3. On track

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Appena usciti, rimasi quasi accecata dalla luce di quella che sembrava essere una bella giornata di sole.
Io e Felix stavamo camminando l'uno accanto all'altra parlando del suo arrivo in Corea. Ogni tanto mi giravo ad osservarlo: i raggi del sole accarezzavano i suoi capelli e si riflettevano nei suoi occhi che brillavano come diamanti. Splendeva così tanto da sembrare lui stesso un raggio di sole.

«Cosa ne pensi della nostra scuola?» Chiesi curiosa dopo avergli mostrato ogni aula come una guida turistica con i dipinti di un museo.
«Mi piace moltissimo e tu e i ragazzi siete molto simpatici» rispose sorridendo.

Eravamo talmente presi dalla conversazione che non mi resi conto di essere già arrivata a destinazione, anzi, me ne accorsi solamente quando la prima cosa che vidi fu una folla di ragazze che stavano accerchiando qualcuno, ma in un primo momento non riuscivo a capire di chi si trattasse.

«Cosa sta succedendo?» Chiese Felix confuso e incuriosito dalle urla e dalla vivacità del gruppetto.
«Non ne ho idea...» risposi sperando che non mi chiedesse di andare a vedere.
«andiamo anche noi a vedere?» domandò avviandosi verso la folla di studenti che si era creata.
"Come non detto..."

Mi avvicinai con Felix, infastidita da quel baccano, e appena fummo abbastanza vicini da vedere chi fosse a scatenare tutta quella confusione, trascinai subito il biondo lontano da lì.
"Me lo sarei dovuta aspettare" pensai mentre mi allontanavo seguita dal ragazzo.

«Che succede? Chi erano quei tre?» iniziò a riempirmi di domande. Per quanto fosse seccante parlare di loro, mi sentivo in dovere di dargli una risposta o avrebbe iniziato ad assillarmi con altre domande.

«Come in ogni scuola, c'è sempre il gruppetto dei ragazzi popolari che attirano tutte le ragazze, o forse sarebbe più corretto definirle oche...» aggiunsi a bassa voce, ma comunque percettibile dal ragazzo, che si lasciò scappare una piccola risata.
«Loro sono Lee Minho, Seo Changbin e il più popolare tra i tre, Christopher Bang, tutti dell'ultimo anno» dissi con un tono che lasciò trasparire un po' di irritazione.
«Ah capisco. Ma da come ne parli... ti stanno antipatici?» Chiese Felix notando la mia espressione infastidita nel pronunciare i loro nomi.

"Perchè sono un libro aperto per tutti?" Mi rimproverai sperando di riuscire a tirarmi fuori da quel discorso senza dire troppo.

«No, non li conosco, più o meno, però non sembrano molto simpatici, anche se questa è solo una mia impressione. Guarda come si mettono in mostra davanti a tutti... e peggio ancora guarda come le ragazze vanno loro dietro. Lo trovo seccante e noioso» dissi avviandomi verso gli spalti del campo cercando di ignorare quella scena così fastidiosa.

«Immagino sia questo il motivo per cui non eri entusiasta all'idea di venire qui. Però cosa ti importa di quelle ragazze? Siamo qui per Hyunjin e gli altri, quindi non badare a loro, stai tranquilla e ignorale» mi rassicurò Felix poggiando una mano sulla mia spalla.

Rivolsi un debole sorriso verso il ragazzo, rimanendo colpita dalle sue parole così veritiere.
"Ci conosciamo da poco più di un'ora eppure riesce a capirmi più di tutti" pensai guardandolo mentre si faceva strada tra i posti.
«Forse hai ragione, grazie Felix»
"Se solo fosse così facile, se solo fosse questa l'unica ragione per cui cerco di evitare quel gruppo..."

Andai a sedermi sulla tribuna colma di ragazze che parlavano tra di loro o applaudivano i ragazzi che giocavano. Passando tra gli altri studenti, notai che alcuni si stavano girando verso di me e Felix, e ciò mi mise abbastanza a disagio.
"Felix è così carino da attirare l'attenzione di tutti" pensai guardando il ragazzo che camminava accanto a me.
Cercai il posto più lontano dagli altri studenti ma abbastanza vicino al campo da calcio per guardare lo svolgersi della partita.

Il ragazzo si era messo vicino a me e stava seguendo attentamente la partita. Notai nei suoi occhi il desiderio di andare a giocare con gli altri, eppure era rimasto seduto accanto a me per non lasciarmi da sola. Da un lato apprezzavo il suo gesto ma d'altra parte mi sentivo in colpa e non volevo forzarlo a rimanere con me.

«Felix» richiamai la sua attenzione.
Il biondo si girò verso di me.
«Perché non vai a giocare anche tu?» chiesi diretta, senza troppi giri di parole.
«Sto bene qui e poi non ne ho molta voglia» rispose timidamente.
«Non devi restare qui a causa mia. Anzi, mi piacerebbe molto vederti in campo» provai a convincerlo, ma dentro di me, anche se potevo sembrare un po' egoista, volevo che rimanesse vicino a me.
«Non vorrai mica liberarti di me così presto» mi rivolse un finto sguardo imbronciato ma allo stesso tempo così buffo che a malapena riuscii a trattenere le risate.
«Eh! No ma che dici, non lo farei mai» lo rassicurai ridendo.
«Sarà per la prossima volta. E poi non me la cavo molto bene con gli sport» disse tornando serio.
«Se è così, va bene» risposi quasi sussurrando.

Così trascorsi il tempo con Felix guardando i ragazzi che giocavano a calcio. Ogni tanto facevo il tifo o esultavo insieme al biondo per i miei amici, che appena mi notarono seduta sulla tribuna rimasero un po' stupiti, in particolare Jisung che sembrava avesse visto un fantasma.

Al termine della partita Hyunjin e Jisung ci raggiunsero e iniziarono subito a riempire il povero Felix di domande su come fosse riuscito a portarmi fin qui.

«Ma guarda un pò chi è venuta a vederci... siamo onorati» scherzò Jisung guadagnandosi una mia occhiataccia.
«Cosa hai fatto per convincerla ad uscire?» chiese Hyunjin curioso.
«Probabilmente non ha saputo resistere al mio fascino» rise dolcemente Felix.
«Certamente» risposi assecondando il biondo.

Le urla delle ragazze che stavano andando verso i soliti tre interruppero il nostro discorso e Hyunjin mi lanciò un'occhiata leggermente preoccupata senza farsi notare dagli altri due ragazzi.
Colsi al volo la sua apprensione ma cercai di rassicurarlo accennando un debole sorriso.

La campanella suonò segnando la fine della pausa e pian piano gli studenti si dirigevano ognuno verso la propria classe. I miei occhi vagavano tra la folla che andava pian piano a dissolversi alla ricerca di qualcuno.
"Perché continuo ancora a cercarlo?" mi chiedevo, eppure stavo ancora continuando a guardarmi in giro.
Finalmente riuscii a distinguere la sua figura dalle altre, era girato di spalle.
«T/N andiamo o faremo tardi» Jisung mi prese per il braccio trascinandomi verso l'uscita.
Mentre mi allontanavo i miei occhi non lo persero di vista neanche un momento, bisognosi di incontrare il suo sguardo, quasi disperatamente.
"Per favore, girati e guardami" continuavo a sperare inutilmente.
Stavamo andando in direzioni opposte, lo guardai allontanarsi finché non varcai la soglia e la sua figura diventò talmente minuscola da confondersi con le altre.

Non dovevo pensarci, forse era un bene che si trovasse così lontano per potermi notare. Ormai quello era un capitolo chiuso e dovevo svoltare pagina, dopotutto c'erano Hyunjin e gli altri a supportarmi e in loro compagnia mi sentivo bene. Con il tempo sarei riuscita a liberarmi di tutti i ricordi che avevo costruito con lui e sarei andata avanti.

Ferma nelle mie intenzioni, andai in classe per seguire le ultime lezioni pomeridiane.

Tuttavia T/N non si era resa conto che gli occhi del ragazzo erano sempre rivolti verso di lei quando non se ne accorgeva e che da quel giorno il tempo sarebbe tornato indietro, riportandola nei giorni in cui i loro destini percorrevano la stessa strada...

"For whatever reason
I really hate myself for not getting close to you
I should've come up with any reason
To stop this situation
(I should've held on to you)
Don't go
Don't leave me
Please, turn around and look at me
Please, don't go
If you go further away
I might fall apart by myself"

On track (07.09.23)

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I Hate To Admit [Bang Chan x Reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora