La vita inizia all'improvviso. Inizi a vivere solo tempo dopo la vita stessa.
Piccoli ricordi, di poco o niente valore. Ma alcuni ti si piantano nella testa e crescono con te.
A otto anni tutta la mia vita cambiò per una sola parola di sei lettere: cancro.
A quella età nessuno mi disse in faccia la verità che tanto volevo farmi dire, ovvero "la mamma ha un cancro, non ha speranza di sopravvivere".Scoprii la verità da solo, leggendo le cartelle cliniche che mia madre si portava avanti e indietro dagli ospedali. Non capii subito la gravità della situazione, la compresi nel tempo. Vedendo mia madre giorno dopo giorno diventare bianca come la neve e scheletrica da far paura ad un bambino di otto anni.
Ricordo poi il ricovero della mamma, le varie operazioni, i viaggi fatti per salutare parenti e amici perché il futuro era incerto.Io ero silenzioso, non parlavo, non avevo nulla da dire a nessuno. Ero sempre più chiuso, sempre più oscuro nelle emozioni.
Le visite a mia madre erano orribili, ogni visita poteva essere l'ultima... ogni "ciao" poteva essere l'ultimo.Era una sensazione di soffocamento continuo. Un'emozione così intensa per un bambino è molto difficile da elaborare e comprendere; il mio psicologo dell'epoca lo chiamava
"trauma infantile"
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Alcuni urlarono al miracolo, ma per me fu la medicina a salvare mia madre. Perché sì, nonostante le poche speranze che avesse mia madre ha sconfitto il cancro, uscendone una volta per tutte.
(mi ritengo molto fortunato per ciò, e un pensiero di affetto e solidarietà dal profondo del cuore va a tutti coloro che hanno sofferto o soffrono ancora per il cancro).
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Il sospiro di un uomo
ChickLitCari lettori, aiutatemi a ripercorrere le vicende che mi hanno portato a scrivere tutto questo oggi. Andiamo insieme nella infanzia, adolescenza ed età adulta per scovare ciò che a me rimane celato. Questa storia sarà forse lunga, forse corta. Forse...