Cronache di una guerriera: la mia battaglia per la vita

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Oggi, sono qui a raccontare una parte di me che di solito tengo nascosta. La verità è che ogni tanto, come chiunque altro, mi sento un po' sconvolta e mi faccio mille domande su questa vita che a volte sembra così ingiusta.
​Ecco, non so perché la vita sia così, se non che sembra essere una sorta di prova continua. Una prova per vedere quanto sei resistente, quanto riesci a rimanere in piedi quando tutto sembra crollare intorno a te.
​Penso a tutte le battaglie che ho dovuto affrontare nella mia vita, perché il mio passato non è stato mai semplice come avrei sognato.
​A 14 anni, tutto è cambiato. Ho conosciuto un ragazzo che sembrava essere la persona giusta, ma si è rivelato una persona terribile, sia verbalmente che fisicamente. Ricordo ancora quel primo schiaffo, poi i calci, e infine il giorno in cui mi ha presa per il collo e mi ha sbattuta contro il muro, colpendomi con violenza. Le sue parole erano veleno: "Sei una puttana". Da lì in poi sono diventata la vittima di questo mostro che ha divorato lentamente la mia anima.
​Mi sono trovata costretta a dire a me stessa di fuggire, di andare lontano. E ho trovato la forza per iniziare il mio percorso universitario a Genova, lontana dalla mia Sanremo. Finalmente avevo trovato la mia felicità e avevo smesso di combattere contro i demoni che portavo dentro di me. Ma la vita è imprevedibile. Quando pensi di aver vinto la tua battaglia, la prova ritorna, ancora più dura.
​Questa volta, è arrivata sotto forma di una malattia sconosciuta, senza un nome. Questo mi spaventa. Mi fa sentire piccola, impotente. Mi chiedo perché debba capitare proprio a me, perché debba vedere le persone intorno a me soffrire. Mi chiedo se sia un problema unico che mi riguardo soltanto. Non trovo risposte a queste domande, ma so cuna cosa oggi, so che sono qui, sono viva, e sono la prova che, se sei forte, se mantieni la tua forza interiore, puoi superare qualsiasi cosa.
​Mi sento come una guerriera che è tornata dalla guerra, con onore. E anche se ci sono giorni in cui mi sento fragile e vulnerabile, so che posso superare tutto questo.
Quindi, caro diario, oggi voglio dirti che sono qui. Sono qui a raccontare la mia storia, con tutte le sue fragilità e le sue paure. Sono qui a dire che, nonostante tutto, sono ancora in piedi. Sono sopravvissuta, e questo è il mio onore.

Le pagine della mia vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora