Lei si chiamava Alice.
Una ragazza bassa, formosa e con i capelli tinti di blu.
Era la migliore amica di Alessandro. Fare la sua conoscenza si rivelò, in futuro, disastrosa.Mi fu presentata proprio da Alessandro; e trovai subito una sintonia speciale con Alice, la stessa provata con Alessandro.
In brevissimo tempo diventammo un trio: uniti, sinceri, affiatati, spensierati.Ma tutto era destinato a cambiare.
Io cambiai in quel periodo, mi sentivo strano, dei sentimenti mai provati. Nel crescere avevo già intuito la mia preferenza per gli uomini più che per le donne, ma mai mi sarei aspettato di provare tutte quelle emozioni a diciassette anni.
Mi ero infatuato di Alessandro, lo capii dopo vario tempo, ma tutto iniziò da una cena con amici e amici di amici.
Vederlo ridere e scherzare con altri uomini mi aveva innescato un odio bollente verso di lui, verso tutti quelli che gli parlavano.
Quando restammo soli non gli parlai, una volta a casa non li scrissi, ne lo feci nei giorni successivi. Quando provava a chiedermi cosa avessi liquidato l'argomento con un "non ho niente".Più il tempo passava e più mi rendevo conto che il sentimento che provavo era la gelosia. "Perchè con gli altri ride e scherza e con me noi?", "perché non si confida solo con me ma invece racconta a tutti i suoi pensieri e segreti?", "perchè con fa finta di fare a botte con me come con tutti gli altri?", "perchè con me è sempre teso?", "perche, perche, perche"
Mi sentivo la testa stipata di pensieri, non ragionavo più. Ogni parola di Alessandro mi infuriava, gli rispondevo male, lo insultavo, deridevo, criticavo...
Degenerò poi tutto, divenni ossessivo nei confronti di Ale. Volevo sapere sempre dove fosse, cosa facesse, cosa pensasse.
Sapere, sapere, sapere. Stavo impazzendo, me ne resi conto. Sapevo che il mio comportamento era sbagliato, che era tossico.Decisi di confidarmi con Alice, per mettere ordine nei miei pensieri.
Ci scrivemmo molto per telefono, le raccontai dei miei sentimenti, ma non feci mai intendere a chi fossero rivolti.
Fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio. (Si dice così no?)La notte di capodanno però le rivelai tutto, dissi per la prima volta che provavo dei sentimenti per Ale. Che non capivo se era una cotta o solo un profondo senso di amicizia. Lei mi rassicurò, mi disse che era normale essere confusi alla nostra età in abito sessuale. Lei stessa aveva avuto esperienze con delle donne.
Mi fidai di lei.
Passarono, mi sembra di ricordare, circa due settimane dopo capodanno prima della frattura.
Quel giorno mi scrisse Ale.
Mi scrisse che era ferito dai miei comportamenti e deluso da ciò che aveva letto sul suo conto.
Capii il suo stato d'animo per il mio comportamento, Ma cosa aveva letto sul suo conto che lo potesse aver ferito? Chiesi spiegazioni.Ciò che scoprii mi lascia tuttora perplesso.
Mi mandò delle immagini di chat tra me ed Alice. Peccato solo che quello che era riportato per mio scritto non era ciò che scrissi ad Alice.
Non potevo crederci. Non so come, ma quello che scrissi sui miei sentimenti tenuti vaghi sulla persona a cui erano indirizzati, furono tutti rimandati verso Alessandro, ma non in nome dell'amore. Modificando i miei messaggi, Alice aveva fatto in modo che sembrasse che io disprezzassi Alessandro, che lo ritenessi ridicolo, un pessimo amico, uno stupido.
Per lui le mie parole erano reali per colpa dei miei comportamenti, il mio silenzio e la mia rabbia furono fatti passare per disprezzo e gelosia.Alice sapeva benissimo cosa c'era tra me ed Alessandro in quel periodo, Ale le aveva raccontato ogni nostra discussione.
Fu semplice per lei metterci l'uno contro l'altro. L'essere ferito dal proprio migliore amico rese furioso Alessandro nei miei confronti, e la paura e la rabbia che provai per l'essere stato manipolato e per non essere riuscito a esprimere i miei sentimenti resero furioso me.
Volevo dimostrare la verità ad Alessandro, provai a dirgli che non fui io a scrivere quelle cose, che era tutto falso e modificato. Non mi credette.
Volevo che vedesse la verità, volevo mostrare a lui la mia ragione, presi il telefono e aprii la chat con Alice.Li mi colse un ricordo: una delle sere antecedenti al giorno della discussione tra me e Alessandro, Alice (durante una cena con amici in comune) mi chiese il telefono per scrivere ad un suo amico, dato che il suo era scarico.
Nel darmelo indietro mi disse: "mi sa che ho combinato qualche pasticcio, hai un telefono vecchio ah ah ah", il pasticcio consisteva nel avermi cancellato delle chat con alcuni miei amici, tra cui, ovviamente, la sua.Alice aveva usato ogni nostro punto debole, ogni nostra confidenza per distruggere l'amicizia profonda che si era creata tra me ed Alessandro.
Dopo quella discussione, Alessandro non mi parlò per circa tre anni.

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Il sospiro di un uomo
أدب نسائيCari lettori, aiutatemi a ripercorrere le vicende che mi hanno portato a scrivere tutto questo oggi. Andiamo insieme nella infanzia, adolescenza ed età adulta per scovare ciò che a me rimane celato. Questa storia sarà forse lunga, forse corta. Forse...