capitolo 7

14 3 2
                                    

Restiamo una attaccata all'altra senza dire una parola.
Sento solo una voce, una voce maschile, che dice qualcosa: riesco a capire solo "Dobbiamo cambiarlo ormai, è troppo rischioso".
<Cosa stanno dicendo?> sussurra la mia amica.
Io invece cerco di capire di chi è la voce. Di mio padre impossibile e neanche di mio fratello. Quindi vuol dire che c'è qualcun altro oltre ai miei genitori.
Aspettiamo che le voci si affievoliscono e usciamo fuori dal nascondiglio.
<Dove andiamo ora?> mi chiede Cassandra.
<Cerchiamo di trovare la via giusta> rispondo guardandomi intorno.
Prendo la mano della mia amica e ci incamminiamo non so dove neanche io.
<E se ci perdiamo?>
<No, non credo> rispondo sempre io. Apriamo una porta e senza rendercene conto un voce urla:<Dove cazzo credete di andare voi due>. Ci voltiamo di scatto:un uomo sulla quarantina sta venendo verso di noi.
Corriamo in una direzione diversa dall'uomo, apriamo porte a noi sconosciute.
< Leila dove stiamo andando?>
<Non lo so, ma dobbiamo scappare da quello> dico affrettando il passo.
<Forse se ne andato no?> dice Cassandra.
Andiamo ad aprire un'altra porta ma..< Diamine non si apre!> impreco.
Vado a spiare dalla finestrella della porta.
<Cosa c'è Leila?> dice mettendosi in punta di piedi per vedere meglio.
Si, io ero più alta di lei.
<Deve esserci un pin> dice Cassandra poco dopo.
Ma quale? Quale potrebbe essere?
Forse la data di nascita di Alex?
A essere sinceri non ricordo quando sia nato Alex.
Provo a scrivere il compleanno di mia madre, mio padre o la mia data di nascita. Niente.
Dopo mi viene in mente che nel foglietto che ho trovato c'era scritto un pin o qualcosa del genere.
Prendo la mappa:< L'ho trovato!> dico..o almeno così spero.
<Perché non vi abbiamo pensato prima?> dice la mia amica battendosi una mano sulla fronte.
E infatti quando inserisco l'ultima cifra del numero la porta si apre.
Facciamo un passo avanti e rimango senza parole.
<Non è possibile> dice Cassandra.
È quello che volevo dire io.
Questa stanza, è piena a sua volta di altre stanze visibili attraverso dei vetri.
Mi avvicino alla prima.
<Ma questo è..>
<Mio fratello> finisco la frase io.
Sta steso su un letto e dorme beatamente.
Che cosa gli vogliono fare?
<Ei> sbatto la mano sul vetro<Alex rispondi!>.
<Leila vieni a vedere> la mia amica si è già allontanata e sta guardando l'altra stanza attraverso il vetro.
<Non è tuo fratello questo?> dice indicando un ragazzo che "assomiglia" a mio fratello. Osservo quest'ultimo: anche lui dorme.
<Ma..ma se è qui> dico indicando la prima stanza.
Faccio il giro di tutte le altre stanze. C'è la copia di mio fratello che dorme in ognuna.
<Ma almeno è vivo?> domanda spaventata la mia amica seguendomi un po' affannata. Si, perché affretto il passo ad ogni stanza. C'è ne saranno almeno una centinaia.
Sbatto i pugni su un vetro:< Alex!Alex!> Forse alzo troppo la voce perché l'attimo dopo si apre una porta.
<Ei Leila! Hai trovato il nostro posto segreto vedo..>
Mi esce un gemito:<Mamma?>.

My Brother Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora