Ah, I never meant to cause you trouble
Ah, I never meant to do you wrong
Ah, well if ever caused you trouble
Oh, I never meant to do you harm
Trouble – Coldplay
Allontano via la pietra che trovo sotto ai miei piedi pensando a come poter tirare fuori il discorso che mi incatena da mesi. Qualche ora fa ho chiamato Emanuele per poterci vedere e stare un po' insieme, così eccoci qui, a passeggiare tra la sabbia biancastra e delicata. Casa di Emanuele si trovava a fianco il muretto che stavamo percorrendo, non era molto distante, piuttosto carina, con tetti spioventi leggermente malandati, due stanze da letto minuscole, un bagno e una cucina che si affacciava al campo da basket sul cortile, praticamente l'unico spazio più grande che possedevano. Tutti sogniamo una casa al mare, quindi sarà anche un po' vecchiotta o meglio 'vintage', però è parecchio graziosa.
"Sirena va tutto bene? Da quando sei arrivata non hai fatto altro che annuire o stare zitta fissando il vuoto" mi mette un braccio attorno alle spalle, come per dirmi 'va tutto bene, ci sono io con te', è proprio questo che rende tutto più difficile, non è un brutto ragazzo, non è nemmeno cattivo, io non provo più nulla, e fa male dovergli strappare via dal petto il cuore e farlo a pezzi.
"Perché ti ostini a non capire? Ci ho provato in tutti i modi cazzo, in tutti i modi ad avvertirti, a prepararti per questo momento" dico in un sussurro, i battiti hanno cominciato ad aumentare. Ed era tutto vero, questa settimana sono stata freddissima, ignoravo le sue chiamate, inventavo scuse per non vederci, non sono stata cattiva, sono solo stata più distaccata, tutto ciò in maniera graduale, in modo da prepararlo per questo momento appunto. Mi aspettavo si ribellasse, o si arrabbiasse per questo mio comportamento e invece mi ha assecondata, mi sono sentita stupida, perché credevo che lo stesse capendo e volesse provare a fare qualcosa per rimettere insieme i cocci.
Scrollo via il suo braccio da me, indifferente mi avvicino di più all'acqua per poter vedere meglio il tramonto. "A cosa ti stai riferendo?" Si ferma ad una grande distanza parecchio visibile, l'ombra degli alberi gli copre metà del viso.
"Ti avevo accennato qualcosa due mesi fa, di come mi sentivo quando stavo con te, dei miei dubbi, di tutto. Pensavo avremmo avuto una svolta alla nostra relazione. Ma siamo fermi sempre nello stesso punto Emanuele, il nostro amore si sta sgretolando piano piano, e se dopo un anno e mezzo siamo arrivati cosi cosa accadrà in futuro?" ho gli occhi lucidi, fa male anche a me.
"Cosa dovrei fare? Ti ho comprato quella stupida collana, sai quanto significa per me.."
"Non voglio che tu mi faccia regali! Ho bisogno di qualcosa che mi stravolga la vita, siamo troppo da manuale, capisci? Eravamo solo due ragazzini quando ci siamo messi insieme"
"Sono confuso, non capisco tutto questo! Non mi vuoi più? Cosa devo fare per farti cambiare idea? EH?" Quasi urla disperato, con una mano si scompiglia i ricci in maniera frenetica.
"Emanuele.." dico con un filo di voce. Lui alza gli occhi su di me, vuole che continuo. "Scappiamo via insieme.."
"Non puoi chiedermi questo lo sai, siamo giovani, i miei non sarebbero d'accordo, sarei in punizione a vita, e per stare con te dovrei abbandonare gli studi, dire addio all'università.."
Lo fermo prima che possa continuare ancora. "Vedi Emanuele, devi sapere che per amore si è disposti a tutto, perfino cambiare i piani del proprio futuro, mettendo a rischio tutto ciò di bello che hai costruito fin ora" faccio una pausa breve, una lacrima mi picchia la guancia vulnerabilmente "non ero seria poco fa, non avrei mai buttato il tuo futuro per un capriccio, questo perché ti voglio bene, però mi ha fatto capire che non sarò mai messa al primo posto, verrò sempre dopo tutto il resto.."
"Lo sai anche tu che non è così" si avvicina diminuendo la distanza fra noi, mi afferra il polso con forza e mi trascina nel parcheggio dietro il chioschetto. Ormai è sera, il sole si è dissolto nel mare già da un pezzo rendendo il cielo pieno di colori caldi, azzurro, arancio, rosa...potrei ammirare questo spettacolo e nascondere i problemi in tasca. Ma non è così che funziona la vita, e i problemi vanno affrontati.
So che Emanuele non ha cattive intenzioni, però non molla la presa sul polso e sta cominciando a farmi male. "Mi fai male, ti prego.."
Quando si accorge che mi stava ancora tenendo il polso ben stretto, ha lo sguardo terrorizzato. Lenta la presa, ha il fiato corto, osserva in silenzio il segno quasi viola, non sento più il sangue della mano defluire.
"Scusa, cazzo scusa Sirena, perdonami. Scusami per tutto, scusa di non essere stato abbastanza" si accascia a terra aggrappandosi alla mia maglietta bianca di cotone, sta quasi per piangere. Cerco di farmi forza e farne anche a lui, gli rivolgo un sorriso e le mie gambe cedono sulla sabbia e il pietrisco, come prima aveva fatto Emanuele. Le lacrime cominciano a rigarmi, e lui urla di 'no', ci stiamo dicendo addio senza dire nulla, i nostri occhi comunicano e lui sposta lo sguardo altrove, è arrabbiato, deluso, ha un groviglio di emozioni e sta cercando di tenerle a bada.
"Ti voglio bene Nunu" al suono del soprannome piange anche lui. Pulisco il mio viso con le mani, scrollando tutti gli stati affettivi intensi che mi stanno attraversando in questo momento e vado via, lasciandolo lì nella zona più buia del chioschetto.
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Dentro ad ogni errore
Romance"perché dentro ad ogni errore si impara a volare, a maturare". Sirena é un adolescente con problemi di socializzazione, è timida e riservata, ma non si arrende, perché cerca di migliorare giorno dopo giorno. Sta insieme ad Emanuele, con cui ha un ra...