8.

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Il giorno dopo andai a scuola con Yeji.
Le prime tre ore furono estenuanti, ma fortunatamente arrivò la pausa.
Uscii dalla classe andai in quella di Changbin, lui uscì qualche attimo dopo con un sorriso radiante in volto e mi avvicinò a se prendendomi dai lati del mio collo, per stamparmi un bacio sulle labbra.
Io gli sorrisi e lui poi mi sussurrò;

"Vieni"

Mi prese per mano e io feci come voleva, mi sentivo...al sicuro.

O forse no.

Andammo in uno dei bagni nascosti che nessuno conosceva e dopo essere entrati chiuse la porta, mi fece poggiare la schiena contro il muro e reggendosi nel mio collo mi baciò aggressivamente.
Ricambiai intensamente il suo bacio portando le mani fra i suoi capelli, e dopo qualche attimo le sue mani scivolarono nei miei glutei, e li afferrò facendomi gemere di dolore, perciò mi staccai istintivamente dalle sue labbra.

"Ei...piano"

Dissi guardandolo negli occhi, lui annuì e si avventò nuovamente sulle mie labbra baciandomi con foga, continuando a stringere le mie natiche con le sue grandi mani.
Gli avevo già detto di andare piano eppure non mi ha ascoltato.
Poggiai le mani nel suo petto e lo feci staccare da me con forza.

"Changbin, che ti succede?!"

Dissi col respiro affannato.
Lui mi guardò negli occhi e poi guardò in basso.

"..scusami"

Rispose sospirando e io roteai gli occhi.
Non era la prima volta che ci provava in maniera così insistente, e iniziava a darmi particolarmente fastidio.
Però, mi guardò negli occhi, e non potei resistergli.
Mi avvicinai nuovamente e gli accarezzai il braccio.

"Tranquillo..non fa niente."

Sussurrai e lui mi abbracciò, stringendomi fra le sue braccia.
Purtroppo gli capitava spesso di essere così, ma infondo..che potevo farci?
Pensavo che fosse normale che si atteggiasse così..o almeno così credevo.

Intorno alle 14 tornai a casa, ero esausto.
Non avevo visto la macchina di Hyunjin parcheggiata perciò intuii che la casa fosse vuota, anche oggi.
Meglio così.
Entrai in casa, salii subito le scale e percorsi il corridoio per dirigermi nella mia stanza.
Camminando però, intravidi la porta della stanza di Hyunjin, che era esattamente accanto alla mia, aperta.
La fissai per dei minuti e mi convinsi ad entrarci.
Camminai timidamente dentro di essa, era perfettamente in ordine..
l'armadio bianco gigante, la moquette nera, le tende di velluto, il letto matrimoniale gigante...

Spostai timidamente la tenda con la mano e osservai la vista, poi tornai ad osservare i ripiani, la scrivania, il comodino...
aspetta, cos'era quella scatoletta bianca?
Mi avvicinai prendendola in mano e riuscii a leggere soltanto anti-,
poiché la mano possente di qualcuno, mi avvolse il polso.

Deglutii e non girai il volto finché non fu lui ad afferrarmi il mento e a girarmi nella sua direzione.

"Sei un impiccione del cazzo"

Disse Hyunjin guardandomi seriamente negli occhi.
Mi tolse la scatola dalle mani e la ripose dentro il cassetto.

"Ora levati dai coglioni"

Ringhiò a pochi centimetri dal mio volto per poi aspettare che uscissi e chiudere la porta alle mie spalle.

Passai il resto della giornata chiuso in camera, a riflettere su ciò che era successo.
Non riuscivo a capire perché Hyunjin prendesse quei medicinali, ed ero anche sconvolto per la rabbia con cui mi aveva risposto.
Odiavo prendermela così tanto sul personale.
Sospirai e dopo poco Yeji venne a chiamarmi in camera, le mostrai un finto sorriso per evitare di farla preoccupare.

Scesi le scale per andare a cenare e dopo essermi seduto alzai lo sguardo, notando che il posto di Hyunjin era libero.

"Hyunjin?"

Chiesi preoccupato a Yeji.

"Ha detto di non avere fame"

Disse facendo spallucce e udii suo padre sospirare.

Finimmo di cenare e per tutto il resto della serata non vidi Hyunjin neanche per sbaglio.
Me ne stetti in camera mia a messaggiare col mio ragazzo fino alle due di notte.

"Scusami, per oggi."

Scrisse.

"Non preoccuparti, Binnie. Ti capisco"

"Ti amo, Felix. Lo sai?"

A leggere quel messaggio rabbrividii.
Non era forse una frase troppo grossa "Ti amo"?.

"Lo so. Buonanotte"

Scrissi per poi mettere la modalità non disturbare e lasciare il telefono sul comodino.
Poggiai la testa nel cuscino e chiusi gli occhi, ma proprio quando stavo per prendere sonno, udii un suono offuscato.
Era probabilmente una canzone.
Mi domandai se fossero i vicini, perciò mi alzai ed andai a controllare.

Le luci della casa affianco erano tutte spente.
Allora girai per l'enorme casa in cui ancora mi perdevo, andando nella direzione in cui il suono si faceva sempre più vicino.

Scesi le scale ed arrivai ad una porta, poggiai l'orecchio ad essa e iniziai a sentire chiaramente le parole della canzone...

"...i cannot breathe without you being right by my side
I'll die
So, can you please come over closer
Hold me tight, right now.."

Sgranai gli occhi e poggiai la mano nella maniglia, aprendo di poco la porta e sbirciando all'interno della stanza..

𝓈𝓉𝑒𝓅𝒷𝓇𝑜𝓉𝒽𝑒𝓇𝓈 " hyunlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora