Capitolo 8

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Mamma?
<Leila cara> si avvicina verso di noi.
Nascondo la mia amica dietro di me.
<Tesoro è una sorpresa trovati..> guarda Cassandra <trovarVI qui>.
Si avvicina sempre di più< Ditemi, come avete fatto a trovare questo posto. Non è molto facile.> continua.
<Che cosa state facendo a..a mio fratello?> dico allontanandomi.
<Cosa!?> urlo.
<Tesoro, c'è una cosa che devi sapere...e io, anzi NOI, io e tuo padre, cerchiamo di proteggerti.> spiega.
Ma con quale calma me lo sta dicendo?
Sento il respiro profondo di Cassandra, così le prendo la mano.
<Ecco cosa facevate giorno e notte..io..quando vi ho visti nel cuore della notte alzati..> ribatto con le lacrime agli occhi.
<Leila!> addolcisce un po' il tono< Tu non sai una cosa..>
< Oh io sono eccome invece..non dovevo venire qui..non dovevo> mi asciugo le lacrime< Ho perso un amico.. c'era un amico con noi..Alex.
Oh forse lo conosci no mamma? Che gli avete fatto?> dico con il tono più disprezzante che io abbia mai avuto con mia madre.
La porta si apre di nuovo. E lì appare mio padre.
Faccio fatica a trattenere un singhiozzo. L'unico parente che io..io mi fidavo,(più di mamma) mi ha tradito.
<Allontanatevi!> grido mettendo una mano davanti(con l'altra tenevo ancora quella di Cassandra).
Mio padre si avvicina a mamma e guardandomi prima con uno sguardo un po' sorpreso, un po' stranito, bisbiglia una cosa a mia madre.
Senza degnarci di uno sguardo si allontanano e vanno via in una stanza. Prima che chiudono la porta dico:< Dove state andando?>.
Mamma mi fa un sorrisetto.

Seguiamo i miei genitori come dei cagnolini al guinzaglio. Mia madre mi ha concesso di venire a vedere una "cosa". Già mi immagino cosa potrebbe essere.
Io e Cassandra ci scambiamo uno sguardo terrorizzato.
Apro la bocca per dire qualcosa, ma poi ci rinuncio. Meglio non peggiorare le cose.
Ci portano in una stanza poco illuminata: ci sono solo delle luci bianche fioche da ospedale.
Questa cosa mi fa venire il voltastomaco. Ingoio la saliva.
Stringo gli occhi per vedere meglio: c'è un letto, però più grande di quelli di prima e seduto di spalle c'è..
<Alex!> Sto quasi per avvicinarmi a lui ma mamma mi blocca.
<No> dice.
Quest'ultima dice a mio fratello:<Vieni Alex, ti presento Leila>
Quelle parole mi lasciano un po' sorpresa. "Ti presento?".
Dopo tutto quello che ho visto non mi stupisce tanto. Lancio uno sguardo alla mia amica, quando Alex si avvicina a noi e mi porge la mano.
<Ciao, sono Alex>.
Lo guardo contrariata come per dire " Stai scherzando vero?".
<Che scherzo è questo?> dico facendo un passo indietro.<Che cazzo di scherzo è questo?> ribatto quando nessuno mi risponde.
<Non mi vuoi Leila? Come, non mi vuoi?> sento la voce di mio fratello appena. Sono confusa.
<Leila vieni, ti spieghiamo dopo> mio padre mi mette una mano sulla spalla. Io la tolgo.
<No! Voglio ora una spiegazione.ORA!> mi trattengo a non sclerare.
<Ok, vuoi una spiegazione?> urla mia madre <Va bene, te la diamo> stringe i pugni. <No, non ora Lavanda!> dice mio padre. <Si invece> ribatte lei.
Prende mio fratello strattonandolo per un braccio e gli prende la testa.
Con un colpo secco gli rimuove il cranio.
Restiamo di sasso, tutti. Persino mio padre rimane scioccato.
Cassandra sta immobile come se l'avessero pietrificata.
Anche io non ho niente da dire. Resto immobile come la mia amica.
Dentro la testa ci sono solo dei fili aggrovigliati come se fosse una macchina.
<Ah Leila ora volevi la verità ed eccola qua> dice mia madre rimettendo il cranio al suo posto.
Alex si rianima.
<Ciao, sono Alex> mi dice porgendomi la mano.
<Tu..tu non sei umano> dico con la bocca aperta.
<È un robot Leila> risponde mia madre tutta fiera.
<Un robot..> bisbiglio tra me e me.
<Perché gli avete fatto questo... perché avete fatto questo a MIO FRATELLO!> Non riesco neanche a parlare. Ho al voce rotta.
<Non è tuo fratello tesoro> è mio padre che parla ora< e..non lo è mai stato>.
<Invece si..era mio fratello!> ribatto. Ma non ne sono più molto convinta.
Mia madre spegne il robot e si avvicina verso di me. Non ho le forze neanche di respingerla quando mi prende una mano.
<Leila, l'abbiamo fatto per te> si schiarisce la gola<quando.. è morta tua sorella..tu eri cambiata: non mangiavi più, non dormivi più.
Noi ci stavamo preoccupando tesoro.> Vedo avvicinarsi mio padre.< Così..vedi, abbiamo creato questo, questo edificio..con qualche aiuto. E abbiamo creato lui. Alex.
Però lui nei tuoi ricordi non ci è mai stato, l'abbiamo creato quando avevi dieci anni.. Ora l'hai scoperto> mi asciuga le lacrime con il camice che ha addosso.
Stento ancora a crederci.
Però una domanda mi risale nella mente " Come mai nessuno si è accorto che era un robot?". I suoi amici. Sono quelli con qui stava di più.
<Aspetta> un'altra domanda mi è apparsa nella mente<perché... perché ci sono tanti doppioni uguali a lui> indico Alex. Non ho neanche più il coraggio di pronunciare il suo nome.
<Ah> mia madre fa un sospiro.< Be'vedi, lui si arrabbiava sempre e qualche volta si scordava di essere tuo fratello, ma qualcosa di più>
Penso a quando mi aveva detto che mi amava. Ma già, dovevo capirlo subito!
<Ora riposatevi> continua lei indicando me e la mia amica.

Sono qui per dirvi che la storia sta quasi in fine.

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