21 - Il primo giorno di vacanze

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Il primo giorno di vacanze, credo le più meritate che io abbia mai avuto. Queste settimane sono state difficili, oltre che un innegabile rollercoaster di emozioni. Svegliarsi nel caldo delle mie lenzuola, senza avere la fretta di dover alzarsi per seguire le lezioni, è una sensazione impagabile.

Mentre apro gli occhi lentamente, la mia stanza disordinata mi accoglie: vestiti sparsi dappertutto, come se avessero perso la loro battaglia con la sedia e il pavimento, e una pletora di libri aperti con matite ancora incastrate tra le pagine.

Oggi, però, è il compleanno di Nash, e in questo momento mi sto domandando se sia stata una scelta saggia confermare la mia partecipazione alla sua festa: la situazione tesa con il mio fidanzato mi fa desiderare di non chiarire niente, neanche la questione 'Cameron': non mi sento legata abbastanza a Shawn da provare senso di colpa o dovergli spiegare nulla.

Voglio dire, Shawn è un ragazzo buono, anche molto carino, ma la sua presenza è diventata opprimente. Pare che, da quando siamo diventati una coppia, abbia fatto un'annotazione mentale: "La vita è solo Anne". Ha progressivamente tagliato fuori i suoi amici, si è imprigionato tra le quattro pareti della sua stanza e le sue prestazioni scolastiche ne hanno più che risentito.

Vorrei tanto allontanarmi, anche perché mi rendo conto di non provare niente di serio nei suoi confronti: d'altronde, però, io l'amore non so nemmeno cosa sia, anche se sono piuttosto sicura che non dovrei sentirmi così; Mi sento incredibilmente stanca quando mi sta attorno, non ho voglia di passare del tempo con lui, tantomeno di vederlo.

Ogni mattina, quando passa a prendermi per la scuola, ho quasi voglia di ignorarlo. Preferirei camminare chilometri piuttosto che condividerne alcuni con lui.

Eppure, è sicuramente una persona a cui voglio bene; È innegabile il fatto che io mi sia affezionata a lui, dopotutto è stata una delle prime persone che mi ha dato conto da quando mi sono trasferita, però... mi sento soffocata.

Nella mia testa, ho sempre immaginato di fidanzarmi con un ragazzo che mi avrebbe stravolto i piani, che sarebbe riuscito a farmi stare bene ogni qualvolta gli sarei stata vicina, con cui potermi confidare senza avere timore dei pregiudizi... Ma con lui non è così, anzi, è il contrario.

Alzandomi, mi guardo allo specchio. I miei capelli sono ancora annodati in trecce, la faccia riflette la stanchezza del giorno prima: in giornate così stancanti, sfiderei chiunque a non essere visibilmente esausta.

Scendo le scale, ed il tintinnio dei piatti e il profumo dei pancake appena preparati riempiono l'aria. La prima cosa che noto è che la mia rossa preferita è seduta nel tavolo in sala da pranzo insieme a mio fratello. Li osservo ridere e scherzare, nonostante vedere Jane in questo modo mi stranisca.
Tra di loro noto molta sintonia, eppure credo che loro la debbano ancora scoprire.

"Buongiorno ragazzi!" Esclamo, avvicinandomi a loro. Saluto Jack con un bacio sulla guancia e, non appena raggiungo la mia amica, l'avvolgo in un abbraccio stretto. "Come stai?" Le sussurro, e lei, di tutta risposta, mi fa un flebile sorriso per tranquillizzarmi.

"Tesoro, buongiorno! Jane voleva passare a salutarti ma ancora dormivi." Mi annuncia mia madre mentre cammina a passo svelto per la casa, con un cesto di panni sporchi. "Ha avuto una compagnia migliore!" Esclama Jack, tra un morso di pancake ed un altro. Jane gli sorride con un leggero rossore che le colora le guance, mentre io mi sento chiaramente una terza incomoda.

"Beh? Che volete fare? Usciamo?" Domando, per smuovere un po' la situazione. I due si scambiano uno sguardo, come se ponderassero la proposta, poi con un gesto di spalle, si alzano dai loro posti.

In poco tempo, siamo fuori casa. Oggi, Jane mi sembra particolarmente carina: i capelli raccolti in una coda alta, mettono in evidenza il suo viso luminoso. I suoi occhi, marroni come quelli di suo fratello, scintillano con energia nonostante ciò che sta affrontando. Le sue labbra, rosee e piene, dipinte da un così radiante sorriso, non mi sono mai apparse così belle.

Cammina con una borsa di tela beige in spalla, mentre si muove tranquillamente nelle sue Dr. Martens nere. Mio fratello la guarda, e non posso fare a meno di notare quanto siano naturali e a proprio agio insieme. Chiunque li vedesse da fuori, direbbe che sono sicuramente una coppia: nonostante si conoscano poco, c'è affinità tra loro; Scoppiano per fino a ridere soltanto guardandosi. Osservando la rossa, sento una sensazione di sollievo nel vederla felice.

"Oggi c'è la festa, voi ci andate?" Domanda mio fratello, svegliandomi dai pensieri. "Sì, certo, dobbiamo farlo!" risponde Jane, quasi entusiasta. "Anche tu verrai, giusto?" " Veramente, vorrei darmi malata e non venirci" Ammetto, beccandomi le loro occhiatacce. "Non esiste amica, tu stasera verrai e farai morire Shawn di gelosia." Mi incita la rossa, saltellandomi intorno.  Sorrido di rimando, ricordando come ieri sera io abbia riempito il suo telefono di messaggi che spiegavano nei minimi dettagli la discussione con il mio fidanzato. "Ci manca solo questa, e poi giuro che lo faccio fuori." Ed è vero, è diventato asfissiante da morire! Ancora devo leggere le centinaia di notifiche che mi ha mandato questa notte.

"Ed allora, farai ingelosire Cameron." Afferma con tono ironico, ma io, conoscendo fin troppo bene il retroscena, tossisco imbarazzata. "Perché dovrei farlo? Cioè, tra noi due, voglio dire, tra me e lui, n-non c'è niente. Non c'è mai stato e mai ci sarà." Estremamente a disagio, cerco di farmi credere, nonostante non ci riesca nemmeno io... "Oddio calmati, sei diventata tutta rossa. Stavo solo scherzando." Jane ride, alzando le mani in segno di resa, mentre le mie guance si infiammano dal disagio.

Note autrice

Mi scuso per il capitolo di passaggio, prometto che capirete il motivo!! Baci <3<3

Immensamente tua - Il mio vicino di casaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora