parte 20.

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Dopo 10 minuti scesero giù.
Tom: "eccovi,... Non avete comprato nulla?"
Non lo guardai neanche in faccia, mi ha dato fastidio, quelle cose che ha detto prima...
Matilde: "no, non abbiamo trovato nulla di carino."
Tom venne vicino a me e mi abbracciò, non ricambiai.
Tom: "scusami per prima."
Nessun "scusami", non mi interessa.
Tn: "si,si, ok, vado a farmi una doccia."
Annuirono, Tom sembrava un po' dispiaciuto, ma non fa niente, non mi interessa.

Andai sopra e presi il cambio, per stare un po' più comoda, entrai nel bagno della stanza di Tom, condividevamo la stanza e il letto, dormivamo sempre molto distaccati, lui chattava con le ragazze e io con i ragazzi, una volta lo beccai mentre mi spiava, stavo parlando con un ragazzo Italiano, occhi color nocciola, capelli ricci, marroni, era carino, molto carino, però era più piccolo, e anche più basso, a me piace il contrario.
Mi spogliai, neanche il tempo di entrare che bussarono alla porta del bagno.
Tom: "posso entrare un attimo?"
Tn: "per?"
Tom: "devo lavarmi le mani."
Come se ci credessi, avrei detto di no, però alla fine ho deciso di farlo entrare.
Tn: "ok, fai in fretta."
Entrò, il vetro della doccia era trasparente, mi misi le mani davanti per coprirmi.
Tom: "oh, emh... Vabbè puoi anche non coprirti eh"
Non sapevo che rispondere, mi scoprii, non mi guardò, per fortuna, per un attimo ho creduto non fosse Tom, sapevo mi avrebbe guardata.
Tom: "senti... Stasera vengono dei nostri amici, ti ricordi? Quei ragazzi che fanno parte della band, ci saranno anche le loro fidanzate, e alcuni amici e amiche di scuola."
Tn: "si, mi ricordo, va bene."
Risposi un po' fredda, avevo già scelto l'outfit, ma era troppo per stare in casa, visto che era un "party" dovevo essere un po' più elegante, o almeno con un vestito non troppo scomodo e attillato.
Dopo qualche minuto, Tom uscì, finalmente accesi l'acqua.
Avevo i capelli avvolti in un soffice chignon, con dei ciuffetti davanti, uscii dalla doccia dopo essermi sciacquata il sapone di dosso.
Mi infilai l'accappatoio e uscii dal bagno, c'era Tom seduto sul letto, appena mi vide iniziò a guardarmi dalla testa ai piedi, mentre giocava con il suo piercing al labbro inferiore.
Tn: "che c'è?"
Tom: "nulla, sto pensando a delle cose che non potresti neanche immaginare."
Tn: "oh... Fammici pensare, entrarmi dentro, oppure baciarmi facendomi perdere il fiato? Ti conosco come le mie tasche."
Mi sorrise.
Tom: "azzeccato."
Tn: "allora, vieni, no?"
Avevo un piano, l'avrei scansato appena sarebbe venuto a baciarmi.
Rimase scioccato dalla mia risposta, sorrise e si alzò, iniziò a baciarmi il collo, non doveva andare a finire così, giuro, credevo che mi avrebbe baciata subito, non lo respinsi, iniziai a gemere per il piacere, mentre un brivido mi percosse la schiena.
Smise e iniziò a baciarmi e iniziò a spingermi verso il letto, girammo e mi fece mettere a cavalcioni su di lui, mi fece sedere sulla sua intimità, mentre io ero completamente nuda, avevo soltanto l'accappatoio addosso.
Ero imbarazzata, mi fermai e guardai sotto, mi rialzai e feci di no con la testa.
Tn: "ora, esci, devo vestirmi."
Scosse la stessa e uscì, mi misi le mani nei capelli, ero diventata completamente rossa, per l'imbarazzo, decisi di non pensarci, aprii l'armadio e dopo circa 10 minuti trovai un vestito, non troppo scollato.

Mi arrivava fino a sotto il sedere, misi dei tacchi neri, semplici, misi un po' di mascara e pettinai i capelli mossi.
Bill: "Tn, sei pronta?!"
Urlò Bill dal piano di sotto.
Tn: "si, si ho fatto!"
Scesi giù con il mio telefono in mano, chattavo con il ragazzo italiano, era lì a Lipsia, era venuto per me, ma io non potevo, magari domani, spensi il telefono e vidi che mi stavano guardando tutti a bocca aperta.
Tn: "chi avete visto? Madre natura?"
Tom: "può darsi."
Sorrise, con quella frase è stato perdonato.
Bill: "hai fatto la doccia?"
Tn: "si... Perché?"
Bill: "perché... Pensavo di dargli un nome, magari... Tom?"
Eh, sì diventai di nuovo rossa, per l'imbarazzo.
Non risposi.
Tom: "bel nome, dovresti farla più spesso."
Aggiunse Tom, mentre mi guardava.
Matilde: "la smettete? Lasciatela stare."
Matilde mi mise un braccio dietro al collo e mi accompagnò vicino ai divanetti, mi girai dietro e feci la linguaccia ai gemelli, che mi sorrisero.
Dopo circa mezz'oretta arrivarono, 2 ragazzi e una ragazza.
Il primo ragazzo che vidi, aveva i capelli biondi, con il ciuffo, occhi azzurri, naso alla francese e labbra normali, il secondo, aveva i capelli neri, ricci, labbra carnose, occhi verdi e naso, anche lui, alla francese.
La ragazza aveva i capelli tinti, di rosso, labbra carnose, occhi verdi e naso all'ingiù.
Quella ragazza mi era familiare, a scuola non avevo amiche, oltre a Matilde, magari l'avrò vista di sfuggita.
Mi andai a presentare.
Tn: "piacere tn."
[Ragazza]: "piacere Francesca."
[Ragazzo, moro]: "piacere Lucas."
[Ragazzo, biondo]: "piacere Matteo."
Dissero uno dopo l'altro.
Arrivarono gli altri...
Continua...

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