Capitolo III:Guardami negli occhi.

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La mattina mi svegliai con i capelli scombinati,mi alzai la seconda volta che mia madre mi chiamò ed andai dritto in bagno con gli occhi che ogni tanto mi si chiudevano nuovamente.Mi lavai la faccia con l'acqua fredda,mi lavai i denti e mi sistemai i capelli ricci,poi tornai in camera e mi vestii mettendomi dei cargo neri ed una felpa blu scuro con la zip.

Scesi le scale mettendomi i calzini e caddi bruscamente inciampando,mi rialzai massaggiandomi il punto in cui avevo battuto.
Alla porta mi misi il mio giubbotto nero della "The North Face" e le scarpe.

Mi fiondai sulla mia moto con il casco già messo,ero in ritardo.

Dopo dieci minuti ero all'ingresso della scuola ed entrai velocemente levando le chiavi dal bauletto della moto.Entrai in classe e notai che già la professoressa stava per cominciare la lezione.

"Nicola non pensavo fossi presente!Stavo per iniziare"
Disse la donna mentre mi sedevo accanto ad Alex che mi aveva tenuto un posto,ed iniziò la lezione.

"Ma quella felpa è tua?"
Disse il ragazzo accanto a me indicando la felpa che Federico aveva sulla sua sedia.

"Si,ieri non te l'ho detto ma è venuto da me perché pioveva e in breve lui era rimasto fuori casa"
dissi io continuando a guardare la LIM dove la professoressa stava presentando un Power Point.Distogliere lo sguardo però era inutile,perché sapevo come mi stesse guardando Alex,non mi girai nemmeno e gli tirai una botta sulla spalla.

"Ahia coglione!"
alzò la voce zittendosi subito dopo ricordandosi della lezione e tirandomi un'occhiataccia

"Ma cosa c'è di strano tra me e lui?devo spiegargli tutto per i prossimi mesi"
Chiesi io giustificandomi.

"Beh sei diverso con lui,soprattutto per tutte le voci che girano su di te figuriamoci,già quattro persone mi hanno chiesto chi è quel ragazzino"

"Le voci sono tutte false,e tra me e lui non c'è niente,non siamo neanche amici"
dissi io facendo spallucce un po' scazzato ma mi fermai un secondo  a riflettere.

"Dovrei trattarlo male secondo te?"
Mi girai verso di lui guardandolo aggrottando la fronte.

"Ma che cazzo dici macché,sto scherzando.Sono felice che tu sia meno freddo diciamo con qualcuno che non sia io o i tuoi amici più stretti"
Disse sorridendo appoggiandomi una mano sulla spalla e poi aggiunse:

"Secondo me starebbe bene con i nostri amici ad esempio Anna,ho visto che ci ha già parlato"

"Dai vedremo"

Finimmo la conversazione là ed aspettammo che si concludesse l'ora.
Suonò la campanella,ed arrivò l'ora di religione che noi avevamo libera.Cercai con lo sguardo quegli occhi di gatto non vedendoli, ma di lì a poco mi sentii toccare la spalla e mi girai vedendoli davanti a me.

" Ei,ti ho lasciato i vestiti che mi hai prestato ieri accanto allo zaino"
Disse con una mano dietro alla testa.

"Va bene grazie,ti va di venire con me ed Alex a prendere qualcosa alle macchinette e passare l'ora di buca con me?cioè con me e i miei amici"
Mi corressi al finale un po' imbarazzato sperando in un suo si.

"Grazie per l'invito ma ho paura di non stare molto simpatico ai tuoi amici"
Disse lui sorridendo malinconicamente guardando in basso con i suoi occhi di vetro.

"Ma dai che dici,vieni con me"
Federico mi seguii fino ai distributori dove ancora Alex non era presente.Decisi di prendere uno spuntino e cercai il mio portafoglio nelle tasche,trovandolo pochi secondi dopo.

La corda dell'amore |StrecicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora