Camminavo mano nella mano con il mio fidanzato lungo un sentiero.
Ci trovavamo in un grande parco.
Il mio petto si gonfiava e si sgonfiava, non mi ero mai sentito così libero.
Ci stavamo entrambi beando dell'atmosfera che ci circondava.
Il cinguettio degli uccelli, il profumo dei numerosi fiori presenti, le panchine umide a causa della pioggia che era caduta la mattina stessa.
Sentii la sua mano stringere la mia, riportandomi alla realtà."Come ti senti, Lix?"
Mi chiese.
"Come mai prima, Binnie"
Mi girai verso il mio ragazzo, Changbin, stavamo insieme da poco più di un mese.
Non sapevo quanto fossero sinceri i miei sentimenti, ma una cotta per lui l'avevo sicuramente.
E in più era l'unico ragazzo che era stato capace di farmi sentire..apprezzato? Credo sia il termine adatto."Ne sono felice"
Affermò sorridendomi, e cercammo una panchina che non fosse umida come le altre, e dopo pochi passi ne trovammo una sotto un capannone di legno.
Andammo a sederci lì, la mia mano continuava ad essere stretta nella sua."Vuoi andare a casa?"
Mi chiese.
"No, non adesso"
Gli risposi e misi delicatamente la mano nella sua guancia, girandogli il volto verso il mio.
Lui mi guardò per degli attimi indefiniti negli occhi, e poco dopo sentii le sue labbra poggiarsi sulle mie.
Erano morbide, un po' inesperte, ma non mi importava.
Lui mi fece poggiare le gambe sopra le sue e la sua mano finii sulla mia coscia, nonostante io non volessi spingermi troppo oltre; non l'avevamo ancora mai fatto.
Stranamente lui non me ne aveva mai fatto una colpa, anzi, mi dava sempre il suo appoggio senza pressarmi, ma comunque ogni tanto provava a provarci.
Non potevo biasimarlo.
Solo che, non mi sentivo pronto, e volevo aspettare il momento giusto, e soprattutto la persona giusta.Fortunatamente il mio telefono ci interruppe, poiché inizio a squillare.
Changbin sbuffò e allungai la mano per estrarre il telefono dalla mia tasca posteriore: era mia madre.
Risposi senza pensarci due volte."Pronto?"
"Pronto, tesoro, dove sei?"
"Sono con Changbin, mamma, perché?"
"Devi tornare a casa, fai più in fretta possibile"
"Ma..mi fai preoccupare, che è successo?"
"Oh no, non preoccuparti. Devo soltanto farti una sorpresa.
Sbrigati"E riattaccò.
Guardai Changbin leggermente preoccupato, mia madre dopo la rottura con mio padre era imprevedibile, ma da quel momento non l'avevo mai sentita così di buon umore."Che ti ha detto?"
Mi chiese.
"Che devo tornare a casa, dice che deve farmi una sorpresa.
Rimandiamo ad un'altra volta?"Gli risposi facendo gli occhi dolci, e le sue labbra si inarcarono in un sorriso.
"Certo, andiamo ti accompagno"
E ritornammo alla macchina...
Intorno alle 19:30 fui a casa.
"Mamma?"
Dissi non appena varcai la soglia della porta.
La vidi presentarsi di fronte a me subito dopo."Oh tesoro, vieni.."
Mi prese entrambe le mani e andammo a sederci nel divano.
Intravidi la cucina con il tavolo ben addobbato e ordinato.
Cosa stava succedendo?"Aspettiamo ospiti?"
Le chiesi riferendomi proprio a quel tavolo.
Mi parve di coglierla un po' alla sprovvista, poiché iniziò un po' ad agitarsi, ma mantenne ugualmente la calma."Ascolta...devo parlarti di una cosa, molto importante, per me"
Mi disse deglutendo.
"...dimmi, sai che puoi dirmi tutto"
Le dissi alzando un angolo delle labbra, nonostante fossi visibilmente preoccupato.
Lei ricambiò il mio sorriso e riprese a parlare, confidandosi con me."Sai che è da un po' che spesso esco, ti sarai sicuramente domandato dove stessi andando..."
Si fermò e poi riprese a parlare.
"Ecco ho conosciuto un uomo.
Lui è gentile, premuroso e...ed è ciò che cerco da una vita...
Sai come sono stata per tuo padre e-"Non la lasciai finire di parlare.
Odiavo l'idea che mia madre si fosse trovato così in fretta un'altro, infondo era stata lei a mettere un punto fra me e mio padre.
La cicatrice che la loro rottura mi aveva lasciato si era appena ricucita, e in quel momento mi parve riaprirsi di colpo."Mamma, non mi servono spiegazioni.
Sappi soltanto che non lo tratterò come un secondo padre."Lei sospirò e annuì con il capo.
Ci mancava soltanto che mi biasimasse.
Mi alzai dal divano lasciandola lì, ero infuriato, la rabbia che avevo represso dentro di me minacciava di uscire, la stessa cosa con le lacrime che resero i miei occhi lucidi, e che presto solcarono il mio volto."Ah e, ci saranno i suoi due figli.."
Mi fermai di scatto per poi girarmi verso di lei e tornare nel salotto.
"Cosa?!"
"Si, e su questo non voglio obiezioni.
Sono i tuoi fratellastri e dovrai trattarli come tali."Continuai ad imprecare dentro di me e tornai nuovamente nella mia direzione.
"Vaffanculo!"
Le urlai sbattendo la porta della mia camera, per poi gettarmi a peso fitto sul letto.
Le lacrime continuavano a scorrere sulle mie guance arrossandole, tentavo di asciugarle ma fermarle era impossibile.Dopo aver passato un'altra mezz'ora sul letto senza far altro se non piangere, decisi che comunque avrei dovuto rendermi un tantino presentabile.
Mi alzai dal letto per guardare il mio riflesso allo specchio, ero davvero uno straccio.
Guardai un attimo il telefono e avevo diverse chiamate perse da Changbin e due suoi messaggi.
Decisi di rispondergli soltanto con:"Tranquillo, è tutto ok, ci vediamo domani"
Andai a farmi una doccia, lasciando che il getto dell'acqua mi travolgesse lentamente, le goccioline gelide mi percorrevano il volto e il petto.
Presi la boccetta di sapone alla vaniglia mettendone un po' sul palmo della mia mano, spalmandolo poi in tutto il corpo.
Aprii l'anta della doccia uscendo dal box e dopo aver finito di asciugarmi indossai ciò di più elegante che molto probabilmente avevo;Un jeans di pelle che aderiva perfettamente alle mie gambe e ai miei glutei, sopra una camicia bianca con i primi tre bottoni lasciati aperti e le maniche risvoltate fino ai gomiti, infine avevo contornato la mia vita con una cintura anch'essa in pelle.
Misi vari ornamenti in argento nel collo, nelle braccia e attorno alle dita.
Ai piedi calzai degli anfibi neri.Tornai in camera e osservai nuovamente il mio riflesso intero allo specchio, direi che mi ero particolarmente impegnato per qualcuno di cui non mi sarebbe fregato totalmente nulla.
Mi sentivo un po' un idiota.
Smisi di pensarci quando sentii il campanello suonare e mia madre urlare il mio nome, sbuffai e chiusi la porta alle mie spalle, scesi rapidamente le scale andando alla porta d'ingresso, ed ebbi davanti la mia nuova.. famiglia?
Mi parvero tutti soltanto un ammasso di presuntuosi.
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𝓈𝓉𝑒𝓅𝒷𝓇𝑜𝓉𝒽𝑒𝓇𝓈 " hyunlix
RomanceDove Hyunjin e Felix sono fratellastri e Felix non lo sopporta, ma non fanno altro che provocarsi a vicenda... - Contiene smut. - La storia non è realizzata per sessualizzare gli idol, sono utilizzati solamente come prestavolto. - È tutto frutto del...