1. FALLON

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"Sono convinto che anche nell'ultimo istante della nostra vita abbiamo la possibilità di cambiare il nostro destino."

Giacomo Leopardi

Qualche mese prima

Ho perso il conto del numero dei giorni in cui siamo in viaggio. Ci siamo lasciati Chicago alle spalle mesi fa e non so nemmeno se vi faremo mai ritorno. Ma ho promesso a mio fratello che avrei fatto di tutto pur di proteggere Mya, anche a costo di rimetterci la vita.

Beh, sicuramente punto a vivere il più a lungo possibile, ma non permetterò a uno stronzo qualsiasi di usare mia nipote come se fosse una fottuta Scala Reale e avere così la mano vincente fino alla fine dei suoi giorni.

È anche vero che lei ha bisogno di stabilità. Trovare un posto dove fermarci il più a lungo possibile. Ho cercato di far perdere le nostre tracce dall'America all'Inghilterra e, sono sicura, che quello stronzo bastardo punterà a stanarci anche in Irlanda, viste le origini della mia famiglia, di cui possiedo ancora qualche proprietà. Non gli darò questa soddisfazione, per questo ho deciso di puntare altrove; chissà se in un piccolo paesino io non riesca a staccare la spina qualche mese, riprendere fiato, dare a Mya una parvenza di normalità e trovare qualcosa che la tenga lontana ancora un po' da tutta questa merda che il mondo ci sta buttando addosso.

Mi asciugo gli occhi e riporto entrambe le mani sul volante; lo stringo talmente forte come se questo riuscisse a infondermi l'energia necessaria per tirare avanti. Mi schiarisco la mente, annebbiata dai troppi pensieri e do un'occhiata alla figura che riposa accanto a me, sul sedile del passeggero.

La vita è stata ingiusta con lei e perdere entrambi i genitori alla sua età, senza riuscire a trovare un senso a tutto questo, è difficile. Ci sono notti in cui la sento piangere, e vorrei veramente trovare le parole giuste per consolarla, per dirle che ce la caveremo, che troveremo un modo affinché lei non venga usata come un burattino nelle mani di un folle, che tutto alla fine si sistemerà. E quelle volte in cui sono tentata di scivolare fuori dal mio letto per entrare nel suo e abbracciarla forte, facendole capire che non è sola, invece mi ritraggo, come una vigliacca.

La verità è che non so se e quando riusciremo a sistemare tutto questo, e anche io come lei ho mandato a fanculo tutto: il mio lavoro, lo studio presso il quale lavoravo, la mia intera esistenza. Niente conta e Mya ha avuto la precedenza su tutto.

Non me ne frega un cazzo di come sarà la mia vita d'ora in avanti, se morirò come una vecchia zitella o se passerò da un letto all'altro come la migliore delle sgualdrine d'alto borgo. La cosa fondamentale è che lei resti al sicuro fino a quando non riuscirò a elaborare una strategia.

Ho guidato per miglia, abbandonato la mia macchina in un posto desolato, accettato passaggi da sconosciuti con la speranza che non ci riconoscessero; ci siamo imbarcate su non so più quanti voli, noleggiato macchine che non dessero nell'occhio, ma ho capito che tutto questo non basta se non modifichiamo il nostro aspetto e non riesco a procurarmi dei documenti falsi.

Ma saremo in grado di presentarci con nomi fittizi?

Non lo so, non credo; le nostre identità sono l'unica cosa che ci tiene ancorate a questa realtà del cazzo. Abbandonarle, significherebbe perdere di vista l'obiettivo e dimenticare quello che siamo state finora.

Non appena noto il cartello che indica la prossima area di servizio decido che forse è un segno del destino. Parcheggio in un punto isolato, di modo che la macchina non sia visibile dalla strada e scuoto di poco la spalla di mia nipote.

«Ehi, dormigliona», il sorriso che mi rivolge appena apre gli occhi mi scalda il cuore. «Facciamo colazione e poi ci diamo una sistemata, prima di riprendere il viaggio».

GOLD MALT - Whisky Men Series #1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora