«Non mi interessa se non ricordi la data, voglio sapere perché si arrivò alla rivoluzione Americana alla fine del 1700.»
«Beh, immagino che noi americani ci fossimo rotti il cazzo della Gran Bretagna.»
«Forse dovresti trovare una forma un po' meno... colorita, ecco. Ma il concetto è giusto. E perché ci siamo rotti il cazzo? Cosa ci ha fatto scattare la voglia di indipendenza?»
«Se lo sapevo non sarei stato qui all'alba. Ho dormito tre ore stanotte.»«Pensaci: cosa spinge l'individuo alla ricerca di più benessere?»
Ethan mi guarda, si alza dalla sedia, si appoggia sul tavolo che abbiamo occupato nella caffetteria della scuola e si sporge verso di me. A pochi centimetri dalla mia faccia mi sussurra: «L'amore, ragazzina? Perché se è quello ne so ancora meno della Storia Americana.»
Deglutisco.«La povertà, Ethan» replico subito, appoggiando le mani sul suo petto per spingerlo indietro e farlo tornare seduto. Sembra di toccare il marmo.
«Ma certo. I soldi», commenta lui, incrociando le gambe sul tavolo e le
dita dietro la nuca.
«Esatto. La Gran Bretagna aveva aumentato le tasse fino a rendere la vita degli americani invivibile. Mai sentito parlare del Tea act?»
«Non ho ancora avuto il piacere, no.»
È talmente arrogante che vorrei prenderlo a pugni. Che nervi!
«È una forte tassazione sul tè», provo a spiegargli.
«Non potevano semplicemente smettere di bere tè e darsi al caffè?»
Simpatico.
«Direi che per oggi è tutto, un altro paio di lezioni e sarai pronto per il test», dichiaro, raccogliendo le mie cose. Se lui è la sua arroganza egoriferita non spariscono subito dalla mia vista giuro che mi avvento sulla sua giugulare.«Ok, ci vediamo domani allora», replica serafico.
«Domani è sabato», gli faccio notare.
«Ancora meglio, abbiamo tutto il giorno. Posso venire a casa tua.»
Anche se l'idea di far venire un infarto a mia madre mi solletica, non penso proprio che sia il caso.
«Domani viene a trovarmi la mia migliore amica da Denver», gli dico. «Fai finta che non esisto.»
«Oook», si arrende.Mi avvio verso l'uscita quando sento un braccio che mi cinge la spalla.
Mi blocco e mi giro verso Ethan, che ha quel solito sorriso furbetto.Abbassa lo sguardo sulle mie labbra e ci si avvicina pericolosamente, poi vira all'ultimo secondo verso l'orecchio e mi sussurra:
«Grazie, ragazzina».
Deglutisco, di nuovo.La sua voce soffiata mi provoca sempre dei brividi assurdi, sento quasi le gambe cedere.
Appena inizia ad allontanarsi dal mio viso mi sento meglio. Ma prima di farlo del tutto, all'improvviso, si ferma sulle mie labbra. Ci lascia un bacio deciso, ma breve. Non mi dà neppure il tempo di scansarmi.
«Ci vediamo, ragazzina», mi dice, affrettando il passo.
Recupero un minimo di sicurezza (e dignità) e rispondo: «Guarda che l'aula di scienze è dalla parte opposta!»
«Infatti me ne vado a casa a dormire, studia e impara anche per me!» Poi aggiunge: «CIAO, CIAO!» in italiano.
Come minimo avrà scoperto anche le mie origini.Scombussolata, raggiungo l'aula e mi siedo al mio banco, da sola.
«Taylor?» chiede la prof, appena entra e vede il posto vuoto accanto a me.
«Non si sentiva bene», lo giustifico, non so neanche io perché. «È andato a casa».
«Ma che novità!» sorride la prof. «Ok, poco male. Oggi dovrete fare un compito a coppie quindi dire che...»
«Posso sedermi io accanto a Kate?» chiede qualcuno in fondo all'aula.
«Certo Patrick, vieni pure. Anche il tuo compagno di banco è assente, direi che è la soluzione migliore».
Patrick appoggia le sue cose accanto alle mie e si siede mentre mi saluta con un «Ciao!»«Bene ragazzi, avete mezz'ora di tempo per uscire in cortile e portarmi almeno un campione vegetale e uno animale. Poi li osserveremo al microscopio per studiarne la struttura. A tra poco!»
«Andiamo, sennò si accaparreranno i bruchi migliori», se ne esce Patrick, prendendomi per mano e strattonandomi via.
Una volta in cortile inizia a scrutare il prato in lungo e in largo, a quanto pare ci tiene molto ad assicurarsi un buon voto. Io, invece, sfaticata come al solito, me ne sto all'ombra a fissarlo.
È un bel ragazzo: alto, capelli scuri e scompigliati e delle deliziose lentiggini sparse per il viso. Ha un ottimo profumo e mi ispira simpatia.«Ecco qua», mi raggiunge. «Ho trovato una bella lumaca e un bel po' di vegetali. Puoi scegliere tra erba, trifoglio e corteccia di albero».
«Opterei per il trifoglio, così magari alla fine lo diamo da mangiare a Slimy.»
«A chi?»
«Slimy, la lumaca.»
«Forse è meglio non affezionarcisi tanto. Dovremo sezionarla, e...»
«Ma che dici???» lo guardo, terrorizzata.
«Dai, scherzo», ride. «Vada per Slimy e il trifoglio.»Mi blocco un attimo, quasi incantata. Ha un sorriso bellissimo, pulito, da bravo ragazzo. E con il sole che gli colpisce i lineamenti, noto anche i suoi splendidi occhi nocciola.
Alla fine della lezione usciamo dall'aula insieme. Ci siamo guadagnati una relazione da scrivere per lunedì.
«Vuoi che ci vediamo su FaceTime?» mi chiede.
Resto un po' delusa.
«Come vuoi», replico.
«Non vorrei invadere i tuoi spazi», si giustifica. «Quando ieri ti ho chiesto di studiare insieme Arte mi sei sembrata un po' a disagio. E...»
«Allora è meglio se ci vediamo di persona», lo interrompo. «Però io sono in punizione, quindi sarebbe meglio se venissi tu da me.»
«Nessun problema, ti lascio il mio numero così mi puoi mandare l'indirizzo. Facciamo oggi pomeriggio? Così poi abbiamo il weekend libero.»
«Ottima idea. Anche perché domani arriva la mia migliore amica da Denver e se le dico che devo studiare mi uccide!»
«Ottimo allora, ci vediamo da te verso le quattro?»
«Ok.»Mentre vado a depositare il libro di scienze nel mio locker e a sostituirlo con quello per la prossima lezione, mi fermo un attimo a riflettere su una cosa: nelle ultime 24 ore non ho MAI pensato a Roy. Incredibile.
Forse New York non è stata una cattiva idea, la gente qui è super stimolante, e... cazzo. Sento ancora l'elettricità che mi attraversa le labbra di quando Ethan mi ha baciata.Do un occhio al cellulare e ci trovo un messaggio.
ETHAN IL BARBARO: comunque oggi eri davvero bella.
Arrossisco.
IO: mi sembra strano, stamattina avevo delle occhiaie grandi come l'universo.
Ethan non risponde. Forse starà dormendo.
Faccio per spengente il cellulare quando mi arriva una nuova notifica.SCONOSCIUTO: dammi un'idea su cosa portare a tua madre. È meglio fare colpo subito, la prima impressione è quella che conta 😉
(Sono Patrick, salva il mio num)Patrick?
Oddio, ma che vuole dire?
Perché dovrebbe fare colpo su mia madre?✨✨✨✨✨
E una altro capitolo se ne va... se volete ho aggiornato la sezione con i prestavolto inserendoci anche Patrick... diciamo che le cose per Kate si stanno mettendo proprio bene, contesa fra due bonazzi non indifferenti 😍 CUTE!
Come sempre fatemi sapere se vi è piaciuto ❤️
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Whispered love - un amore inaspettato
ChickLitKate ha 16 anni e si è appena trasferita a New York. Il divorzio dei suoi genitori l'ha costretta a lasciare tutto: la sua casa, la sua migliore amica, la sua scuola... e l'amore della sua vita: Roy! Decisa a vendicarsi di sua mamma, Kate scappa di...