PARTE PRIMA: Il Cappello Parlante

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"Venga con me T/C" questo le aveva detto la Vicepreside appena aveva varcato la soglia dell' immenso castello: T/N era abbastanza preoccupata. Quella che aveva capito dovesse chiamarsi professoressa McGonagall la portò a qualche corridoio di distanza dalla Sala Grande: "T/C, posso esaminare la sua bacchetta?" Chiese la donna anziana con uno sguardo indecifrabile. La ragazza tirò un sospiro di sollievo facendo accennare un sorriso alla McGonagall, mentre le porgeva la sua adorata bacchetta. "Mhm..." iniziò la donna prendendola in mano e riducendo gli occhi a una fessura: "Agrifoglio e piume di fenice, undici pollici, bella flessibile" lesse il foglietto che le aveva dato la C/C. "Una combinazione insolita. L'ha comprata da Ollivander vero?" La ragazza sorrise: "Si, proprio cinque giorni fa" La McGonagall le restituì la bacchetta facendole di nuovo cenno di seguirla. La ragazza si trovò nella Sala Grande dopo poco, e rimase letteralmente a bocca aperta: centinaia di candele troneggiavano sulla gigantesca sala, divisa equamente dai quattro tavoli delle case affollatissimi di studenti. In fondo, c'era il tavolo dei professori, da dove Silente le sorrideva benevolo. Al suo ingresso quasi tutti si erano zittiti, e almeno un centinaio di teste curiose si sporsero a vedere, dandole la possibilità di contemplare meglio le quattro gigantesche bandiere delle case affisse sul muro di fondo della sala

"Bene!" una voce amichevole e giovanile la distolse dai suoi pensieri. Era Silente: "Prego signorina T/C, venga qui, non faccia la timida..."La ragazza si avvicinò a passo lento, cercando di non superare la professoressa, verso il vecchio sgabello. Si sedette e la McGonagall le posò il cappello sulla testa. Immediatamente questo si animò, iniziando la sua lunghissima filastrocca:

"Forse pensate che non son bello, 

ma non giudicate da quel che vedete:

 io ve lo giuro che mi scappello

 se uno migliore ne troverete. 

Potete tenervi le vostre bombette,

 i vostri cilindri lucidi e alteri,

 son io quello che a posto vi mette

 e al mio confronto gli altri son zeri. 

Non c'è pensiero che nascondiate 

che il mio potere non sappia vedere, 

quindi indossatemi e ascoltate 

qual è la Casa a cui appartenere. 

E' forse Grifondoro la vostra via, 

culla dei coraggiosi di cuore: 

audacia, fegato, cavalleria 

fan di quel luogo uno splendore. 

O forse è a Tassorosso la vostra vita,

dove chi alberga è giusto e leale: 

qui la pazienza regna infinita 

e il duro lavoro non è innaturale. 

Oppure Corvonero, il vecchio e il saggio,

 se siete svegli e pronti di mente,

 ragione e sapienza qui trovan linguaggio

 che si confà a simile gente. 

O forse a Serpeverde, ragazzi miei,

 voi troverete gli amici migliori, 

quei tipi astuti e per niente babbei 

che qui raggiungono fini e onori!

Venite dunque senza paure

e mettetemi in capo all'istante; 

My Feathy | Sirius Black x ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora