Capitolo X: Lamento

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Dopo qualche ora Nicola andò via ed io lo accompagnai fino alla porta

"Grazie per tutto quello che fai per me"
sorrisi sussurrando per poi dargli un abbraccio,lui ricambiò e poi mi sorrise andandosene.

Andai a dormire con un sorriso sul viso per poi svegliarmi la mattina dopo.

Nicola la sera prima aveva detto che voleva venirmi a prendere ma quella mattina non si fece vivo,non pensai niente di brutto e mi incamminai fino alla fermata a prendere il bus.
Scesi alla fermata davanti scuola ed entrai dal cancello incontrando Anna che iniziò subito a parlare di cose sconnesse mettendosi davanti a me come se volesse occuparmi la visuale.

"Anna ma che cazzo succede ora"
Dissi scocciato spostandola da davanti ai miei occhi come una tenda che copre una finestra.

"No Fede!"
Disse quando la mia visuale fu scoperta,sgranai gli occhi per un secondo,sentii come un vuoto.
Anna mi copriva per non spezzarmi il cuore,era l'unica che sapeva cosa stesse succedendo tra me e Nicola.

Davanti a me adesso c'era lui insieme ad una ragazza,ridevano ma Nicola non aveva la sua solita risata,era finta.
Un secondo dopo vidi la ragazza baciarlo appoggiando le sue mani sul suo viso,sperai che il rosso si staccasse ma non fu così dopo pochi secondi la strinse a se poggiando le mani sui suoi fianchi e baciandola a sua volta iniziando a muovere le labbra sulle sue.
Quest'immagine mi cadde addosso,sentivo il mio cuore battere forte,così forte da poterci immaginare una melodia malinconica,strinsi le nocche fino a farle diventare bianche per non piangere là in mezzo a tutti,guardai Anna dispiaciuta ed incazzata a morte.

Con il dorso della mano mi asciugai gli occhi e velocemente stringendo le bretelle del mio zaino andai dritto dentro scuola sbattendo contro Nicola per fargli notare che ero lì.
Con la coda dell'occhio lo vidi staccarsi velocemente dalla ragazza cercando di arrivare a me,ma suonò la campanella ed io mi persi a macchia d'olio tra la folla continuando a camminare velocemente.

Entrai subito in classe e mi sedetti accanto Anna che mi aveva seguito,la mia gamba tremava e non riuscivo a stare fermo perché altrimenti sarei scoppiato in lacrime.
Dopo poco vedi Nicola entrare dalla porta della classe con il fiatone ma non lo guardai neanche in faccia,cercò di arrivare al mio banco ma la ragazza accanto a me si alzò fulminandolo con lo sguardo

"Nicola adesso no."
gli disse facendogli cenno di sedersi lontano da me.

Passarono le ore in cui non riuscii ad ascoltare neanche un argomento di una lezione,la mia testa era piena di pensieri pronti a fuoriuscire dai miei occhi sotto forma di lacrime.
Guardavo Nicola che si mangiava le unghie ed era visibile che fosse scosso  e da un lato avrei solo voluto saltargli addosso ed abbracciarlo ma dopo quella visione non potevo farla così semplice.
Ok non stavamo insieme ma il giorno prima aveva letteralmente detto che gli piacevo e mi aveva baciato però  poi la mattina dopo lo trovo a baciarsi una davanti ai miei occhi.

Arrivò la prima ricreazione e la seconda in cui ignorai completamente il ragazzo stando solo con Anna,presto finirono tutte le lezioni segnate dalla campanella ed io subito mi alzai e corsi verso l'uscita,mi fermò una mano che toccò la mia.

"Nicola basta,è una scelta tua,non stiamo insieme io e te,siamo amici no? se sei felice con lei bene anche se lo sapevi già potevi evitare ieri di.."
Mi fermai soffocando un singhiozzo,i miei occhi straripavano di lacrime come un fiume in piena,andai via prima che potessi far scendere l'acqua sul mio viso quando sentii Nicola dire un'ultima frase prima di allontanarmi del tutto:

"Scusa.Rimedierò promesso."
Quando mi girai non c'era più,era già andato.

Strinsi i pugni tornando a casa.

Una volta arrivato tirai dritto fino a camera mia chiudendomi dentro fino all'ora di cena.
Quelle ore passarono lente,ogni minuto si faceva sempre più pesante mentre il mio corpo steso sul pavimento si faceva leggero per tutte le lacrime che versavo.Il mio telefono rimase spento ed irraggiungibile per tutte quelle ore.

Quando uscii per andare a tavola sentii i miei parlare di qualcosa ma smisero appena arrivai.
Guardai il tavolo davanti a me dove era servito un piatto di tortellini,salutai mia madre e mio padre che mi iniziarono a fare domande sulla giornata a cui io risposi in modo abbastanza superficiale.
Poi mentre con il cucchiaio iniziavo a mangiare mio padre premette il dito sul telecomando accedendo la televisione.
Continuai a mangiare indifferente da quel suono quando iniziai a sentir provenire dallo schermo il rumore di un'ambulanza,alzai lo sguardo vedendo una strada non molto lontano da casa nostra,dietro al giornalista c'era un'ambulanza e si poteva intravedere una moto.
Non mi ci volle un attimo per capire che quella,era la moto di Nicola.
Persi un battito lasciando cadere il cucchiaio sul piatto e alzandomi di scatto,non risposi ai miei genitori che mi domandavano dove andassi mentre mi mettevo le scarpe veloce come una furia,l'unica cosa che riuscì a dire fu:
"Nicola"

Corsi fuori dalla porta andando a destra non smettendo di correre,sentivo il cuore in gola ed avevo un bruttissimo presentimento,speravo solo che fosse una coincidenza.

Ma quando arrivai lí capii che non lo era,avevo il fiatone e non riuscivo a respirare,il ragazzo era steso ancora atterra in una pozza di sangue che ormai si mischiava con il colore dei suoi capelli,accanto a lui c'erano i paramedici in panico,dei fiori vicino a lui erano sciupati e sporchi di sangue,ormai riuscivo a sentire solo i rumori delle sirene che squillavano ovattati nelle mie orecchie,accesi il telefono su cui mi arrivarono più di ventisette notifiche da Nicola di cui dieci erano chiamate perse.Guardai nella segreteria telefonica e lì trovai un messaggio.

"ei fede,si,sono di nuovo io.
Magari non vorrai più parlarmi e ti do ragione ma ti voglio chiedere solamente scusa per quello che ho fatto,farti stare male era l'ultima cosa che volevo e per questo ho promesso a me stesso che rimedierò in un altro modo se non mi rispondi qua.
Spero che mi perdonerai,mi faccio schifo ."

Ascoltai quel messaggio vedendo lo stesso ragazzo venire sollevato e messo su una barella mentre le lacrime grondavano dai miei occhi.
Misero Nicola sulla barella privo di sensi,poi chiusero l'ambulanza che partí facendo echeggiare le sue sirene che assomigliavano ad un lamento assordante.

Angolo autore☀️
scusate per l'assenza ma ho avuto degli impegni con l'inizio della nuova scuola,come state?
non so quando aggiornerò ma se volete supportarmi lasciate una stellina ed un commento
-nic

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 02, 2023 ⏰

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