3. are we still friends?

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<Agenti grazie, mi dispiace davvero,non accadrà più. Buonanotte> termina Laurel facendo uscire i poliziotti.
<Ragazzi ma come vi è venuto in testa?>
<Dai mamma non è così grave> cerca di migliorare la situazione Steven facendo ovviamente il contrario.
<Non è grave? Siete minorenni, ubriachi ad una festa dove è venuta anche la polizia> lo rimprovera la madre.
<Laurel io non ho bevuto giusto perché tu lo sappia> do un colpetto a Jeremiah che pensa di uscire dalla situazione dopo questa frase, come se poi io avessi bevuto chissà quanto.
<Eh tu Conrad sei il più grande, che ti è preso?> lo sgrida Laurel.
<Belly perché sei uscita di nascosto? E come sei vestita> la richiama la madre.
<È di Tylor e poi mi sono vestita come tutte le ragazze della mia età!> protesta Belly.
<Guarda Esther lei è vestita normalmente> continua Laurel.
<E non urlare che Susanna dorme sul divano>
<E perché lei può fare tutto e io no?> continua arrabbiata Belly.
È sempre stata più immatura rispetto a me, considerando che ci togliamo un anno e qualcosa, perciò a volte litigavamo. Ma quest'anno se la prende con me per tutto solo perché io posso fare più cose rispetto a lei.
<Lei è più grande e responsabile e poi sua madre non è qui quindi se vuole sgridarla lo farà lei> abbasso la testa.
<E non è che non puoi uscire, potevi semplicemente chiedercelo, come ci sei arrivata al falò?>
<A piedi> risponde la figlia.
<Gesù> dice Laurel mettendosi una mano in fronte.
<Ragazzi che non si verifichi mai più una situazione del genere>
<Ci dispiace Laur> diciamo all'unisono.
<Andate a letto ragazzi > si arrende ormai Laurel chiudendo la questione.
Mentre uscivo dal soggiorno sento Laurel parlare con Conrad.
<Tu> lo indica.
<Non capisco davvero cosa ti stia succedendo>
<Niente... Non succede niente>
<Connie...> lo chiama Laurel con lo stesso soprannome che uso io, ma lui se ne va.
Torno in camera mia, metto il pigiama e mi addormento infondo è stata una lunga giornata.

Mi sveglio alla 5 del mattino non riuscendo a riprendere sonno grazie al mal di testa. Ho lo zigomo più dolorante di ieri sera così vado in bagno e noto le mie condizioni orribili.
Ho tutto il mascara colato, i capelli che non hanno un senso e il livido viola.
Mi strucco visto che ieri non ho avuto le forze di farlo, mi lego i capelli e metto una crema sul livido prima di scendere in spiaggia, tanto so già che non riuscirò a riaddormentarmi.
Mi metto una felpa e mi dirigo in spiaggia con il telefono e le cuffiette cercando di fare meno rumore possibile.
È l'alba quindi c'è già luce per fortuna.
Sono quasi arrivata quando vedo Conrad seduto sulla sabbia.
Siccome è troppo tardi per tornare indietro mi siedo affianco a lui, senza però rivolgergli la parola.
Ho ancora le cuffie ma non sto ascoltando nessuna canzone è solo per evitare di parlargli.
Appoggio la testa sulle mie ginocchia beandomi del vento che c'è a quest'ora.
Il ragazzo affianco a me mi leva una cuffietta.
<Hai intenzione di parlarmi o stare completamente in silenzio>
<La seconda> dico levandomi anche l'altra cuffietta.
<Ieri sera è stato una merda> gli dico stropicciandomi gli occhi considerando che sono sveglia da circa 15 minuti.
<Già, un disastro>
<Sai che domani avrai un livido in faccia vero?> mi dice lui.
<È già domani>
<Ieri sera eri piuttosto ubriaco, ricordi qualcosa?> gli domando riferendomi alla ragazza che baciava, alla sua "scenata di gelosia" con Noah, a quando mi ha chiamato "Stella" e quando mi toccava i capelli in macchina.
<Ricordo sempre tutto quando bevo>
Perfetto allora.
Vedo che si sta accendendo una sigaretta così gli chiedo <Mi fai fare un tiro?>
<No> risponde secco.
<Dai ho dimenticato le mie>
<No>
<Si>
<No>
<Si>
<No> ride.
<Non fumavi solo quando eri pensierosa?> mi fa notare
<Infatti ora lo sono>
<Non te la darò lo stesso>
<Allora non puoi fumare neanche tu> lo sfido.
Mi guarda e sorride. Questo sorriso che fa mi fa venire qualcosa nello stomaco, ma resto impassibile.
<Sei sempre la stessa Esteher> mi dice posando la sigaretta.
<Andiamo a prendere quei deliziosi muffin prima che gli altri si sveglino> mi chiede lui.
<Vuoi prendere dei muffin con una persona che non è tua amica e che tratti di merda?> faccio finta di essere sorpresa e dico questa frase che è una palese frecciatina.
<Dai Stella non intendevo dire quello ieri te le leghi al dito le cose eh?>
<Non mi chiamare Stella> gli punto il dito contro.
<E comunque sono ancora piuttosto arrabbiata con te perciò niente muffin, vai dai una tua amica> mi alzo e mi allontano.
<Ehi dove vai?>
<Meglio non parlare con gli sconosciuti Connie> mi volto e me ne vado, lasciandolo lì.
Torno in camera mia e mi metto a letto ad ascoltare la musica ripensando a quello che è successo da quando sono qui.

Penso di essermi riappisolata, all'improvviso sento un telefono a fianco a fianco a me suonare, il mio telefono.
<Pronto?>
<Esther?> rispondono i miei genitori.
Perfetto che bel risveglio.
<Laurel ci ha informato su quello che è successo ieri sera, ci devi delle spiegazioni> dice arrabbiato mio padre.
<Papà io volevo solo andare a una festa o chiesto anche il permesso a Laurel e Susanna, non ho nemmeno bevuto, solo che poi è scoppiata una litigata ed è arrivata la polizia che ci ha fermato>
<Mh, non farci pentire di averti mandato lì ok? Fa la brava ci sentiamo> conclude mia mamma.
<Grazie vi voglio bene> e chiudo la telefonata.
Sono le nove così decido di scendere giù a fare colazione.
<Buongiorno>
<A parte il livido sei quella messa meglio di tutti> mi dice Jer.
<Livido?>
<Si Laurel, non è nulla di che>
<Come è successo?>
<È stata un incidente, ieri per sbaglio qualcuno mi ha colpito>
<Sicura di stare bene? Mettici un po' di ghiaccio>
Annuisco e mi avvicino al frizzer per prendere del ghiaccio e mettermelo sullo zigomo.
<Non ti potevi stare zitto> dico al biondo a bassa voce.
Mi mima uno "scusa" e va a preparare il suo schifoso frullato.
Entra anche Belly in cucina, penso sia leggermente arrabbiata con me dopo ieri sera, visto che non ricambia il mio saluto, anche se non ho fatto nulla di male.
Prendo dei cereali quando Susanna entra in cucina.
<Oh mio dio!>
<Belly e Esther saranno delle debuttanti>
Sorrido alla notizia fingendomi interessata alla questione.
<Belly ci hai pensato vero?>
<Si va bene verrò>
<Menomale almeno non sarò sola> le dico ma lei mi ignora nuovamente. Faccio notare la cosa a Steven che fa spallucce.
<Ragazzi allora chi accompagnerà Belly e Esthy al ballo?>
<Io sarei andato volentieri al ballo con Esther per fargli fare una figura decedente ma devo andare con Shayla e poi non si può salvare l'insalvabile>
<Davvero simpatico Steven>
<Io sono già andato l'anno scorso mi dispiace> si esonera Conrad.
Certo con Nicole, faccio una faccia storta solo al pensiero.
<A me non piace questo tipo di cose> dice invece Jeremiah.
Ecco proprio come pensavo ora dove lo pesco l'accompagnatore?
<Ragazzi tranquilli non litigate per noi> dico ironicamente vedendo che nessuno ha intenzione di venire al ballo con noi.
<Troveremo da sole gli accompagnatori> dice Belly.
Certo forse tu, ma io lo fabbrico?
<Si certo>
<Ragazze dobbiamo andare a fare shopping> dice entusiasta Susanna.
<E non vi preoccupate pago tutto io, è stata una mia idea dopotutto> precisa lei.
<Esther sei sicura di volerlo fare quando, lo ho raccontato a tua madre è rimasta perplessa anche lei. Non sembra molto da te> mi chiede Lauren.
<Non lo è> interviene Conrad dal divano.
Mi giro e lo guardo male, come sempre d'altronde, cosa vuole ora da me?
<Conrad potresti mostrare più supporto per favore> lo rimprovera Susanna.
Finisco di fare colazione mentre mi imbambolo a guardare Conrad fuori dalla finestra fare il bagno in piscina.
<Dai andate a prepararvi ci aspetta una giornata di shopping intenso>
<Belly posso parlarti?>
<Si andiamo in camera vieni>
Ci sediamo sul suo letto e io inizio a parlare.
<Per caso sei arrabbiata con me? Perché non capisco davvero che ho fatto>
<Si ma non con te, con mia mamma e i ragazzi che a me continuano a trattarmi come una bambina mente tu sei la preferita di tutti>
<Ma che dici?>
Io la preferita di tutti?
<Tua mamma e Susanna ti adorano, Stevan è tuo fratello, Jeremy il tuo migliore amico e Conrad è particolare con tutti ma ti vuole bene anche lui> continuo.
<Si forse è così ma loro ti invitano ad uscire mentre a me mi trattano come se avessi 10 anni in meno a loro>
<Si ma infatti ieri al falò ti ho difeso anche per il fatto di Cam sono stati proprio stupidi>
<Hai ragione grazie, è solo che mi sento un po' inferiore rispetto a te>
<Tu non sei inferiore rispetto a nessuno Belly tantomeno che me, ora andiamo a fare shopping per essere le più belle di quel ballo ok?>
<Ti voglio bene Esthy>
<Anche io> ci abbracciamo e finiamo di prepararci.

𝐀 𝐍𝐄𝐖 𝐒𝐔𝐌𝐌𝐄𝐑, conrad fisher!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora