17 - La verità

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"Shawn, te l'ho detto, devo andare da Jane." Cerco di consolare il mio ragazzo, il quale continua ad insistere per vedermi.

"An mi manchi, potrei impazzire se non ti vedessi adesso." Sbuffo al pensiero che ci siamo letteralmente incontrati qualche ora fa a scuola. Decido di dargliela vinta, dandogli appuntamento tra un quarto d'ora. "Solo per dieci minuti, però." Lo avverto, e posso ben vedere come dallo schermo del mio telefono stia annuendo felice.

Chiudo la videochiamata, andando a darmi una pettinata allo specchio. Ho i capelli totalmente spettinati, dato che ho dormito per metà pomeriggio;
Ieri, nonostante ci sia stato un bel momento con Cameron, è stata una giornata estremamente stancante e Shawn non ha fatto altro che peggiorarla.

Quando sono arrivata a casa, ha iniziato a tartassarmi di messaggi per chiedermi come fosse andata, se fossi stata trattata male, se provassi ancora dolore al ventre... Insomma si è preoccupato per me, ma non riesco proprio a farmelo andare bene.

È veramente dolce, ma non credo che sia ciò che sto cercando in questo momento: mi sento totalmente appesantita dalla sua presenza, nonostante non faccia nulla di male. Probabilmente il problema sono io, e saperlo non mi fa stare affatto bene.

Con un gran mal di testa, esco di casa. Shawn è già fuori il mio cancello, ad aspettarmi, con aria serena. Mi avvicino a lui, il quale, notandomi, mi guarda con aria contenta. Cerco di nascondere la stanchezza e il malessere, sorridendo a mia volta per non farlo preoccupare ancora di più.

Mi saluta con un lungo bacio sulle labbra, per poi domandarmi come io mi senta. "Sto bene." Mento, per evitare di dover fornire altre informazioni. Non voglio che si preoccupi ulteriormente, nonostante dire bugie mi faccia sentire in colpa.

Il dolore allo stomaco è diminuito, non è più lancinante come ieri, ma lo sento comunque presente. "Sono contento che stai meglio, amore."

Non appena pronuncia questa frase mi bacia di nuovo, avvolgendomi in un caldo abbraccio. Lo guardo sorridente, dopotutto è bello essere così apprezzata...

"Hai saputo della festa di Nash per Pasqua?" Mi domanda, cambiando argomento. "Sì... ma non credo di andarci." Affermo vaga. "Perché no?" Chiede, curioso.

"Non so, non credo che sia il mio ambiente." Rispondo sinceramente. A dir la verità, non sono mai stata ad un party, specialmente ad uno liceale. Nei film, questi tipi di eventi sono sempre stati rappresentati come posti colmi di alcool e droghe - per cui, mi hanno sempre intimorito.

"Secondo me dovresti andarci, invece. Dopotutto, se non provi non saprai mai se ti piace o meno." Mi consiglia, ed effettivamente ciò che dice ha un senso. Annuisco, per poi ricordargli del mio 'appuntamento' con Jane.

Devo assolutamente parlare con lei di quello che sta succedendo: questa situazione non può andare avanti. Saluto Shawn con un abbraccio, per poi dirigermi verso casa della mia amica.

Oggi il tempo a Miami è malinconico, delle nuvole scure dominano il cielo, rendendomi ancora più pensierosa. In giornate come questa, il mondo mi sembra privo di colore, come se gli fosse stata rubata ogni tipo di emozione.

Busso alla porta di legno della casa affianco alla mia, e, come sempre, Cameron mi accoglie con il suo fare spavaldo. "Non ce la fai proprio a stare senza di me, eh treccine?"

Alzo gli occhi al cielo, appoggiando una mano sul suo petto per allontanarlo. Se non si fosse mosso, sicuramente io non sarei riuscita a spostarlo - dunque, lo ringrazio mentalmente per avermi assecondata.

Entro in casa sua, domandandogli dove si trovi Jane. "Non lo so, cercala." Mi risponde. "Dai." Cerco di convincerlo, e lo osservo con un certo divertimento mentre si mette una mano sul mento, fingendo di pensare intensamente. 

Immensamente tua - Il mio vicino di casaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora