7.

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Il giorno dopo mi svegliai alle 7:00 per andare a scuola, mi avrebbe accompagnato Eunwoo insieme a Yeji, frequentavamo la stessa scuola eppure non l'avevo mai vista.
Anche quella mattina, di Hyunjin non ci fu neanche l'ombra, fortunatamente.
Eppure mi è parve di capire che frequentava il quinto superiore.
Chi lo capisce questo.
Salimmo in macchina e ancora assonnato poggiai la testa nella spalla di Yeji, che mi accarezzò i capelli dolcemente.

"Cosa fai dopo scuola? Non esci col tuo ragazzo?"

Mi chiese.

"No, no..siamo già usciti ieri e poi devo studiare per un compito. Tu?"

Dissi e lei annuì per poi rispondere.

"Esco con delle mie amiche"

Parlammo per tutto il tragitto e arrivammo a scuola puntuali, incontrai Changbin all'entrata e ci scambiammo diversi baci prima di entrare in classe.

Intorno alle 15 ritornai a "casa".
Bussai al campanello ma non mi rispose nessuno, perciò utilizzai le chiavi per aprire la porta.
Poco prima che potessi inserire la chiave nella fessura, una ragazza con il mascara colato nelle guance, i capelli scombinati e mezza svestita aprì la porta e se ne andò via correndo.
Ma che cazzo...?
Rimasi impalato davanti alla porta e poi entrai, mi ricordai solo in quel momento che Yeji non sarebbe tornata a casa e neanche mia madre ed Eunwoo.

"Hyunjin?"

Lo chiamai ed apparve dalla cucina, con soltanto un paio di boxer addosso e che mangiava un pacco di patatine.
Le mie guance avvamparono subito e cercai di guardare altrove.

"Si?"

Chiese come se non fosse successo nulla.

"Chi era quella?"

Chiesi e lui ridacchiò.

"Una..amica"

Io roteai gli occhi e andai verso il frigo.

"Certo, certo...perché l'hai fatta piangere?!"

Lui si sedette in uno degli sgabelli e continuò a guardarmi.

"Non l'ho fatta piangere io, ha semplicemente frainteso le mie intenzioni"

Disse passandosi la mano fra i capelli e teneva sempre quel suo ghigno in volto.
Ho già detto quanto avrei voluto prenderlo a schiaffi?

Lo guardi male e nel mentre presi una fetta di pizza avanzata dalla sera prima dal frigo e andai a riscaldarla nel microonde.

"Beh ma non puoi trattare così le ragazze"

Gli dissi mentre continuava a fissarmi.

"Fammi capire Lee, sei qui per rompermi il cazzo o che altro?
Pensa a farti scopare dal tuo ragazzo e non rompere"

Disse con un tono che mi fece rabbrividire.
Dopo le sue ultime parole si alzò e se ne andò nella sua stanza, penso, lasciandomi da solo.
Ci conosciamo a malapena e già stavo arrivando ad odiarlo.
Mi sedetti nello sgabello deglutendo.
Perché aveva fatto così male?

Riuscii a calmarmi solo ore dopo, Eunwoo e mia madre erano rientrati e anche Yeji, perciò era ora di cena.
Hyunjin, come suo solito, è venuto a sedersi a tavola per ultimo, indossava una tuta ed era a petto nudo.
A quanto pare non sapeva cosa fossero le magliette.

Suo padre lo guardò dall'alto al basso mentre egli si sedeva al suo fianco.

"Hyunjin, un po' di contegno"

Disse Eunwoo.

"Cosa c'è di male, papà? Infondo siamo in famiglia.."

Disse le ultime due parole lanciandomi uno sguardo, uno sguardo che non sapevo descrivere, ma mi aveva smosso qualcosa.
Eppure, no, continuavo ad essere infuriato con lui.
Per tutta la cena mantenni lo sguardo basso sul mio piatto, non appena tutti finimmo mi alzai e andai con Yeji nella sua stanza per cazzeggiare insieme.
Ormai stavamo diventando inseparabili, la consideravo davvero mia sorella.

Intorno alle 23 Yeji si addormentò e allora me ne tornai nella mia stanza dopo averle rimboccato le coperte.
Camminando per il corridoio incrociai Hyunjin con un asciugamano alla vita, le goccioline sul petto rabbrividito e i capelli completamente bagnati, ed era appena uscito dalla mia stanza.

"Che cazzo, smettila di usare la mia doccia!"

Lui ridacchiò e fece qualche passo in avanti.

"Ti dispiace se la uso?"

"Si!"

Dissi alzando troppo il tono di voce e lui si avvicinò posandomi entrambe le mani sulle labbra.

"Shh, ragazzino, non vorrai svegliare tutti.."

Sussurrò.
La mia schiena si trovò in poco tempo incollata al muro.
Abbassai lo sguardo sulle sue mani che coprivano le mie labbra e intravidi i suoi polsi.
Cos'erano quei segni?
Oggi a pranzo non li aveva...

Un espressione preoccupata apparve nel mio volto.

"E questi?"

Gli chiesi accarezzando lentamente con i polpastrelli delle dita i suoi tagli, che erano anche abbastanza profondi.
Lui si staccò di scatto e fece un passo indietro.
I suoi occhi erano lucidi e pieni di preoccupazione.

"Non..non è nulla che ti riguardi. Levati"

Disse freddo e spingendomi se ne andò via, chiudendosi nella sua stanza, lasciandosi alle spalle una scia di aria gelida che mi fece rabbrividire.

𝓈𝓉𝑒𝓅𝒷𝓇𝑜𝓉𝒽𝑒𝓇𝓈 " hyunlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora