Jeremiah Fisher (TSITP)

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<<Dovresti darci un taglio con Belly>>

Jeremiah sembrava non capirlo o rifiutarlo del tutto. Ogni volta che Belly veniva nominata, la storia era sempre la stessa: si perdeva a parlare di lei come se ne fosse innamorato da una vita e a sabotare suo fratello con lo stesso interesse. La verità era che quest'estate Belly si era presentata con una folta chioma di capelli neri come la pece e un sorriso perfetto, frutto dell'apparecchio che ha tenuto per anni. Sembrava una persona nuova ed entrambi i fratelli Fisher se ne erano accorti. Se da un lato era triste che Belly venisse notata solo per aver cambiato aspetto, dall'altra trovavo abbastanza miserabile che se li contendesse entrambi.

Non era da molto che si era tenuto il ballo delle debuttanti e che Belly e Conrad si erano esibiti in una danza travolgente degna di Bridgerton davanti agli occhi di Jeremiah. Quella sera era stato occupato a scoprire la verità sulla pessima salute della madre ma, da quando lei non c'era più, Jeremiah aveva fatto ping pong con i suoi stessi sentimenti.

Un giorno odiava Conrad, un altro odiava Belly, ma non abbastanza da durare più di dieci minuti. Un giorno sembrava perdonarli entrambi e rifarsi una vita serena, e l'altro era completamente apatico, conscio che la madre non avrebbe mai voluto vederlo in quello stato.

Poi Conrad e Belly si lasciarono. Jeremiah non contenne troppo la soddisfazione, ma gli pesava di più sapere che il fratello non aveva amato la sua amica come meritava.

Che ruolo avrei io in tutto ciò? Amica dei Fisher e dei Conklin, ho sempre passato le estati con loro, ma senza la mia famiglia. Poco amanti del mare e abbastanza riservati. Tranquilli, nessun passato oscuro o strappalacrime alle spalle. Non ve l'aspettavate vero?

Un'altra verità era che io ero innamorata di Jeremiah. Al contrario di lui verso Belly, io lo ero davvero da sempre. Non c'è stata nessuna trasformazione del mio aspetto la scorsa estate, ero sempre io. Forse per questo Belly si era un po' dimenticata di me e si stava piano piano allontanando. Non fraintendetemi, io e Belly siamo amiche e le ho fatto da spalla per tutta la scorsa estate, ma è oggettivo che ci siamo trascurate. Tra le debuttanti e il triangolo amoroso, a me non era nemmeno rimasta la compagnia di Steven, che si stava filando una debuttante scesa dal cielo nelle vesti di un angelo.

A volte scrivevo a Taylor, la migliore amica di Belly. Eravamo diventate amiche quasi subito, la prima volta che era venuta da noi a Cousins Beach, e il rapporto si era intensificato di anno in anno. Non era certo come quello con Belly, ma vantavamo una grande confidenza, infatti era l'unica a sapere di Jer.

Ma tornando a noi, ci troviamo all'estate dopo, con Conrad sparito dai contatti di chiunque e disperso chissà dove. In realtà, per come lo conoscevo, non mi stavo preoccupando troppo. Se avessi saputo quello che sapeva lui, avrei fatto lo stesso, ma nessuno di noi ne era a conoscenza quando Jeremiah e Belly si erano sentiti al telefono dopo la scomparsa di Conrad.

Aveva appena riattaccato quando aveva ripreso a parlare di lei. Da quando lei e Connie si erano lasciati, Jeremiah sembrava aver perso la speranza e non voleva mettersi più in mezzo, ma il suo cuore comandava la sua testa.

<<Di cosa parli, T/n? Che taglio dovrei dare con Belly?>>

<<Non ti sei accorto che hai solo sofferto finora? Belly è innamorata di Conrad da quando siamo piccoli e dovresti saperlo meglio di tutti che non si può decidere chi amare>>.

Purtroppo, avrei voluto aggiungere, ma mi cucii la bocca. Non avevo voglia di farmi compatire.

<<Io ne sono sempre stato innamorato>>.

<<Ma per favore, Jer>>.

Il suo sguardo stupito e confuso mi indusse a continuare. <<Ti sei accorto di lei solo l'estate scorsa. È diventata una donna e tu ti sei infatuato, cosa che prima di allora non sarebbe successa perché sarebbe stata la solita Belly. Se fossi stato innamorato di lei, ti saresti fatto avanti prima che sciogliesse la coda e togliesse l'apparecchio...>>

Lasciai la frase in sospeso, per attenuare il tono stizzito che avevo assunto. Ne avrei volute dire ancora tante, ma l'espressione corrucciata di Jeremiah mi impedì di continuare. Sembrava che lo avessi ferito.

<<Ascolta Jer, scusa, io...>>

<<Forse hai ragione>> rispose, <<non ne sono innamorato da sempre, ma lo sono ora. Conrad l'ha trattata malissimo e io mi ero ripromesso di non mettermi tra loro, ma ora che lei mi ha cercato non posso fare a meno di...sperare che ci sia qualcosa>>.

Avrei voluto urlargli che era uno stupido, ingenuo ragazzino. Mi dava su i nervi che nonostante l'anno prima e come lei lo avesse trattato, ancora ci sbavava dietro come un cagnolino. Ma come ho detto, non decidiamo chi amare e questa cosa sembrava ferire più me che lui.

<<Come vuoi>> mi alzai dal muretto, avviandomi alla mia macchina.

<<T/n non te la prendere...>>

<<Per cosa pensi che me la sia presa?>>

<<Perché ce l'hai con lei?>>

Perché ha quello che voglio io. Ha te, Jer. Ma non avrei mai potuto dirlo ad alta voce.

<<Non ce l'ho con lei. Cerco di salvarti da un'altra delusione>>.

Salii in macchina ma attesi a partire. Non potevo rischiare di fare un incidente con gli occhi gonfi di lacrime. Non avevo il coraggio di voltarmi verso la casa per controllare se Jer fosse ancora lì, perché mi avrebbe visto le gote rosse e la bocca all'ingiù. Precursore del pianto che conosceva bene.

Cercai Taylor nelle chiamate recenti, scorgendo il nome di Belly e quello di Conrad. Leggerli fece sfuggire la prima lacrima al mio controllo e, dopo quella, non riuscii a fermare le altre che mi bagnavano il viso come se stesse piovendo.

Misi il telefono all'orecchio e mi asciugai le guance con il palmo dell'altra mano, anche se ogni volta che le toglievo, ne scendevano di nuove. Lacrime di coccodrillo, così mi piaceva pensare in quel momento per non ammettere di star soffrendo per amore.

<<Ehi, T/n? Come va? Sei stata a quel party favoloso di cui mi hai parlato lo scorso weekend?>>

<<Taylor>> il nome pronunciato con la voce spezzata non mi permise di nascondere il pianto.

<<T/n che è successo? Non mi dire che qualcun altro sta male>>.

<<No, no.>> strinsi gli occhi per liberarmi delle lacrime che mi appannavano la vista. Combattei contro il singhiozzo che mi saliva nella gola per pronunciare la frase successiva, ma mi ci volle più di un momento. <<È per Jer>>.

Mi scappò un singhiozzo, che cercai di mascherare con un lungo sospiro, ma il dolore che mi attanagliava il petto mi fece chiudere gli occhi di nuovo. Taylor parlava di spaccare il culo a qualcuno, ma il rumore che facevano i miei pensieri sovrastavano quello che stava dicendo. A quel punto, cominciai a chiedermi il perché l'avessi chiamata.

<<Ascolta, Taylor, non volevo disturbarti...>>

<<Non mi disturbi affatto. Spiegami perché piangi. Cosa è successo?>>

Mi morsi il labbro per non singhiozzare. <<È ancora innamorato di lei>>.

Dall'altro capo del telefono percepii un sospiro. La stavo mettendo in difficoltà, parlando a sproposito della sua migliore amica, ma non avevo nessuno a cui dirlo. Però mi sentivo un po' meglio solo per averlo confessato a qualcuno.

<<T/n...>> non sapeva bene cosa dire.

Capii al volo. <<D'accordo, Taylor, devo andare. Ci sentiamo...più tardi>>

Chiusi la chiamata e mi accasciai sul sedile dell'auto. Guardai verso la casa, nessuna traccia di Jer. Abbassai il finestrino per prendere un po' d'aria e accesi il motore.

Diedi un'ultimo sguardo alla casa. <<Penso che dovrò arrendermi con te>>.

Mentre uscivo dal vialetto di casa Fisher, non mi accorsi che Jer mi aveva seguita alla macchina e si era fermato poco lontano quando aveva visto le prime lacrime scendere. Si era messo da parte e aveva sentito tutto, seppur con il senso di colpa per aver origliato. Questo sentimento però venne subito sostituito dalla vergogna e da una terribile tristezza, e si questionò sul perché non se ne fosse mai accorto. Mi spiegò la situazione solo diversi mesi dopo, quando tutto si sistemò e gli passò definitivamente la cotta per Belly. Dopo tanto tempo, finalmente mi sentivo felice.

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