Capitolo 5

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Il tempo mi sembrò per un attimo fermarsi, ebbi l'impressione che in quella piazza ci
fossimo solo noi due: io e quel demonio.
Ancora incapace di distogliere lo sguardo dai suoi occhi mi resi conto che stava sorridendo,
in modo terribile e spaventoso, sorrideva mentre mi guardava come un lupo guarda la sua
preda.
In un attimo quel sorriso si tramutò in una risata, forte e isterica, che per un istante gelò il
cuore a tutti. Venne legata ancora più stretta alla pira e mentre i più coraggiosi urlavano
<<Al rogo! Al rogo!>> le prime fiamme si levarono dal legno avvolgendo a poco a poco la
strega. Lei continuò a ridere finché il fuoco non iniziò a bruciare le sue carni, solo allora alla
sue risate si unirono anche le sue urla che, dopo un temo che parve infinito, finalmente
cessarono anch'esse bruciate dalle fiamme.
Tornando a casa sentivo il cuore pesarmi, nelle mie orecchie sentivo ancora l'eco delle
risate della strega, nei miei occhi l'immagine di lei che bruciava con il riso sulle labbra era
impressa in modo indelebile; anche quella notte, per me, fu dominata da incubi terribili, equando il mattino dopo mi sveglia il terrore mi inchiodò al letto impedendomi di alzarmi.
Solo quando, tre giorni dopo, venni a sapere che anche la madre della strega era morta il
mio cuore ritrovò la pace, tutta la paura che fino ad allora mi ero portata dietro svanì
all'istante.
Io e il resto del villaggio potevamo finalmente ritornare alla vita di sempre ora che
sapevamo che anche l'ultimo membro di quella famiglia maledetta aveva, alla fine,
abbandonato questo mondo.


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