29. La piazza delle magie

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Giulia

Non so cosa stia succedendo nella mia testa, ma sento che non è nulla di buono.
Sono completamente impazzita.
Non che prima fossi tanto normale, ma da quando questo ragazzo è entrato a far parte della mia vita non ragiono proprio più.

Come adesso, per esempio. Lo sto portando a Piazza Sirena per mostrargli la meraviglia del mare visto dal pontile, ma non so nemmeno io perché lo sto facendo.
Tra poco dovrebbero fare i fuochi d'artificio e stranamente l'idea di vederli con Thomas mi procura una sensazione di calore nel petto... e la cosa mi preoccupa.

《Cosa ci facciamo qui?》domanda stranito una volta arrivati a destinazione.

《Ci facciamo un giro. Guarda che meraviglia!》esclamo allargando le braccia e inspirando a pieni polmoni il profumo di salsedine proveniente dal mare di fronte a noi.

《Questa, caro amico mio, è Piazza Sirena. Il luogo dove può succedere di tutto, il luogo dove la magia esiste per davvero》spiego sorridendo come non ho mai fatto in vita mia.

《Ti ammiro sai? Quando parli di Francavilla ti si illuminano gli occhi. Anche se è solo una paesino come tanti nel cuore dell'Abruzzo riesci a renderlo tuo, a renderlo speciale come solo tu riesci a fare, come solo tu riesci a essere》mormora guardandomi negli occhi.
Non dovrebbe dire cose del genere quando io non sono preparata... vado in combustione.
Quanto odio questa sensazione!

《Vieni! Andiamo sul pontile. La vista è mozzafiato!》enuncio cercando di ignorare i pizzichi fastidiosi sulle guance. So che sono arrosita, non mi vedo, ma lo so.

Lui mi segue senza ribattere (anche perché non potrebbe farlo) e in men che non si dica siamo arrivati sul pontile, sporgendomi dalle sbarre di ferro per poter vedere meglio il mare, le cui onde provocano un suono dolce e melodioso infrangendosi delicatamente sulla riva.

《Parlami della storia di questa piazza. Mi piace sentire il suono della tua voce》esordisce dal nulla cogliendomi completamente impreparata e sorpresa da un suo ennesimo complimento.
Se continua così tutta la sera finirò per disintegrarmi.

《Ma no, insomma, non credo che...》annaspo aria, e bofonchio parole a caso, senza un senso preciso, non perché non sia a conoscenza della storia che regna dietro alla splendida piazza, ma stare con Thomas ed essere guardata da quegli occhi color mare mi mettono in soggezione... e non dovrebbe essere così.

《Non la sai?》domanda sfidandomi.

《Ovvio che la so!》ribatto offesa.

《Allora racconta》replica tranquillamente appoggiandosi sulla balaustra di ferro, spostando lo sguardo dal mare al palazzo di mattoni davanti a noi.

《Va bene》sbuffo irritata.
《Dunque... quello davanti a noi è il Palazzo Sirena, inaugurato nel 1888 con una grande festa da ballo, è l'emblema della vocazione linguistico-balneare di Francavilla al mare.
Il palazzo fu progettato da Antonino Liberi in stile floreale liberty, ma sfortunatamente non durò molto perché fu distrutto dalle mine dei tedeschi nel 1943. Fu ricostruito nel dopoguerra, ideato da Vittorio Ricci per poi essere ampliato nel Novecento su progetto di Mosè Ricci, diventando così un grande Auditorium che adesso ospita convegni, spettacoli teatrali e cinema.
Sulla facciata che da sul pontile dove siamo noi c'è l'emblematica scultura Mitoraj che rappresenta la mitica sorgente dei venti》spiego tutto ciò che so del palazzo e della sua storia.
È molto sottovalutato, quindi ho deciso di studiarlo per sapere di più su tutto ciò che lo riguarda e ho capito che non si dovrebbero valutare scontati monumenti del genere.

《Io... sono impressionato》mormora Thomas dopo un po'.

《È l'effetto che faccio io. Lo so》rispondo con sarcasmo, per rendere l'aria un po' più leggera.

《Sul serio, Giulia tu hai una cultura immensa. Non nasconderla dietro alla ragazza menefreghista che vuoi mostrare》

Rimango spiazzata. Non avrei mai creduto di riuscire ad impressionare Thomas Moretti. E ancor di più sono rimasta scioccata dalla sua frase; lui sa che la maschera da menefreghista è solo una finzione, il punto è che nessuno se ne accorge mai... nessuno tranne lui.

《Senti, tra poco ci sono i fuochi d'artificio e, ecco, mi farebbe piacere se tu li volessi vedere con me... se ti va, eh》propongo imbarazzata come non mai.

《E perché lo stai chiedendo proprio a me?》domanda inarcando un sopracciglio.

《Perché... vedi... quando sto con te mi sento bene... mi sento viva

Non avrei mai pensato di dirlo ad alta voce, invece è proprio così.
Io con Thomas sto bene e mi sento viva come non mai.
Mi fa sorridere anche solo incrociare i suoi occhi, quel colore cristallino come l'acqua chiara di un oceano. Mi fa sorridere il modo in cui parla, con quell'orribile accento milanese che però mi piace da morire (lo so, sono il controsenso fatta persona); mi fa sorridere il modo in cui mi parla: sempre dolce e amorevole, pronto a darmi sostegno in ogni situazione.
Tutto questo mi fa stare bene in modi come non lo sono mai stata in vita mia... ed è tutto merito suo.

《Beh, Giulia Rinaldi, sarò onorato di vedere i fuochi d'artificio con te stasera》risponde con un sorriso sincero.

Il mio cuore fa una stupida capriola nel petto, cominciando a battere a una velocità assurda.

Rimaniamo per un tempo indefinito sul ponte a guardarci, perdendoci l'uno nelle sfumature degli occhi dell'altro.
Starei per ore in quegli occhi color zaffiro, mentre osservo quel volto perfetto: gli occhi di quello splendido colore, il naso dritto e proporzionato, le labbra disegnate e carnose e la mascella squadrata e virile. È perfetto.

《Scendiamo in spiaggia?》propongo ritornando nel mondo reale... purtroppo.

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