...come se lui fosse una pantera ed io la sua gazzella.

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....
<Finisco il turno tra due ore, non vedo l'ora di farmi una bella dormita>
<Io torno a casa oggi pomeriggio, mi aspetta ancora una lunga giornata....ma ieri alla fine cos'è successo con la bella addormentata?>
Sento delle voci, non capisco da dove provengano....non riesco ad aprire gli occhi, cazzo.
<Le hanno somministrato un anestetico, era fuori di testa: urlava, si dimenava, cercava di ferire i medici e anche se stessa...>
<Dio mio>
<Dicono che siano le conseguenze di un trauma cranico, ma secondo me, la poveretta è semplicemente pazza>
<Brutta stronza...> sussurro, riuscendo finalmente a socchiudere le palpebre.
Con molto fatica, alzo il busto, trovandomi davanti due infermiere, fin troppo pettegole.
<Si è svegliata, chiama subito il dottore...> ordina una delle due.
Nell'arco di 2 minuti, un uomo sulla cinquantina, piomba immediatamente nella stanza.
<Buongiorno Spina, come si sente?>
<Una meraviglia> rispondo, in modo totalmente sarcastico.


CIRO
-il giorno dopo -

Sono passati tre cazzo di giorni, e di lei, nessuna notizia.
In queste 72 ore ho fatto avanti e indietro dal tribunale, per discutere degli omicidi avvenuti due mesi fa, prima del mio ricovero...come dimenticarli.
Il giudice mi ha aumentato gli anni di detenzione, come se non fossero già abbastanza. Però ha deciso di non farmi trasferire, poiché, tra meno di un anno, giunto alla maggiore età, finirò dritto al Poggio Reale. Che fottuta situazione di merda.
<Eduà passm una sigarett> ordino al mio amico, cercando di distrarmi.

 <Eduà passm una sigarett> ordino al mio amico, cercando di distrarmi

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....
<CIRO CIROO> urla qualcuno, accompagnato dal  rimbombo di una corsa.
<Ci ci ciroo...> ripete, faticando a respirare. 
<Ja Totò,  du passi e si gia stanc> lo sfotto, prima di tornare serio.

<Che è success?><Ess è turnat

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<Che è success?>
<Ess è turnat...comm si chiamm...a biond...>
<Chiara> emetto, tutto d'un fiato.
<Eh si brav>

<Portamela><Cirù e comm facc, nun si possn purta e femmene a ca> risponde totò, indicando il reparto maschile

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<Portamela>
<Cirù e comm facc, nun si possn purta e femmene a ca> risponde totò, indicando il reparto maschile.
<Allor non hai capit u'cazz, tagg rat un ordin, div rispettarl>
<Agg capit, vado vado>
<Eduà famm nu favor, vatten pur tu>
.....

                                      CHIARA
Dopo il mio risveglio all'ospedale, sono rimasta sotto controllo per ben 24 ore: gli infermieri credevano volessi tentare il suicidio, visto il modo in cui mi sono comportata e le numerose cicatrici che ho sul corpo...Finalmente adesso è tutto passato.
Lino è venuto a prendermi, riportandomi all'ipm.
Non vedo l'ora di rivedere i miei migliori amici.
Varco l'entrata, lasciandomi il mare alle spalle.
<CHIARAAAAAA> urla silvia, vedendomi.
<Mi sei mancata troppo> ammette, una volta avermi raggiunta e abbracciata.
Ormai mi sono abituata al suo eccessivo affetto, riesco quasi a tollerarlo.
<Silvia, per caso sai dove si trova Edo?> devo assolutamente raccontargli della mia visione, senò potrei seriamente impazzire.
<Mh, no mi spiace...proviamo ad andare nella sala svago, sono tutti lì>
...
Di Edo nessuna traccia...per consolarci, io e la mia amica, ci siamo messe a chiacchierare un po', sui divanetti.
<Ah stavo quasi per dimenticarmene, lo sai che le infermiere sono davvero....>
<Chiara> ad interromperci è Totò.
<Si?>
<Seguimi>  mi ordina , cominciando a camminare.
<Ma chee...aahahahhaha, ma è serio?> chiedo divertita, girandomi verso Silvia.
<Chia non c'è nulla da ridere> risponde, con tono preoccupato.
<Ma che hai?> mi difendo, confusa.
Lei si guarda in torno, forse per assicurarsi che nessuno ci senta, e poi, con un lieve sussurro, inizia a raccontare:
<La sera in cui svenisti, Ciro andò su tutte le furie: iniziò a sbraitare, credendo che qualcuno ti avesse drogato. Spinse pure la direttrice...ovviamente me lo raccontò Nad, il giorno dopo; perché io, da quanto mi dicono, mi addormentai per terra...>
<E poi, che cosa fece?> domando, spronandola a continuare.
<Beh ti prese in braccio, e ti portò nella sua cella...poi ovviamente intervennero i poliziotti e i medici>
<Oddio> emetto, scioccata.
<Adesso Totò, ti vorrà portare sicuramente da lui...guarda, è li che ti aspetta>
<Mh, dovrei andarci?>
<Secondo me no, perché...>
<Ok ci vado> la interrompo, non ascoltandola minimamente.
....
Sono ferma, all'entrata della sua cella, non riesco a muovermi. Non so il perché, ma sto tremando...forse per la paura che Lino ci possa vedere o per il semplice fatto, che sono sola, con lui.

<Eccomi> lo avviso, chiedendomi il motivo per cui sia a petto nudo

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<Eccomi> lo avviso, chiedendomi il motivo per cui sia a petto nudo.
<Ciao piccre> risponde, girandosi.
Le sue iridi nere, iniziano a percorrere ogni mia singola curva, soffermandosi un po' di più sulla scollatura.
Sotto il suo sguardo mi sento debole, indifesa e priva del mio coraggio.
Si avvicina, lentamente, senza mai staccarmi gli occhi di dosso...come se lui fosse una pantera ed io la sua gazzella.
<Quant si bell> ammette, una volta raggiunta la sua preda.
Posa una mano sul mio fianco, e con l'altra inizia a toccarmi: prima mi accarezza la guancia, poi scende fino al collo, per poi sfiorare il mio seno.
Vengo pervasa da una sensazione mai provata prima: i brividi cominciano a percorrermi tutto il corpo, accompagnati, da una voglia matta di più contatto fisico. 
Le sue dita scendono sempre di più, fino ad arrivare all'orlo dei miei pantaloncini. Alza lo sguardo, fissandomi negli occhi, mentre con un piccolo ghigno, mi abbassa la cerniera.
<Ti vogl> sussurra roco, riempiendomi il collo di piccoli e delicati baci...

✨SPAZIO AUTRICE✨
Ecco a voi un nuovissimo capitolo...come promesso, d'ora in poi sarà molto più presente Ciro.
Il continuo uscirà sta sera...🫶🏻

 Me so 'mbriacat e'te Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora