Lete

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Lete di pensieri
reclamami,
tua, per un'ora
un minuto, un secondo
sarò.

Oh, ma il vuoto
nel mio cuore
i tuoi flutti non lavano.

Invero scavi
Lete,
Un letto ancor piú fondo.

Tornerò,
ma ora parto
Per riempire le mie anse
E insegnarti quelle danze.

Tornerò, ma ora parto Per riempire le mie anseE insegnarti quelle danze

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PUNTO DI RACCOLTA

Questa poesia é ispirata a una ragazza che farebbe di tutto per dimenticare ciò che le fa male, per annegare i propri pensieri anche solo per un istante, ma che al contempo é ben consapevole di quanto questa soluzione sia effimera.

Sa di dover abbandonare il suo Lete, alla ricerca di ciò che davvero riempirà il suo vuoto, ma non rinuncia all'idea di poterci tornare.

La poesia non ha un preciso schema di rima, il che riprende il caos nei pensieri della protagonista.

E voi, eroi complessati, ce l'avete un vostro Lete?

[Ps: nome del fiume che nella mitologia greca faceva dimenticare tutta la propria vita ai viandanti malcapitati che ne sfioravano le acque; tranquilli: per tradizione scorreva nell'Ade, l'aldilà]









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