Capitolo 8:Ich hasse dich!

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«Hör mir wenigstens zu!» "Almeno ascoltami!" mi prego Tom mentre mi stava rincorrendo da mezz'ora, adesso parla in tedesco tutto d'un tratto? «Fick dich!» "Fottiti!" gli risposi continuando a correre «Ich habe dir schon genug zugehört und du hast dich als echtes Arschloch entpuppt!» "Ti ho ascoltato abbastanza e ti sei rivelato un vero stronzo" lo accusai «Ma che state dicendo?!» Mi accorsi solo dopo che Nicole stava correndo insieme a mio fratello, lei non sapeva il tedesco, almeno meno di noi, era di origini inglesi.
«Scheisse! Bill, hör auf!» "Merda Bill! Smettila!" mi ordinò cercando di afferrarmi per la seconda volta in 30 minuti «Aufhören, was zu tun?! Laufen? Vor dir weglaufen? Ein Feigling sein?! Nun, mein Bruder, das bist du! Du bist derjenige, der nicht den Mut hatte, seinen Tod zu akzeptieren» "Smettere di fare cosa?! Correre? scappare da te? Essere un codardo?! Ebbene, fratello mio, quello sei tu! Sei tu quello che non ha avuto il coraggio di accettare la sua morte!" gli sputai addosso continuando a correre, nessuna sua risposta, soltanto il rumore delle scarpe che battevano l'asfalto.
Il loro andamento era sempre lo stesso, Tic Tic Tic non cambiava, non cercavano di andare piú veloce o piú lenti, ad un certo punto, si sentivano solo 1 paio di scarpe non piú 2 come prima.
in pochi istanti mi ritrovai bloccato da nicole che si era messa davanti a me, com'era possibile che non l'avevo sentita? eppure aveva corso piú veloce di me.
«Bill sta fermo!» mi fece frenare andando quasi a sbattere contro tom dietro «Nicole, tu non c'entri nulla, Tom mi ha detto delle cose orribili, quando io ho soltanto detto la verità per non farlo soffrire ulteriormente» spieghi iniziando di nuovo a correre, non sapevo verso dove, ma mi ritrovai in un prato, era tutto silenzioso, tutto così tranquillo, notai che nessuno mi stava più dietro, era da solo.
«Tom, ich hasse dich!» Urlai piú forte che potevo, continuai «Ich hasse dich, Tom!» di nuovo «Ich hasse dich!» Ancora ed ancora.
Il bruciore della mia gola era la sola cosa a farmi compagnia, dopo le ore passate ad urlare e piangermi addosso. mi misi a guardare le stelle. solo, alla fine, come sempre, a volte però è meglio così.

*

«Tom?» mi avvicinai al ragazzo che era accovacciato in mezzo alla strada «Che vuoi» mi disse freddo «Alzati dai..» vidi la sua mano alzarsi e quasi colpirmi «Ma sei impazzito?!» mi scappò dalla rabbia mentre mi allontanavo da lui, nei suoi occhi, c'era così tanta rabbia, ma per cosa? tutto quello che ho capito sono una o due parole, non di piú «Scusami» adesso sembrava un'altra persona, sembrava gentile, ed anch'io lo ero, perciò gli porsi la mano per farlo alzare da per terra «Grazie» un semplice e dolcissimo grazie.
Mi guardai al polso per vedere che ore fossero «Cazzo non ho neanche un orologio!» mi rimproverai ridacchiando un po', cercando di sdrammatizzare la situazione.

*

10 del mattino, strano, era la prima volta che mi svegliavo così presto, escludendo quando avevamo concerti o robe varie.
Scesi giù e sorprendentemente nessuno era in cucina, tutti in salotto con i loro cereali e pigiami «Buongiorno» dissi vivace «Ciao Lara» mi salutò Gustav «Ciao Gus» tutto silenzioso «Ei Lara» questa volta era nicole «Ehilà nico» mi sedetti vicino a loro «Buongiorno Lara» anche Tom mi salutò «Ciao Dread» lo salutai a mia volta «Scusa come mi hai chiamato?» l'aria si fece ancora piú tesa «Dread» riposi con aria di sfida «Oh, va bene treccine» «Come mi hai chiamata?!» adesso ci stavamo picchiando tutti insieme mentre ridevamo, bill era l'unico fuori dalla mini "rissa", secondo me era egoista, mi piaceva come persona ma a volte faceva come...il presuntuoso.
«Ci diamo dei soprannomi?» urlò Nicole dando fine alla lotta «Sii» approvò felice George «Gli do io, abbiamo Mocio, Treccine, Gusto, Cagnolino, Riccio e codino» ci diede dei nomignoli la ragazza «Si ok ma tu chi sei?» domandò Mattw, il così detto codino «Io? ovviamente sono il capo» ridacchiò mentre si metteva in piedi sul divano e una mano sul petto, tipo la posizione che fanno i militari prima di andare in guerra «Capo» disse george, nominato cagnolino «I cani non parlano!» rispose nicole mentre rideva e veniva seguita dagli altri.
Bill si alzò in piedi e corse in camera.

*

Bill se ne andò immediatamente, e rimanevano solo noi 6 in salotto, non si notava la mancanza di t/n, ma allora perché vedevo negli occhi di tutti lo stesso tanta tristezza? si vedeva quanto cercavano di non essere tristi, Di quanto volevano sembrare semplicemente normali.
E bill era l'unico vero tra tutti noi, Lara ci aveva detto di non dire nulla a tom.
Era stata lei e ci aveva convinti tutti, ma bill, lui non ne sapeva nulla «Non dite nulla a bill e nicole» mi rimbombava in testa, quella notte, dopo che lui era andato non so dove, ci convocò tutti tranne nicole, che era andata in camera sua;

però quando in ospedale facevamo finta di nulla, sembrava che anche lei ne sapesse qualcosa, se c'è qualcuno che capisce anche con uno solo sguardo, qualcuno che ti darà corda sempre, qualcuno che ti capisce sempre, quella persona è Nicole Kidman.

-Ehi ragazzi, ultimamente non ho proprio idee, perciò ci saranno capitoli più corti e ogni tanto. mi scuso molto.

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