quattordici (what about us?)

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Stamattina la sveglia mi ha dato più fastidio del solito. Mi sono alzata presto e sono riuscita a lavarmi il corpo e i capelli. Mi sono truccata e ho fatto un sacco di cose che non avrei pensato di riuscire a fare nel tempo che mi era rimasto.

Adesso ero davanti allo specchio che ho sul muro delle scale, mentre mi sistemo i miei capelli ondulati. Il trucco non ha accennato a sbavature e il mio profumo si sente ancora molto sul mio corpo, anche se mi viene da piangere a pensare che sta finendo. Sistemo la mia camicetta leggera nera, che è sbottonata fino a sopra poco il seno. I miei jeans chiari fasciano perfettamente le mie gambe magre. Ai piedi ho un paio di stivaletti neri e addosso qualche accessorio che completa il mio look. Metto un cappotto lungo blu scuro addosso e sono pronta per uscire di casa.

Stamattina mi accompagna mia madre a scuola, questo perché non ho voglia di prendere la mia fredda auto oggi. Quindi tutto il tragitto che mi porta fino a davanti il cancello della mia scuola lo faccio in silenzio con lei.

"Tesoro, non posso venire a prenderti però. Come tornerai a casa?" Mi domanda mia madre, mentre sblocca la portiera della sua auto.

"Mi farò accompagnare da qualcuno o tornerò a piedi. Stai tranquilla." La rassicuro e scendo dall'auto, dopo averle dato un bacio sulla guancia e augurandole buona giornata.

Cammino verso la scuola e la prima cosa che faccio è togliermi il pesante giubbotto. La mia scuola ha un impianto di riscaldamento fantastico, infatti sembra di essere di nuovo in estate. Sposto la parte sinistra dei miei capelli dietro la schiena, mentre la parte destra la lascio cadere davanti. Sistemo la mia collana d'argento con due anelli in oro bianco alla fine che penzolano. Tossisco e mi avvio verso il mio armadietto, sapendo che alla prima ora avremo musica.

Appena apro lo sportello dell'armadietto, sento qualcuno mettersi accanto. Non guardo nemmeno, visto che sarà qualcuno che cerca una sigaretta o che cerca il suo armadietto. Prendo un quaderno e un libro in una mano. Le maniche della mia camicia sono tirate su fino a un po' più sotto del gomito e sull'anulare porto l'anello che mi ha regalato mio padre quando avevo dieci anni. Un'anello argento con dei piccoli cristalli sopra. È una delle cose a cui tengo di più.

Chiudo l'anta dell'armadietto e mi scontro con la persona che si era appunto appoggiata. Un odore intenso di colonia maschile mischiato ad un forte odore di deodorante arriva al mio naso. Alzo la testa.

"Contenta di rivedermi?" Una nota di sarcasmo è nella sua voce. Non so se prenderlo a sberle con le mani o tirargli il mio libro in testa. Ha una t-shirt nera con una felpa grigia sopra, un paio di jeans stretti e neri, un paio di stivaletti di camoscio ai piedi. I capelli perfettamente tirati sù e uno sguardo che ammalierebbe qualsiasi ragazza presente a questo mondo.

Decido semplicemente di passare avanti e superarlo, facendo finta di non averlo né visto e né sentito. Sento dei passi dietro di me e una voce ridere. "Cosa? Nemmeno un bacio o un saluto? Niente di niente?" Non so se mi sta prendendo in giro o è serio. Ma dopo quello che ha fatto, la prima opzione è quella che penso sia più valida.

Così, per smetterla, mi giro e metto i miei libri sul suo addome. "No, niente di niente, Harry." Gli rispondo con un finto sorriso. Se gli rispondessi freddamente capirebbe che sono arrabbiata e che quindi tengo a quello che ha fatto.

"Oh peccato, perché io avevo proprio voglia di un bacio." Ammicca.

Sono sconvolta. Questo ragazzo non mi sembra più quello che ho conosciuto poco tempo fa. "A che gioco stai giocando Harry?"

"E tu a che gioco stai giocando Mia?"

"Io non ho mai giocato a niente Harry, ma dato che hai rovinato tutto, non voglio più sentirti parlare con me, sedevi parlarmi così." Sbotto, mentre faccio un passo indietro.

Shifting  ➳ [h.s]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora