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Buttati, fai quel salto nell'ignoto,
perché se non lo fai, potresti avere
il rimorso per tutta la vita.

MADISON

Nei giorni successivi tutto tornò alla normalità.

Ero uscita una volta o due con Jenna e Christine, la mia migliore amica, ma per fortuna Elijah non lo avevo più incontrato.

Un sabato mattina mi svegliai con l'intento di farmi una doccia veloce e dirigermi a casa di Jenna per poi andare insieme da qualche parte a fare colazione.

Nel centro della città quella settimana gli sconti erano presenti in ogni negozio, e io avevo bisogno di comprare qualcosa.

Inoltre non avevo assolutamente voglia di rimanere a casa, e poi mia madre avrebbe avuto la compagnia di mia zia. Quindi non era un problema.

Mi feci la doccia e una volta indossati un paio di pantaloncini e una canottiera, scesi in cucina.

Mia madre stava facendo colazione.

Aveva un cappuccino tra le sue mani e pensai tra me e me: "Ancora?".
Aveva comprato da poco un aggeggio che era in grado di rendere il latte schiuma: il montalatte, penso si chiami così.

Da quando lo aveva preso, ogni mattina preparava solo cappuccini.
Un altra delle sue fissazioni, ma almeno si distraeva un po',

«Buongiorno tesoro» mi disse sfoggiando uno dei suoi sorrisi che avrebbero migliorato la giornata a chiunque.

Poi mi squadrò da testa ai piedi. «Esci?» la sua espressione mutò subito.
Si preoccupava ogni volta che uscivo.

«Si mamma vado da Jenna» non appena le dissi questo, il suo viso si rilassò e divenne molto più tranquilla.

Mia madre si fidava ciecamente di Jenna, la reputava molto matura per la sua età.

Non che io abbia qualcosa da dire al riguardo, era sicuramente una ragazza in gamba, ma la verità è che non conoscevano il suo lato da ragazza...cattiva?

«Sta attenta...ti avevo detto che io e la zia avevamo pensato di andare a quel nuovo ristorante di sushi, quello che ha aperto settimana scorsa?» quando sentii la parola sushi storsi il naso.

Il sushi non mi piaceva per nulla. Molti anni prima ero andata in un ristorante, ma per quanto avessi cercato di farmelo piacere, rimasi disgustata da quel cibo.

Da quel momento non avevo più voluto sentir nominare il sushi.

«Si me lo avevi accennato» le dissi avvicinandomi a lei e dandole un bacio sulla guancia. «Buona giornata»

"Divertiti" sentii mia madre di sfuggita, perché ero già uscita.

Mi incamminai verso casa di Jenna. Non era molto lontana dalla mia, difatti ci mettevo circa dieci minuti a piedi.

Erano solo le nove e mezza del mattino, ma il caldo afoso si faceva sentire.

Mentre passavo per il parco giochi mi persi nei miei pensieri. Mi ricordai di quando in inverno giocavo con la neve insieme a mio fratello.

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