ITALIANO Cap.3

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A scuola nonostante sia abbastanza brava, faccio fatica per via della lingua. So abbastanza bene l'italiano ma non abbastanza per una seconda scientifico..
Col passare del tempo ho scoperto che l'amico di Lorenzo, il bassetto con l'aggeggio strano al collo si chiama Matteo detto Matt, mentre Lorenzo è chiamato o jar o Jared..chissà perchè!
Un'altro giorno passa tranquillo.
Ieri sera sono stata su skype con Honey e Jessica, ho raccontato loro di tutto quello che era successo e mi sono sfogata soprattutto per quando riguarda il mio odio infinito verso quella Sara.
Torno a casa sono circa le 3 e sono sola . In segreteria c'è un messaggio dei miei che dice che per lavoro sono dovuti andare a NY e non sanno quando torneranno ma sicuro non prima di uno/due mesi,vabbeh sono abituata.
Mio fratello ha trovato una ragazza, si chiama Alessia, è molto gentile e carina e vanno molto d'accordo..peró mi fanno sentire sola, voglio pure io una persona che mi faccia sentire bene.
Decido di mettermi al lavoro coi compiti così dopo posso andare allo skate park a provare qualche trick(?) nuovo.
Ci metto circa 20 minuti.
Prendo dalla tasca davanti della borsa dei soldi per sicurezza e trovo un foglietto e lo apro:
"hey piccola, come mai mi eviti? Sappi che hai un culo da paura. Ci si vede.
Jar"

Madonna quanto mi fa salire il crimine sto ragazzo, straccio il biglietto lo butto e vado verso il parco.
Non c'è molta gente, meglio così magari mi risparmio qualche figuraccia.
Non faccio in tempo a salire sullo skate che sento una mano che mi sfiora la schina, mi volto di scatto ed è quel cretino.
Ancora incazzata per quella specie di messaggio, piglio lo skate e me ne torno a casa.
Mentre torno incontro Matt che invece è molto più gentile e con il quale ultimamente mi saluto spesso.
"Hey Amy"
"Hey Matt"
In un inglese storpiato mi chiede "How are youu?"
"Oh darling, i'm fine and you?"
"Okay basta con l'inglese mi sento stupido, vabbeh ce se vede bella"
"Byee"
Quanto lo adoro, ma vi giuro non ho ancora capito cos'è quel coso che porta intorno al collo, ogni tanto lo vedo
giocarci,prima o poi glielo chiederó.

•The story of Amy's life•Where stories live. Discover now