Capitolo VI:Calamite e Paracetamolo

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"..Posso rimanere un altro po' con te?"

Lui inarcò le labbra in un leggero sorriso
"Sei sicuro che vuoi?"
Mi chiese guardandomi dall' alto in basso

"Si."
Dissi sicuro,il ragazzo mi sorrise contento e
con un po' di fatica salì sulla moto.
Io lo seguii,poi partimmo.

Appena arrivammo davanti a casa sua Nicola sfilò di tasca le chiavi infilandole nella serratura.Una volta che la porta si aprì ci togliemmo le scarpe e il ragazzo cadde sul divano stremato di punto in bianco.

"Nico tutto bene?"
Chiesi corrugando la fronte vedendolo senza forze e leggermente pallido.

"Si Fede tranquillo"
Sforzò un sorriso,mi avvicinai a lui inarcando un sopracciglio e toccandogli il fianco,a quel punto lo sentii sussurrare un "ahia".

"Non ti credo,alzati la felpa e la maglietta"
Dissi continuando ad avvicinarmi,lui fece come gli avevo detto e si tolse la felpa rimanendo con una maglietta nera a maniche corte.

"Meglio se tolgo direttamente anche questa"
Non mi diede il tempo di realizzare che era già a torso nudo e la maglietta si trovava a terra sul tappeto.
Togliendola lasciò scoprire il suo addome scolpito,sulle spalle aveva una spruzzata di lentiggini come quelle che aveva sul viso,mentre in alcuni punti era caratterizzato da piccole macchie di un colore più scuro di vitiligine.
Il fatto che non lo nascondesse lo rendeva ancora più bello e particolare..Oltre a tutta quella bellezza però c'erano ferite,un'enorme livido violaceo era sul suo fianco destro,ed anche sotto al pettorale aveva una ferita color cremisi,come i suoi capelli,poi aveva un'altra serie di lividi sul petto ed in faccia due graffi.

"Ci sei?"
La sua voce mi risvegliò dai miei pensieri,sentivo le guance bruciare ed era molto visibile che fossi rosso.
Nicola ridacchiò vedendo la mia reazione.

"Smetti,ora ti aiuto a disinfettarti e poi tu mi racconti cosa è successo."
Dissi camminando velocemente verso la cucina prendendo del ghiaccio sentendo il rosso urlarmi  dove fosse l'acqua ossigenata.

Appena tornai ritrovai il ragazzo nella stessa posizione,gli porsi il ghiaccio da mettersi sul labbro,poi aprii l'acqua ossigenata e la versai un po' sulla ferita al petto che aveva evitando di sgocciolare tamponandola.
Feci la stessa cosa sul suo viso,ritrovandomi a cavalcioni su di lui mentre mi spingevo per arrivare al suo volto.

Eravamo molto vicini ed io non smettevo di fissare le sue labbra che continuava a mordersi.
Sentivo come se ci fosse una calamita che mi attirasse ad esse cercando di afferrarmi,le sue labbra erano la calamita.
Scossi leggermente la testa come se farlo potesse togliermelo dai pensieri,poi iniziai a tamponare sulla ferita che il rosso aveva sul petto ed al contatto con l'acqua ossigenata gemette leggermente per il bruciore.
Mentre tamponavo con un pezzo di cotone mi accorsi che sotto al suo petto a sinistra il rosso aveva un tatuaggio.Era una piccola chitarra stilizzata situata proprio sotto al cuore,era così bella,e trasmetteva veramente tanto,poi sul suo corpo era perfetta.
Lui era perfetto.

Lui era perfetto

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La corda dell'amore |StrecicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora