The Beginning of Spring

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Romin si era svegliato prima del necessario quella mattina, ben prima del sorgere del sole. Pensieri e i ricordi assediavano la sua mente. Quel giorno avrebbero incontrato il loro primo alleato, o almeno così sperava. Il suo sguardo pensieroso andò su un piccolo bracciale che portava sempre con sé: un intricato intreccio di rametti che incastonava una pietruzza blu grezza. Dopo tutti quegli anni sembrava così fragile, eppure qualche strana magia lo teneva ancora intatto.

"È passato così tanto tempo... Chissà se acconsentirà ad aiutarci."

Queste parole passarono per la mente del mago mentre si rigirava il bracciale attorno al polso, con le dita.

***

All'alba, i due ragazzi vennero svegliati da Romin, che sembrava pieno di aspettative per la giornata. Questa positività contagiò anche i fratelli, che in men che non si dica, si erano preparati per il viaggio.

"Dove siamo diretti?" Chiese Wonhyuk al mago.

"Oggi, miei cari ragazzi, inizia ufficialmente la nostra avventura. Ci stiamo dirigendo da un mio vecchio e carissimo amico."

"Chi è? Verrà con noi?" Continuò il ragazzo.

"Se vi dico tutto prima, che gusto c'è?" Il mago fece una risatina e si incamminò, facendo cenno ai ragazzi di seguirlo. I due non batterono ciglio, anche se visivamente curiosi di quello che li avrebbe attesi.

Dopo tre ore di cammino, il gruppo era in procinto di entrare in una foresta: alberi altissimi dalle cime fitte e scure, un sentiero sterrato e stretto si addentrava all'interno, il suolo era bagnato e ricco di vegetazione e tutt'intorno si sentivano scalpitii e rumori di fronde che si muovevano, segno che quella foresta era riccamente abitata da animali. Quell'ambiente era sicuramente meno luminoso della precedente pianura, ma non incuteva terrore, bensì un senso di pace e serenità, come se fosse una bolla sicura dove a dominare fosse solamente la natura.

Dopo un'altra oretta di cammino, il mago rallentò il passo, e Yejun fece subito caso ad un dettaglio: intorno a loro la presenza di alcuni singolari funghetti rossi era aumentata e continuava a farlo durante il percorso. Ad un certo punto, questi funghi si inoltravano nella foresta come a disegnare un sentiero secondario rispetto a quello che stavano seguendo, mettendo il trio davanti al loro primo bivio. Il mago non sembrava aver alcun dubbio: intraprese immediatamente la strada segnata dai funghi.

"Ci siamo quasi. Quanti ricordi porta con sé questo posto..." Disse Romin con voce moderata.

Ad un certo punto, i rami degli alberi intorno a loro cominciarono a piegarsi, fino a formare un arco sotto al quale i fratelli passarono, guidati senza indugio dal mago. La strada però a quel punto si fece più scura, come se la copertura dei rami riuscisse ad oscurare tutta la luce proveniente da fuori. I ragazzi non vedevano più nulla, se non ad un palmo dal loro naso, il necessario per seguire i movimenti di Romin.

Dopo qualche minuto, il mago si fermò: davanti ai tre era apparsa una piccola luce giallastra. La luce si avvicinò a loro, fino a che non sentirono una voce provenire da essa: "Fermi dove siete! Chi siete? E perché volete entrare nel regno fatato?" Adesso che si era avvicinata, i due fratelli videro che la luce proveniva da un essere alto circa mezzo metro, con le orecchie a punta, vestito di fogliame e con un simpatico cappello a punta. Sembrava giovane, un ragazzino avrebbero detto, ma al tempo stesso sembrava una guardia molto esperta e dedita al suo lavoro.

"Sono il mago Romin. Sono qui con due accompagnatori soltanto per fare una visita ad un vecchio amico, il re Rurel." Disse Romin, alzando leggermente le mani in segno di pace.

La creatura lo squadrò da capo a piedi con un'espressione sospettosa. Dopodiché, posò lo sguardo anche sui due ragazzi alle sue spalle.

"D'accordo. Non abbiamo spesso visitatori, ma non è vietato entrare. C'è solo una condizione da rispettare: niente armi nel regno fatato."

𝑩𝒓𝒐𝒕𝒉𝒆𝒓𝒔 | 〈E'LAST Fantasy AU〉Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora