Capitolo 6

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-lascialo!- fu l'urlo di Addison quando vide che suo figlio era in braccio al biondino che si era intrufolato nella sua camera da letto -ora!- continuò con il cuore che le batteva a mille. Daryl sembrava completamente ignorare la pericolosità del biondo visto che stava abbastanza tranquillo in braccio al biondo che aveva preso ad arretrare leggermente.

-seguimi- disse Lumir cercando di cullare il bambino in modo da non farlo piangere e soprattutto da fargli capire che lui non era minimamente pericoloso.

-col cazzo! Lascia mio figlio prima che ti squarti vivo- e Addison fece vedere il pugnale che aveva in mano al biondo intenzionata a far si che suo figlio uscisse da quella situazione pericolosa senza nemmeno un graffio.

-Addison vi devo portare al sicuro. Tuo padre mi ha chiesto di farlo e non me ne vado da qui se non mi segui- cercò di farla ragionare Lumir raggiungendo finalmente la finestra della camera nella quale si trovavano e ringraziando anche che quella casa avesse solo un piano e che quindi non rischiava di sfracellarsi nell'uscire dalla finestra.

-voi bastardi avete ucciso e torturato mio padre e di certo non vi seguo di mia spontanea volontà-

-lo hai voluto tu- sussurrò Lumir prima di scavalcare la finestra e iniziare a correre verso le rovine stringendo forte a se il bambino che probabilmente spaventato dai suoi movimenti era scoppiato a piangere -mi dispiace tesoro- cercò di calmarlo Lumir mentre continuava a correre avvertendo anche altri passi dietro di lui segno che Addison lo stava seguendo -non ho intenzione di fare del male a te e alla tua mamma, voglio solo portarvi al sicuro-

Addison dal canto suo stava seguendo il biondino con tutta la forza che aveva in corpo e con il cuore che non volva smetterla di battere all'impazzata e non per colpa dello sforzo fisico che stava facendo per restare dietro al ragazzo, che nonostante avesse una gamba ferita e un bambino in braccio correva davvero veloce, ma perché era preoccupata per suo figlio. Daryl era l'unica famiglia che gli era rimasta e non aveva nessuna intenzione di perderlo.

-fermati- urlò nuovamente Addison che aveva una voglia matta di lanciare il pugnale che aveva verso il ragazzo ma non lo faceva solo e soltanto perché altrimenti avrebbe rischiato di far del male anche Daryl nel mentre. Il biondo non le rispose ma continuò a correre e Addison lo seguì accorgendosi anche che avevano superato quelli che erano i confini della capitale e che l'altro si stesse inoltrando nel fitto della foresta. Stava veramente portando suo figlio nella loro base? Se fosse riuscita ad avvicinarsi abbastanza prima di recuperare Daryl avrebbe scoperto la base dei nuovi ribelli e avrebbe anche potuto usare quell'informazione per entrare nella guardia scelta di Irma. Con una nuova convinzione addosso Addison aumentò l'andatura della sua corsa e sgranò gli occhi quando notò il biondino nascondersi dietro i ruderi delle rovine dell'antica capitale. Si erano sempre nascosti sotto il loro naso? La mora rallentò leggermente la corsa e quando arrivò al rudere dietro il quale si era nascosto il biondino non trovò niente se non quella che sembrava una botola molto antica. Addison non ci pensò due volte prima di aprire il passaggio e buttarsi all'interno dello stesso. Le ginocchia le scricchiolarono leggermente visto che era parecchio alto ma strinse i denti e si rimise dritta guardandosi intorno fino a quando non notò una flebile luce e decise di correre verso quella direzione. La scelta parve giusta visto che poco dopo si trovò in un corridoio scavato nella roccia con torce illuminate a una distanza simmetrica l'una dall'altra e poco più avanti notò anche la figura del biondino che stava camminando.

-ehi!- urlò al biondo che si girò verso di lei prima di riprendere a correre e Addison fece lo stesso provando a raggiungerlo attraversando un cancello. Fu allora però che la gamba destra di Lumir cedette facendolo cadere in ginocchio ma il biondo prontamente cercò di proteggere il bambino che aveva in braccio facendosi solo più male alla schiena.

-LUMIR- urlò Joao notando il suo migliore amico a terra per poi alzare lo sguardo e notare una ragazza mora che sembrava più che intenzionata ad uccidere l'altro. Joao partì velocemente cercando di placcare la mora ma riuscì solamente a toglierle il pugnale di mano prima che la ragazza lo mettesse a tappeto con poche mosse a mani nume -cazzo ma cosa sei una macchina?- sbottò Joao mentre anche Ignatas aveva cercato di bloccare la ragazza. Ebbe un po' più di successo rispetto a Joao ma anche lui finì a terra e con il polso destro molto probabilmente rotto.

-siete tutti morti- ringhiò Addison cercando di avventarsi su Lumir che aveva ancora suo figlio tra le braccia ma qualcuno di molto più forte di lei la bloccò -lasciami!-

-avevamo chiesto discrezione Lumir e tu per poco non ti fai uccidere- disse l'uomo che stava tenendo ferma Addison mentre scrutava attentamente il biondo.

-è poco collaborativa- borbottò Lumin chiudendo un attimo gli occhi e prendendo profonde boccate d'aria per recuperare -ho cercato di fare del mio meglio ma mi ha quasi ucciso-

-ti fai battere da una donna Lumir?- ridacchiò Joao alzandosi con calma nonostante stesse tenendo un braccio intorno alla pancia.

-anche tu sei stato atterrato Joao- sbuffò Lumir felice che il bambino tra le sue braccia sembrava aver smesso di piangere e anzi si era messo ad osservarlo curioso anche se nessuno sembrava essersi ancora accorto della sua presenza.

-cosa volete farmi?- sussurrò Addison che stava cercando di capire se Daryl avesse qualcosa di rotto ma suo figlio sembrava essere completamente intatto e stava continuando ad osservare con interesse il biondo che lo teneva in braccio -torturarmi e uccidermi come avete fatto con mio padre?-

-andiamo cucciolina davvero ci hai creduto?- e Addison si voltò osservando per la prima volta l'uomo che la stava trattenendo indentificando in lui i tratti di suo zio Sasha che aveva visto in alcune foto e poi da quando diceva suo padre era l'unico che la chiamava cucciolina.

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