Capitolo 35

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-quindi alla fine non avete visto il coglione- disse Addison guardando principalmente male il suo ragazzo mentre incrociava le braccia al petto.

-no Addison- rispose ridacchiando Joao ricevendo di risposta un'occhiataccia da parte di Ignatas per quelle parole -che c'è! È la verità- borbottò ancora il castano facendo una smorfia in direzione del suo ragazzo.

-Ad sei riconoscibile nella capitale è per questo che in quella maledetta taverna non potevi venire con noi- sbuffò Lumir poggiandosi a una delle pareti del padiglione cercando di non attirare troppo l'attenzione su di loro.

-lo so ma mi sento inutile- continuò la ragazza che in quel momento aveva una strana voglia di farsi abbracciare dal biondo ma non poteva quindi si trattenne.

-andiamo non sei veramente inutile- le disse Joao con un sorriso -quando si tratta di essere visibili in superficie tu sei quella più a rischio e potrebbe in qualche modo compromettere la missione-

-da quanto ha detto Lumir ieri siete dovuti scappare via per colpa vostra- fece notare Addison osservando attentamente i due migliori amici del suo ragazzo -anche se non so ancora per quale motivo-

-uno dei soldati ha capito che ero uno dei nuovi ribelli e ha cercato di portarmi con se per poi farmi uccidere. Ignatas è intervenuto e quindi è successo un macello- sbuffò Joao alzando gli occhi al cielo senza però dire tutto quello che era realmente successo e che quindi si era messo insieme ad Ignatas.

-e quei due si sono messi insieme finalmente- aggiunse Lumir sorridendo in direzione di Addison che sgranò gli occhi osservando i due con uno sguardo diverso.

-ehi!- protestò Joao mentre Ignatas alzava le labbra in un leggero sorriso.

-finalmente- disse invece Addison sorridendo ai due felice della notizia, almeno non si sarebbero comportati come se tra loro ci fosse qualcosa di irrisolto -sapete non riuscivamo più a sopportate voi due mentre portavate avanti quella situazione di imbarazzo crescente- continuò la ragazza mentre Joao distoglieva leggermente lo sguardo completamente conscio che fosse stata colpa sua tutta quella maledetta situazione visto che aveva mal interpretato il bacio che gli aveva dato Ignatas.

-non ci posso credere che lei lo sapeva e io credevo che...ah mi farete impazzire- sbottò poi proprio Joao prima di guardare in direzione del suo ragazzo -ho fame-

-sei un bambino a volte- borbottò divertito -andiamo a cena tutti insieme?- aggiunse poi in direzione degli altri due.

-no- scosse la testa Lumir mentre Addison lo guardava interrogativa chiedendosi dove dovesse andare l'altro e soprattutto perché non l'avesse avvisata della cosa come faceva di solito -dobbiamo cenare da me- aggiunse guardando anche in direzione di Addison.

-anch'io?- domandò sorpresa la mora capendo che era inserita anche lei in quel "dobbiamo".

-si, mia madre ti vuole a cena con noi. Credo sia solo una scusa per poter vedere Daryl come al solito- le spiegò poi sorridendo. Da quando sua madre aveva visto Daryl non faceva altro che dire quanto quel bambino fosse bellissimo e la copia esatta di Addison, cosa della quale si era accorto anche Lumir, e la regina inventava qualsiasi scusa per poterlo vedere.

-va bene, ma devo fare davvero una doccia prima di pranzare dalla regina- rispose la mora sospirando e Lumir annuì per poi avvicinarsi ad Addison e sussurrarle nell'orecchio:

-poi rimani a dormire in camera mia-

-e Daryl?- sussurrò a sua volta la ragazza guardando con la coda dell'occhio verso Joao e Ignatas che però li stavano completamente ignorando visto che si stavano mangiando a vicenda la faccia, anche se era più Joao che si era fiondato sul moro, e un po' Addison li stava invidiando visto che lei non poteva baciare Lumir in quel modo.

-dorme con noi- continuò Lumir guardando verso il centro del padiglione per accertarsi a sua volta che nessuno li stesse osservando -lo ha già fatto mille volte e lo sai anche tu che crolla subito- concluse Lumir allontanandosi dalla sua ragazza che annuì alle sue parole accettando quindi di restare a dormire da lui quella notte.

-vengo un po' prima e mi porto un cambio dietro visto che non voglio fare come la sera della festa. I tuoi pantaloni sono enormi per me- sbottò Addison facendo ridere Lumir che si ricordava perfettamente della mora che cercava un modo per tenere su i suoi pantaloni che le andavano fin troppo larghi in vita. -non ridere- ringhiò la mora tirando anche un leggero pugno sulla spalla destra del biondo che servì solo ad aumentare le sue risate attirando quindi anche l'attenzione di Joao e Ignatas.

-per cosa stai ridendo tu adesso?- domandò proprio Joao incrociando le braccia al petto.

-se te lo dice è morto- ringhiò ancora Addison salutando con la mano i tre ragazzi e andando verso una delle panche presenti nel padiglione dove aveva lasciato la sua roba per poter tornare in camera sua nell'ala nord e quindi farsi quella benedetta doccia anche perché doveva andare a prendere anche Daryl da Camille.

-allora?- domandò Joao vedendo che la mora se ne era andata e quindi non poteva sentirli.

-se solo ti scappa qualcosa con lei presente e scopre che te l'ho detto ti ammazzo io- ringhiò Lumir per poi sospirare -quando ha scoperto che ero il principe ed è rimasta da me aveva solo il vestito della festa solo che non voleva tornare in camera con quello quindi le ho prestato i miei vestiti solo che le andavano troppo larghi-

-eppure tu sei magro- constatò confuso Joao dalle parole di Lumir mentre Ingatas sorrideva.

-giàma lei è di costituzione più magra di me, soprattutto in vita, e i mieipantaloni le cadevano- Lumir sospirò -vado anch'io visto che mia madre nonaccetterà mai di vedermi vestito così a cena- concluse il discorso il biondoper poi salutare con la mano i suoi due migliori amici e incamminarsi propriocome Addison nelle sue stanze.

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