PARTE PRIMA: L'erede di Godric Grifondoro

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Era quasi finito maggio, e T/N non era ancora riuscita a trovare nulla di utile sull'erede di Grifondoro. Era sulla sua scrivania, con le mani affondate tra i capelli, stava rileggendo per l'ennesima volta il piccolo paragrafo riportato in 'Storia di Hogwarts':

Si narra che i quattro fondatori abbiano lasciato alle future generazioni degli eredi, che avrebbero dovuto compiere ciò che è stato iniziato: ergere in alto il nome della propria casa. Questi mitici eroi dovranno essere a immagine e somiglianza del fondatore, per capacità, per Patronus e per Animagus. Dovranno avere qualità che coinvolgono tutte le case, tralasciando la nemesi. 

Solo questo c'era scritto. Poi continuava a parlare delle guerre tra goblin e maghi svoltasi nei dintorni di Hogwarts. T/N si spaccava la testa da circa due settimane per trovare un libro che ne parlasse, ma non aveva avuto fortuna. "T/N!" si sentì chiamare. La ragazza alzò gli occhi dal grande libro, posando lo sguardo con le occhiaie sul ragazzo appena entrato: "Ti ho portato una burrobirra. Sei sicura di non voler scendere? Cosa stai cercando da due ore?" chiese Remus con espressione preoccupata. La C/C si alzò sorridendo: "Non è nulla, Remus. Davvero. Grazie per la burrobirra." disse lei, prendendo la bottiglia di vetro in mano. Il ragazzo continuava a gurdarla preoccupato: "No T/N, tu non stai bene, per niente." insistette lui: "Se solo tu mi dicessi cosa cerchi, magari riuscirei a trovare qualcosa. Potrei aiutarti, davvero." disse lui, con tono fermo. La ragazza sospirò buttandosi sul letto bevendo un sorso di burrobirra: "E va bene, Remus. Ti dirò tutto. Anzi, VI dirò tutto." disse, mancando bene sul 'vi'. Il castano si sciolse in un sorriso, lasciando un bacio sulla guancia a T/N. Remus la prese per il braccio, e la trascinò velocemente giù dalle scale del dormitorio femminile. "Ehi ragazzi" disse lui per richiamare l'attenzione. Quando la combriccola seduta vicino al fuoco vide T/N, sorrisero tutti ampiamente salutandola. La ragazza sorrise, stanca, e si sedette tra Remus e Sirius. 

"Ehi" disse lei sbadigliando. "Vedo che hai dormito vero?" rise James, e lei si unì. "Sapete, ho deciso di raccontarvi tutto". Gli amici ammutolirono all'istante e puntarono lo sguardo fisso su T/N. " Due settimane fa, sono riuscita a trasformarmi e a evocare il mio Patronus, giusto?" i ragazzi annuirono: "E quindi?" chiese Lily, esortandola a continuare: "Ecco, in realtà avevo letto una cosa riguardo Godric Grifondoro. Sapete qual'era il suo Patronus?" Lily e Remus si illuminarono, rispondendo: "Una fenice!" esclamarono in contemporanea. "Esatto." disse lei. Poi prese storia di Hogwarts, lo aprì sulla pagina in questione e lo passò a Lily. Lei cominciò a leggere: "Si narra che i quattro fondatori abbiano lasciato alle future generazioni degli eredi, che avrebbero dovuto compiere ciò che è stato iniziato: ergere in alto il nome della propria casa. Questi mitici eroi dovranno essere a immagine e somiglianza del fondatore, per capacità, per Patronus e per Animagus. Dovranno avere qualità che coinvolgono tutte le case, tralasciando la nemesi. " La ragazza alzò gli occhi dal grande libro, puntandoli su T/N. 

"Quindi tu...sei l'erede di Grifondoro?" chiese con gli occhi sgranati. I ragazzi si voltarono tutti verso di lei, che rispose: "Io credo di si. Altrimenti perché la visione di Regulus? Perché la fenice? Voglio dire, la fenice può essere un caso, ma la visione di Regulus non penso che lo sia." I malandrini si voltarono, interrogativi: "Ci mancano prove, T/N." disse Sirius, incatenando il suo sguardo con quello della ragazza. Lei fece un sorriso mogio: "Appunto. Le prove. Una cosa, non capisco. Perché sono riuscita a leggere la mente di Voldemort a chilometri di distanza? Non ha un minimo di senso, non sono una Legilimens. E poi, per quale motivo non trovo informazioni sull'erede di Grifondoro? Ho trovato solo un testo, nel reparto proibito. Diceva solo che il fondatore ha lasciato un oggetto all'erede. Un qualcosa che deve essere nascosto dal preside in questione, vicino qualcosa a cui tiene." La ragazza chiuse gli occhi, per pensare. Senza neanche rendersene conto, posò la sua testa sulla spalla di Sirius. Il ragazzo sussultò, ma poi prese ad accarezzarle i capelli lentamente. Le sussurrava all'orecchio: "Tranquilla, non è necessario faticare in questo modo. Riposati, te lo meriti." T/N sorrise, e l'ultima cosa che sentì prima di addormentarsi fu Lily che lanciava urletti, rivolta a Sirius. 

My Feathy | Sirius Black x ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora