unu - iacob

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Beatrice

<< Non posso farlo >>
Dissi davanti al mio stagista,non avrei fatto un filmino porno per soldi.
<< Andiamo,non ci pensi al
guadagno? >>

Non volevo che la mia faccia fosse su un sito abbastanza schifoso.
<< No. >> Dissi decisa uscendo da quell'edificio.
Facevo la prostituta,nessuno dovevo saperlo.Il mondo del porno mi fa schifo,come il mio lavoro.

Non potevo accettare,era vero che la mia famiglia avesse bisogno di soldi ma non ero così tanto disperata cavolo!
Camminai per le strade di New York pensando alla proposta.

I miei genitori sapevano che io lavorassi in un bar,non in mezzo alla strada con una gonna corta e le calze strappate.

In quel momento qualcuno decise di chiamarmi.

<< Dimmi Jacob >>
<< C'è un signore che chiede di te,servizio di notte nell'hotel Marmitte di E0. >>
<< A che ora? >>
<< Alle 22:00.Trattamelo bene,è un mafioso ed amico. >>

Chiusi la chiamata,non ero scioccata che il mio stagista fosse amico di un mafioso sciupafemmine.
Erano ancora le 20:20,mi sarei preparata tra un'ora.

Non amavo preparami per poi essere scopata in un hotel con piscina.
Era la parte che amavo di più.
Mi incamminati verso casa mia,prima però sarei andata a trovare i miei genitori.

New York era davvero combinata male,oppure solo io.Ero una prostituta perchè la scuola era raccomandata,ero l'unica che studiava e l'unica bocciata.
Raccomandati...

La mia vita era stata abbastanza complicata,da bambina sopratutto.Ma ero riuscita a superare tutto grazie all'amore dei miei genitori che suonata qualsiasi cosa.

Li avevo sempre ringraziati per questo,a parer mio er meglio avere una bella infanzia e famiglia che una vita meravigliosa.
Con i soldi non potevi comprare l'amore.

E se si potesse,non sarebbe vero.
Arrivai davanti alla casa dei miei genitori,abbastanza bella,la amavo.
La dentro c'era tutta la mia infanzia,nessuno me l'avrebbe mai portata via.

Bussai ed aspettai risposta,ma nulla.Decisi di aspettare ma ancora nulla.Chiamai e la chiamata fu rifiutata.
Va bene,dovevo tornare a casa.
Presi la strada verso casa mia,era pieno di spazzatura ed ubriachi.

<< Come stai belleeezza >>
Disse un uomo alla mia sinistra,probabilmente fatto di qualche stupefacente.
Continuai per la mia strada ignorando tutto ciò.

Presi le chiavi dalla mia borsa e le infilai nella serratura della mia porta.
<< Lo sai infilare così bene anche in bocca? >> Disse un ragazzino di almeno 16 anni.
<< Smettila. >>

<< Lo so che fai la troia,è inutile che lo nascondi. >>
Stava esagerando,gli avrei dato una lezione.
<< Sai perchè? >>
Lui negò ridendo,dopo quello che gli avrei raccontato avrebbe pianto invece di ridere.

<< Per dare soldi alla mia famiglia,potrei avere un lavoro solo con  una raccomandazione ma non la ho e non ci tengo ad averla. >>

Lui sembrava titubante,non mi credeva?
<< Ora vai a casa,abbraccia la tua famiglia e ringraziali di tutto,fallo. >>
Il ragazzino se ne andò.
Sarebbe meglio se facesse quello che gli ho detto.

Entrai in casa pensando a quello chemi aveva detto.Come si era permesso?
D'altronde ero abbastanza abituata a quelle cose.
Chiamai la mia mamma.

<< Mamma! >>
<< Segreteria telefonica,se vuoi rilasciare un messaggio premere 1 per altre co... >>
<< Mama volevo solo sapere cose stessi facendo,spero tu stia bene.Notte! >>

Chiusi il telefono e controllati l'orario,le 21:00.Mancava ancora 1 ora.
Indossai  un completino abbastanza scollato.Il sopra era di pizzo ed non lasciava all'immaginazione.
Il sotto era quasi del tutto trasparente ed arrivava fino all'ombelico.

Il vestitino ceh indossai sopra era rosso ed arrivava fino a metà coscia,era carino ed estivo

Questi erano i vestiti che mi dava l'agenzia.Non mi interessava indossare una cosa bella e costosa se alla fine rimaneva distrutta sul pavimento di un hotel.

Decisi di leggere un libro,parlava di stupro.Odiabo come parlavano di quell'argomento.Se ci stuprano non è colpa nostra,ma dei soggetti cresciuti dalla società e genitori.

Il mio telefono squillò ancora.
Lo presi e lessi il nome,che voleva ancora?

<< Scendi,Marcus è sotto. >>
<< Subito. >>

Chiusi e scesi le scale del mio appartamento chiudendo la porta.
Pensavo mi aspettasse un sessantenne in giacca e cravatta ma in realtà era un uomo abbastanza bello.

Aveva il corpo slanciato,si vedeva anche sotto lo smoking.Musvoloso leggermente secco.
Devo ammettere che era carino.
<< Prego,sali. >> Disse aprendosi la portiera della sua limousine.

<< Grazie mille,non ce n'era bisogno. >>
Feci un sorrisetto ed entrai in macchina.Lui si sedette sul posto del guidatore io davanti.
<< Bene,quanti anni hai? >> Dissi guardandolo.
<< Niente domande. >>

Abbassai lo sguardo e decisi di non parlare più.
Il viaggio fu abbastanza noioso finchè arrivammo davanti ad un hotel.
Ci fermammo ed entrammo in quel dannato posto.
Lui incominciò a parlare con una cameriera.

<< Certo,la suite 34 è la vostra,2°piano,11 >>
Marcus mi prese per la vita e mi portò davanti all'ascensore.Appena si chiuse lui si buttò sulle mie labbra.
<< Marcus,non nell'ascensore. >>
Mi vergognavo.Lo allontanai e lui non disse niente.

Appena arrivammo al nostro piano cercammo la stanza,trovata.Lui striscio la carta sull'angolo destro della porta e si aprì.
Ecco ciò che si ripeteva sempre.
Entrammo e io mi sedetti subito sul letto.

<< Spogliati. >>
Lo feci.
<< Sul letto,a 90°. >>
Mi posizionai.
<< vagina. >> Disse.
Entrò dentro di me.

Tutto ciò si ripeteva,che schifo.
Venne,io no.Non mi interessava.
Volevo tornare a casa mia e ripulirmi dal disgusto.
<< Resta un po'. >>
<< Mi fa male la testa,scusa. >>

Apri la porta dell'hotel Marmitte di E0 ed uscì.Prima ed ultima volta in quell'hotel.



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Ecco il 1° capitolo.
( 919 parole )

Oh iubirea meaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora