diciassette (my bff's sister)

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Harry era andato via da circa due ore. Io ero ancora a casa sua, in camera di Dylan, mentre lui cercava di spiegarmi per l'ultima volta filosofia, mentre la mia testa era da tutt'altra parte.

Per un secondo avevo pensato fosse stata colpa mia, perché lo avevo lasciato di stucco nel bagno, poi però ho pensato anche che avevo fatto bene. Non mi ero lasciata abbindolare dalle sue parole, come avevo già fatto in passato, ed ero rimasta sulle mie. Poi bisognava anche considerare il fatto che era da più di un mese che lui mi stava trattando come spazzatura, e non è giusto che io gliela facessi passare così facilmente.

Mentre sono assorta nei miei pensieri, il mio sguardo si gira verso quello di Dylan, che, con gli occhi sul libro, continua a leggere e a spiegarmi ogni singola cosa. È quasi come se immaginassi di vederlo in slow motion, mentre tutto ciò che penso di lui si fa spazio nella mia mente. Devo ammettere che quando mi ha detto che gli piace trascorrere del tempo con me, ho amato la sensazione che ho provato nel mio interno. Ma successivamente ho pensato ad Harry. I miei sentimenti per lui sono ancora presenti nel mio cuore, non posso semplicemente aggiungere altri sentimenti o cercare di coprire quelli che ho per lui.

Dylan credo sia uno dei ragazzi più carini che conosco — beh non che io conosca ragazzi propriamente dolci o altro — ma comunque il fatto che una persona si lasci andare nei miei confronti, per me significa molto.

Harry non ha mai provato qualcosa di vero per me, perché altrimenti non vorrebbe tutte le altre persone adesso, sarò pure egoista, impaziente e insicura. Faccio degli errori, sono fuori controllo e a volte difficile da gestire. Ma se non puoi gestire la mia parte peggiore, allora sicuro come l'inferno non mi meriti quando sono al mio meglio.

Ho imparato che la gente si dimentica quello che hai detto, la gente si dimentica quello che hai fatto, ma la gente non potrà mai dimenticare come li hai fatti sentire.

"Mia, mi stai ascoltando?" La voce di Dylan mi risveglia dai miei pensieri.

"Uhm, si." Rispondo confusamente.

"Allora ripetimi quello che ti ho detto un minuto fa." Mi sfida e io porto una mano davanti alla mia bocca, tossendo.

"Si-ehm, stavi parlando del disincanto del mondo." Dico la prima cosa che mi viene in mente, dando un'occhiata alla pagina aperta del libro.

"Ah davvero?" Domanda alzando un sopracciglio.

"Io-Si, davvero." Confermo.

"Fantastico, perché io non stavo proprio parlando." Ride, mettendomi in imbarazzo.

"Mi dispiace, ho la testa da tutt'altra perte." Mi scuso, scuotendo la testa.

"È per Harry, no?" Mi domanda comprensivo.

"Si-cioè no, non so." Sbuffo. "È solo che si sta rovinando. Ha un comportamento troppo strano, e ogni volta che lo vedo sento di provare ancora qualcosa per lui, ma in realtà mi passa questo sentimento appena mi ricordo ciò che ha fatto." Spiego.

"Tu sai perché ha fatto così con te, giusto?" Mi domanda abbassando la testa.

"Circa." Rispondo. "Perché vuole frequentare altre persone e adesso che è diventato più attraente e ne ha l'occasione lo sta facendo."

Schiocca la lingua sul suo palato. "Non è proprio per questo."

Aggrotto le sopracciglia in modo confuso. E allora per cosa? "E allora per quale motivo ha deciso di rovinare la nostra amicizia?" Non so nemmeno perché sto chiamando in questo modo il rapporto che avevamo, ma non voglio parlare di sentimenti tra me ed Harry quando c'é Dylan vicino a me.

Shifting  ➳ [h.s]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora