una volta.

"Non a tutti piacciono le stesse cose," sospira. "Voglio dire, andiamo, tutte le persone della nostra età sono stereotipate, tutti uguali, tutti etichettati." Aggiunge.

"Mi stai dicendo che fai la parte del nerd solo per differenziarti dagli altri?"

"No, sto dicendo che tu sei uguale a tutti gli altri." Si sistema nuovamente gli occhiali sugli occhi.

"Ti sbagli, non mi conosci abbastanza da poterlo dire." Mi irrito.

"Non ti conosco abbastanza da poterlo dire, mh," mormora, ripetendo le mie parole. "Allora dimmi un po' Mia, a te cosa piace?" Domanda, quasi come per prendersi gioco di me.

Il suo sguardo beffardo quasi perfora il mio viso, e per poco non riesco a rispondergli, intimidita dai suoi profondi occhi verdi. "Mi piacciono i tramonti," affermo sinceramente, mentre lui perde il suo sguardo da vincitore dal viso. "Amo il modo in cui il sole cala piano piano. Amo la variegata sfumatura di colori che si viene a creare sul cielo immenso che sta sopra i miei occhi."

"Mi hai stupito, lo ammetto." Afferma Harry ridendo.

"Ogni tanto riesco a stupirmi anche da sola." Concordo con lui, ridendogli sopra.

"Allora," inizia attirando la mia attenzione. "Non ti è venuta nessuna voglia di studiare?"

"Non credo," arriccio le labbra. "Non ho mai avuto voglia di studiare in diciassette anni, cosa ti fa credere che possa averne ora?"

"Credo solo che nella vita le persone abbiano bisogno di cambiare."

"Come sei poetico."

"Mia madre mi ha sempre detto che se la gente trova un motivo per odiarti, tu devi fargliene trovare uno per il quale amarti."

Shifting  ➳ [h.s]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora