8-PRESENTE

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IRIS

Mi alzo dal letto con un mal di testa assurdo.

"Ho bevuto troppo ieri sera."

Ricordo davvero poco di quello che é successo dopo che ho ballato con David.
Sbuffo e decido di lasciar perdere.

"Tanto non mi ricorderò niente stando stesa a letto a guardare il soffitto."

Guardo l'ora: sono le 7:10. Quando bevo é mio solito svegliarmi presto, ma non così presto. Vabbè meglio, ho tempo di prepararmi all'arrivo di mia mamma.

Decido di prendere un oki per alleviare il mal di testa e mi vesto per andare a fare una corsa. É sempre stata una mia abitudine: vado a correre ogni giorno, solitamente prima di andare al lavoro e se non ho le lezioni anche la mattina.

Faccio il mio solito percorso attorno al parco che ormai conosco a memoria. Intanto sulle cuffiette si susseguono una dietro l'altra tutte le canzoni di Taylor Swift. E adesso voi penserete: "é una ragazza da fiori e nuovolette rosa."
Nahhh, non sono affatto così. Mi piace leggere mentre ascolto Taylor Swift ed é la mia cantate straniera preferita: questo é vero. Ma sono più una ragazza da giubbotto in pelle e da moto. Diciamo che ho più sfaccettature anche se a me piace definirlo "uno stile tutto mio".

Sta partendo "Cruel Summer" quando vedo con la coda dell'occhio una figura che mi si affianca.
Volto la testa per vedere chi é e incrocio lo sguardo con due occhi verdi.

Rallento fino a fermarmi e tolgo le cuffie bloccando la musica. Sorrido a David.

<<Hey, ciao.>> lo saluto.
<<Ciao anche a te, é stato difficile raggiungerti. Quando ti ci metti sei veloce.>>
Faccio una risatina imbarazzata.
<<Eh si, quando ho Taylor Swift in sottofondo mi sento carica.>>
Ride anche lui. <<Ti va se facciamo una passeggiata insieme?>>
<<Certo, volentieri.>>

Così cominciamo a camminare mentre il mio respiro diventa regolare e anche il mio battito cardiaco.

Cominciamo a parlare di ieri sera, del più e del meno e gli racconto che mia mamma verrà a trovarmi oggi.
Anche lui mi racconta che vive da solo e lavora al bar, però é sempre in contatto con i suoi.

Mentre cambiamo argomento una figura mi supera e si ferma davanti a me facendomi sbattere contro un petto possente e muscoloso.
Alzo gli occhi guardando in modo truce l'essere vivente che mi si é parato davanti, pronta a rifilargli un paio di imprecazione.
Ma appena incontro due occhi di un marrone che conosco molto bene, i miei pensieri si spengono.

"Non posso crederci. É una persecuzione."

ALEX

Nel più bello che stavo spegnendo la mente, davanti a me mi ritrovo Iris con un ragazzo che camminano tranquillamente. E lei ride.

Sta. ridendo.

Corrucciato corro più veloce e supero Iris, mi giro e mi fermo proprio a un passo da lei tanto che viene a sbattere sul mio petto e la afferro per la vita stretta che ha.

Mi abbasso tanto da avere il suo orecchio all'altezza delle mie labbra e le sussurro: <<Stai attenta amore, potresti cadere.>> le faccio l'occhiolino e la mollo.

Evidentemente quel tipo ha capito che non era ben accetto qui con noi così finalmente parla: <<Ehm... Io dovrei proprio andare Iris.>>
Quest'ultima mi fa un sorrisetto sfrontato, si allontana da me e si mette in punta di piedi per dare un bacio a quel ragazzo, sulla guancia per fortuna.

Quando se ne va, fulmino Iris e vedo lei che mi guarda incazzata nera.

<<Puoi dirmi come cazzo ti permetti di venire qui, parlarmi e toccarmi, per giunta facendolo apposta?>>

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 05 ⏰

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