Parole generate: QUATTRO, CONO, LUCERTOLA, CIELO, IMMAGINAZIONE, ATTESA, POMODORO, URLO, SPUGNA, BLU
Nonostante l'errore della parola, Leila era appena riuscita a conquistare il regno di Solmuş Gül (che presto si sarebbe chiamato solo Gül, come il regno che già possedeva). Ma non era ancora il momento di pensare a ciò. Leila, il suo guardiano, lo stregone Filippo e Miao erano pronti per una nuova missione: sconfiggere la strega Luna una volta per tutte.
Filippo aveva già spiegato alla principessa che, per la riuscita del piano, era necessaria la presenza di tutti soldati dell'esercito di Leila. E lei era più che tranquilla: sapeva che non sarebbe accaduto loro niente di male; si fidava di Filippo e della sua parola data.Tutti e quattro erano giunti nel castello di Filippo.
Nell'attesa che la strega Luna ricevesse l'invito-sfida e si mettesse in cammino, Filippo spiegava ai soldati in cosa consisteva il piano prestabilito.
In una stanza vicina, Leila e il guardiano osservavano il panorama da una finestra. Si diceva che ad Oltre i Monti il cielo fosse sempre di un blu acceso e splendente. Ed era cosi anche quel giorno, e presto sarebbe diventato ancora più radioso. Non doveva essere lasciato spazio all'immaginazione: Filippo avrebbe trionfato senza alcun dubbio.
Nel frattempo Miao stava frugando nella borsa magica di Filippo in cerca di qualcosa. Il guardiano lo notò e fece cenno alla principessa di raggiungerlo per aiutarlo. «Cerchi qualcosa?»
«No. Frugare nelle borse altrui è il mio passatempo preferito.»
«Oh, d'accordo. Allora ti lasciamo fare.»
Miao estresse la testa dalla borsa per rivolgere un'occhiataccia al guardiano. «Era sarcasmo.»
«Vuoi una mano?» chiesa Leila. «Dicci cosa cerchi.»
«Una spugna magica. Servirà a Filippo se la situazione dovesse degenerare.»
Leila parve bloccarsi d'un tratto, con un'espressione lievemente sorpresa e spaventata in volto.
Il guardiano se ne accorse e subito disse: «Sono certo che non ci sarà bisogno di usarla, ma per precauzione la cercheremo.»Dopo qualche ora la strega Luna giunse al castello di Filippo. Leila, il guardiano e Miao assistevano rimanendo dietro le spalle dell'amico stregone.
«Oh!» fece lei con sarcasmo. «Vedo che dopo la tua sconfitta hai ben pensato di farti aiutare. Ho un nuovo amico anch'io, sai? Perciò non dilunghiamoci ulteriormente e iniziamo il nostro scontro!» Estrasse la bacchetta, evocando un ragazzo che lanciò subito un urlo disperato.
«D-dove sono?!»
«Amico mio,» gli disse Luna «aiutami a sconfiggerli!»
«Non sono tuo amico, e fammi tornare dov'ero!»
Miao si avvicinò di qualche passo, fermandosi non appena Filippo gli fece gesto di non proseguire oltre. «Ma tu... tu sei il postino!»
«No! Sono un cameriere adesso.» Si voltò verso Luna e le scosse una manica. «Ti prego, fammi tornare al ristorante, non voglio più vedere quel gatto.»
Il guardiano si avvicinò a Miao per prenderlo in braccio. «Che hai fatto a quel povero ragazzo?»
«Nulla, lo giuro.»
Luna sbuffò. «D'accordo. Non sei stato molto d'aiuto ma ti congedo lo stesso. Ma solo perché puzzi di pomodoro e non riesco a concentrarmi bene.»
Adesso che il ragazzo era svanito, Luna e Filippo iniziarono a colpirsi con magie di vario genere: chi generava cibi come un cono gelato sciolto e appiccicoso, e chi evocava animali piccoli come una lucertola che infastidivano l'avversario.
Vedendo la situazione complicata, Leila decise di lanciare la spugna contro Luna. Tuttavia, la principessa aveva dimenticato di essere da sempre stata negata nei lanci: colpì infatti Filippo, la cui energia magica venne prosciugata all'istante.
«Adesso che non hai più potere magico, come farai a sconfiggermi?» gli chiese la strega avvicinandosi a lui.
«Non sarò io a sconfiggerti, infatti.»
Luna alzò un sopracciglio. «Lo faranno i tuoi tre amici che - non me ne vogliate - non hanno combinato nulla di utile?»
Loro tre intanto si mostrarono rattristati ma pienamente d'accordo con ciò che Luna aveva detto di loro.
«No» ribatté Filippo. «Saranno tutti gli altri a sconfiggerti.»
Immediatamente, da ogni stanza, dalle scale e dagli scantinati, arrivarono i soldati di Leila, vestiti in modo fashion proprio come Filippo.
Luna svenne all'istante davanti a cotanto stile.
Filippo aveva trionfato.La strega Luna, prima di tornare a casa, dovette firmare un documento in cui si attestava e ammetteva la propria perdita contro lo stregone Filippo.
«È stata una bella avventura» disse Leila mentre il suo guardiano, accanto a lei, annuiva.
«È vero» rispose Filippo. «Ma come tutte le avventure, anche questa è giunta al termine. Adesso farò tornare ognuno a casa propria con una magia di teletrasporto.»
«La spugna non aveva assorbito i vostri poteri?» gli chiese il guardiano.
«Basterà strizzarla addosso. Lo farò dopo avervi riportati a casa.»
«Ma per farlo hai bisogno della magia» fece notare Miao.
«...Giusto!» e corse goffamente a recuperare la spugna. Finito ciò che doveva fare, ritornò davanti ai suoi compagni di avventure, i suoi amici. «Adesso potrò riportarvi a casa, ma prima consentitemi di dirvi una cosa. Questo è un addio, e gli addii sono sempre tristi. Ma io sono felice di essere triste, poiché ciò vuol dire che abbiamo passato dei bei momenti tutti insieme e... Non si sta capendo nulla di quello che voglio dire e sto complicando inutilmente la situazione?»
«Esattamente» risposero all'unisono.
«Bene. Allora addio.» E compì la magia.Ciò che lo stregone Filippo intendeva dire, è che tutto prima o poi finisce. Ma se si è goduto del tempo trascorso e dei momenti passati, allora restano i ricordi. È impossibile fermare il tempo o portarlo indietro, così come è altrettanto impossibile portarlo in avanti. Bisogna affrontare ogni attimo del presente con consapevolezza e saggezza. I ricordi e l'immaginare eventi futuri devono essere usati come motivazione.
Fine.

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10 parole 1 storia
Short Story10 parole, 1 storia: questa è la mia sfida personale. Solo 10 parole casuali per storie brevi di ogni genere