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-No, Ash ti prego no.- mugolai, mentre lui tirava la mia camicia rossa.
-E invece si. Andiamo tutti insieme, non c'è cosa più bella?- mi trascino verso il treno.
-Anche Luke?!- puntai i piedi a terra, sgranando gli occhi.
-Si, certo.- si strinse tra le spalle.
-Oh, arriva il nostro.- esclamò entusiasto. Ash e le sue cazzutissime giornate di shopping.
-Morirai anche tu, prima o poi.- bofonchiai, salendo nella cabina. Michael aveva le cuffie, mentre guardava pensieroso fuori dal finestrino, mentre Calum e Luke parlavano, ridendo appena.
-Ciao ragazzi!- Ash salutò tutti, sedendosi di fianco a Michael, che sobbalzò non appena la mano del mio migliore amico si schiacciò contro la sua gamba. Mi misi in parte a Calum, unico posto libero tengo a precisare.
-Ciao bellezza.- mi lasciò un bacio sulla guancia. Ricambiai, facendogli un gesto con la testa. Non amavo particolarmente fare shopping, ma con loro tutto era divertente. Vidi Luke avvicinarsi all'orecchio di Calum, mentre quest'ultimo sorrideva quasi soddisfatto.
-Amico, fai cambio posto? Se non guardo fuori mi viene la nausea, sai..- chiese Calum.
-Che attore Cal, che attore.- commentai sarcastica, sorridendogli falsamente. Ash stava guardando dei video con Michael, Calum si mise le cuffie e io non feci che cercare il mio autocontrollo, perso lo scorso pomeriggio a casa dell'essere biondo che avevo accanto. Calum, un giorno morirai, parte seconda. La pesantezza degli occhi di Luke mi fece irregolarizzare il respiro, mentre qualcosa mi si formava nello stomaco. Non lo sapevo nemmeno io, ma era come se mari e monti si inchinassero alla sua bellezza.
-Ehi, noi andiamo un attimo al barettino qui in parte, Luke non saltarle addosso.- rise Ash, portandosi dietro Michael e Calum.
-Muori, Ash. Lentamente e dolorosamente.- dissi fra i denti. Come risposta mi mandò un bacio, prima di chiudersi alle spalle la porta scorrevole.
-Soli.- la sua voce profonda riempì l'abitacolo, facendomi venire i brividi. -Ancora una volta.- si avvicinò. Lo ignorai completamente, non volevo niente da lui, sapendo che mi avrebbe usata solo per il sesso.
-Non ho niente da darti Hemmings. Staccati.- dissi, fredda.
-In realtà abbiamo una cosa in sospeso.- ghignò.
-Non ricordo.- abbassai lo sguardo.
-"Luke, sto per baciarti. Se devi fare qualcosa per impedirlo fallo ora".- ripetè le mie parole. Okay, aveva decisamente vinto.
-Senti, era un momento di debolezza. Tu eri quasi nudo, io ero senza maglia, poi la tua voce.. Santiddio, la tua voce mi fa scombussolare tutto. Per non parlare di quando mi guardi, quando mi lanci le frecciatine perverse, quando mi sorridi quasi malignamente, quando mi tocchi. Tu mandi a puttane il mio sistema nervoso, Hemmings.- buttai fuori tutto quello che avevo da dire come una macchinetta. Lui mi guardava, quasi incredulo, mentre i suoi occhi facevano avanti e indietro dai miei, alle mie labbra. -Luke.- mugolai, alzandomi.
-Cosa?- chiese divertito.
-Lo stai facendo ancora.- mi appoggiai al finestrino.
-Quindi ammetti di avere un debole per me?- si alzò anche lui, sorridendomi in una maniera strana, mai vista prima d'ora.
-Non ho detto questo.- mi difesi.
-Mmh.- si avvicinò ancora. -Ma ti mando a puttane il sistema nervoso se anche solo ti guardo.- continuò ad avanzare verso me.
-Altro momento di debolezza.- cercai di scappargli, ma finii contro il finestrino.
-Quindi se faccio così, che succede?- i suoi denti presero la mia guancia, mordicchiandola piano. Gemetti, lasciandomi sfuggire un suono per nulla casto. Si spostò sul mio collo, lascciando una scia di baci umidi. L'aria stava cominciando a farsi pesante, mentre sotto quelle attenzioni io mi sentivo sempre più calda, eccitata. Dovevo riuscire a mantenere il controllo.
-So che mi vuoi. Mi vuoi almeno un quarto di quello che ti voglio io.- fece sbattere il suo corpo contro il mio, facendomi gemere per la seconda volta. Aveva ragione, lo dovevo ammettere. Ma non doveva saperlo, non doveva notarlo. Di certo i miei gemiti non avrebbero aiutato molto nel mio intento. Sentii qualcosa all'altezza del bacino, qualcosa di.. Va beh, avete capito.
-Stanno per arrivare gli altri.- ansimai, mentre le sue labbra torturavano il mio collo. Si staccò, guardandomi negli occhi.
-Sei così bella, Amanda.- si avvicinò. In quel momento la paura sopravvalse. Mi venne da piangere, se mi avesse baciata, molto probabilmente tutto sarebbe finito. Finito perchè non avevo intenzione di andare a letto con lui. E sinceramente, non volevo che finisse. Le attenzioni di Luke mi piacevano, mi facevano sentire speciale, mi facevano sentire la prima scelta di qualcuno. Mi facevano sentire cercata, apparezzata, rincorsa. Non ero io che correvo dietro a un ragazzo, ma lui che si faceva un culo così per raggiungermi.
-Non farlo, Luke.- sentii gli occhi pizzicarmi, per via delle lacrime che minacciavano di scendere. -Io.. Io non sono una ragazza facile. Non sono bella, non sono simpatica. Non sono la tua tipa.- dissi, mentre una lacrima buttava giù il primo mattone del muro che mettevo in piedi per nascondere la vera me.
-Ma che stai dicendo?- il suo pollice asciugò la parte bagnata.
-Credimi, vorrei tanto essere alta, bionda e snella. Ma sono bassa, castana e di speciale non ho nulla. Non c'è nulla che io possa darti, e sinceramente non so nemmeno perchè tu abbia mirato a me. Nella scuola, in città ci sono così tante ragazze disposte a darti una notte di fuoco, disposte a sbavarti dietro, disposte a sopportarti in qualsiasi caso, disposte a darti sempre ragione, disposte a partecipare alla tua vita senza trovare lati negativi. Loro sono belle, sono attraenti, sono sessualmente attratte da te. Perchè io Luke, che ho di tanto speciale?- mi accasciai a terra, nascondendo la testa tra le braccia.
-Hai ragione. Là fuori c'è ne sono tante, ma come dici tu sono 'sessualmente attratte'. Sopporterebbero la mia vita senza dire nulla, mi sbaverebbero dietro, mi sopporterebbero solo per scopare. Tu sei l'opposto. E Dio se mi piace, mi piace da morire. A un top preferisci una canotta, al posto della musica da discoteca preferisci la musica rock, quella vecchia. Tu non sei come loro, sei un pezzo raro. Ti distingui dalla massa, non vuoi essere un'altra pecorella che segue il branco senza nemmeno sapere il perchè lo fa. Fai sempre di testa tua, se una cosa non ti piace lo dici subito. Sei diversa, e questo mi piace da morire.- si accucciò davanti a me. Il mio cuore ormai era morto, mentre il cervello mandava comandi a caso. Non ci capivo più nulla, era tutto caos e confusione. Mi persi dentro a quegli occhi azzurri, profondi. Lui era troppo per me. Si alzò, stiracchiandosi.
-Oh, e se non te ne sei resa conto, stai anche molto simpatica al mio amico.- si indicò il cavallo dei pantaloni, dove vi era una leggera gobba.
-Luke!- esclamai, trattenendo una risata. Mi alzai, sistemandomi la maglia. Non feci in tempo ad alzare la testa che le labbra di Luke premettero contro le mie. Morbide, dolci, delicate. Ma allo stesso tempo vogliose, rudi e passionali. Come faceva a essere tutto in un solo momento? Dannazione. Se per un misero bacio a stampo l'effetto era quello del collasso, non oso immaginare come fosse portarselo a letto.
-Tengo a specificare che sei bellissima.- mi lasciò poi un delicato bacio sulla guancia, facendomi arrossire. Potevo considerarmi morta.
-Finirà tutto?- chiesi, dopo lunghi secondi passati a guardarci negli occhi.
-Non abbiamo ancora iniziato.- premette una seconda volta le sue labbra sulle mie, spingendomi contro la parete. Le sue braccia muscolose ai lati della mia testa, il mio corpo contro il suo, e poi.. La sua lingua entrò nella mia bocca, delicata. Sentii le gambe tremare, e una strana sensazione all'altezza dello stomaco. Gli elefanti avevano cominciato a fare bungee jumping con una corda fatta di zucchero filato. Incoraggiante, vero? Ma era quello che sentivo. Le nostre labbra, in sincronia perfetta, erano meglio di qualcunque altra cosa. Meglio di una cioccolata calda. Meglio del weekend. Meglio dell'estate. Meglio delle vacanze natalizie. Meglio della nutella e della piz.. No, quelle sono intoccabili.

try hard[efp]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora