CAPITOLO 4.// PRIMA AVVENTURA //

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Il tunnel era buio pesto, il raggio di luce che proveniva dall'esterno si fece sempre più sottile man mano che il portone veniva richiuso alle nostre spalle.

Una volta che la luce del sole svanì lasciando il posto all'oscurità i nostri occhi cominciarono ad abituarsi e mentre avanzavamo notammo un bagliore arancione in lontananza, i passi e i cigolii del carro riecheggiavano lungo il corridoio di pietra, le gocce d'acqua gocciolavano dal soffitto di roccia e cadendo al suolo producevano suoni distorti.

Dopo qualche minuto raggiungemmo la zona sicura che fa da entrata al Dungeon, la città sotterranea o anche chiamata "città del piano zero" era più bella di quanto pensassi, ovviamente le condizioni di strade ed edifici lasciavano a desiderare ma sicuramente era un luogo esotico, mio padre mi aveva raccontato di quel posto ma vederlo dal vivo dava una sensazione completamente diversa.

La città era viva, ricca di persone di ogni razza, tantissimi avventurieri, negozi ovunque e un gran viavai di merci, la via centrale era così congestionata che l'intero party si mise in formazione intorno a me per evitare che mi potessi perdere o peggio.

Passata la zona commerciale lasciammo il carro e i cavalli a un deposito e ci dirigemmo verso la discesa per il primo piano, ad ogni passo la pendenza aumentava e il terreno passava da terra battuta a roccia, la strada proseguiva a spirale verso il basso, più scendevamo e più l'aria era umida e la quantità di stalattiti e stalagmiti erano aumentate, molto alte e spesse sembravano pilastri che sorreggevano il soffitto del corridoio di roccia.

Passata la zona commerciale lasciammo il carro e i cavalli a un deposito e ci dirigemmo verso la discesa per il primo piano, ad ogni passo la pendenza aumentava e il terreno passava da terra battuta a roccia, la strada proseguiva a spirale verso i...

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Durante la discesa trovai anche un minerale di colore giallastro sulle pareti del corridoio e decisi di raccoglierne un po' dato che sembrava zolfo.

Goldo, che era davanti a noi si fermò di colpo, si mie ad annusare l'aria circostante e dopo pochi istanti ci riferì che c'era un mostro poco distante, avanzammo cercando di non farci sentire, arrivati a una biforcazione ci affacciammo su uno dei corridoi e notammo dei movimenti nella penombra, Goldo si girò verso di me e disse.


« Credo che tu sia in grado dibatterlo »


« Ne sei sicuro? Non dovremmo prima mostragli come si fa e poi farlo provare? » disse Aris.


Ystriel mise una mano sulla spalla di Aris e ribatté.


« Io sono d'accordo con Goldo, nel caso qualcosa andasse storto posiamo sempre intervenire per proteggerlo ».

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