Capitolo 6 - Prima Parte : Un Nuovo Inizio

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L'inizio del college era arrivato, e con esso, la scoperta che Gabrièl sarebbe stato nello stesso istituto. Confusa tra l'opportunità di conoscerlo meglio e la preoccupazione di dover sopportare il suo carattere antipatico, mi trovavo a un bivio. Avrei dovuto evitare di lasciare che il suo atteggiamento mi influenzasse, ma la sua presenza mi faceva vibrare di emozione e al tempo stesso di rabbia.

Nonostante tutto, cercavo di concentrarmi sui miei studi e fare nuove amicizie. Il college era un'opportunità per crescere e imparare, e volevo sfruttarla al massimo. Tuttavia, incontrare Gabrièl nei corridoi o durante le lezioni mi faceva perdere il filo dei pensieri. Il suo sguardo intenso mi faceva sentire vulnerabile, ma la sua arroganza mi spingeva a tenerlo a distanza.

Pian piano, però, mi resi conto che Gabrièl sembrava avere uno strano interesse nei miei confronti. Ogni volta che mi vedeva, sorrideva con quella sua sfacciataggine e mi lanciava occhiate provocanti. Non riuscivo a capire cosa volesse da me, ma l'attrazione tra di noi era innegabile.

Un giorno, durante una festa organizzata dai ragazzi del college, ci ritrovammo casualmente a ballare nella stessa stanza. Gabrièl si avvicinò a me, con un sorriso sensuale sulle labbra.

"Ciao, Camila," disse, avvicinandosi pericolosamente.

"Ciao, Gabrièl," risposi, cercando di non farmi coinvolgere.

"Sei sempre così affascinante quando cerchi di fare la preziosa," disse con un tono di sfida.

"Non sto cercando di fare la preziosa," ribattei, sentendo il calore del suo corpo vicino al mio.

"Sei così carina quando ti fai la difficile," disse, avvicinandosi ancora di più.

La sua vicinanza mi faceva girare la testa, ma sapevo che non potevo lasciarmi coinvolgere. Gabrièl era una tentazione pericolosa, e sapevo che avrei rischiato di rimanere ferita se mi avvicinassi troppo.

"Non voglio giocare a questo gioco," dissi, cercando di allontanarmi.

"Siamo sempre stati bravi a giocare insieme," disse, con un sorriso strafottente.

Mi lasciò senza parole, e lo sguardo intenso che mi lanciò mi fece tremare. Continuammo a ballare in silenzio, e ogni tanto i nostri sguardi si incrociavano. Mi sentivo come se fossi intrappolata in una rete invisibile, attratta da lui più di quanto volessi ammettere.

La festa continuò, ma Gabrièl non mi diede tregua per il resto della serata. Mi seguiva ovunque andassi, cercando di farmi ridere o provocandomi con battute sarcastiche. Era evidente che voleva attirare la mia attenzione, ma non sapevo cosa volesse ottenere.

Quando finalmente la festa finì, Gabrièl si avvicinò ancora una volta a me. "È stata una serata divertente," disse, avvicinandosi pericolosamente.

"Non mi sembra di aver riso molto," risposi, cercando di non farmi coinvolgere.

"Ma ti ho fatto sorridere," disse, con un sorriso sfacciato.

Lo guardai negli occhi, sentendo un brivido di eccitazione e di rabbia. Non riuscivo a capire come riuscisse a farmi sentire così viva e allo stesso tempo così infuriata.

"Sei un cretino, lo sai?" gli dissi, cercando di mantenere la mia freddezza.

Gabrièl rise. "E tu sei irresistibile quando ti arrabbi," disse, sfiorandomi il viso con un dito.

Lo respinsi con forza, cercando di mantenere le mie difese. "Non puoi farmi cadere in questa trappola," gli dissi, allontanandomi.

"Oh, credo proprio di poter farlo," disse, con un sorriso diabolico.

Continuai a camminare, cercando di allontanarmi da lui e dai suoi giochi pericolosi. Ma dentro di me, sapevo che la sua presenza mi avrebbe tormentato ancora per molto tempo. Ero attratta da lui come una falena

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