Capitolo 34

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Joao aveva letteralmente smesso di lottare e rimase sorpreso quando qualcuno lo strattonò dalle spalle e il castano avvertì chiaramente un corpo muscoloso a contatto con la sua schiena.

-che cazzo vuoi fare tu?- sentì ringhiare e quasi gli vennero le lacrime agli occhi nel riconoscere la voce di Ignatas. Ignatas che miracolosamente era riuscito a salvarlo dalle grinfie di quel soldato dai capelli rossi che Joao vide chiaramente essere furioso.

-un altro dei tuoi...era lui che stavi cercando?- domandò il soldato guardando storto Ignatas che per risposta a quelle parole strinse forte la vita di Joao. Aveva sentito tanta gente uscire dalla locanda ma se ne era curato poco e niente fino a quando non aveva avvertito la voce di Joao. Era ancora abbastanza vicino al locale per capire perfettamente la loro conversazione e non ci aveva visto più dalla rabbia tanto che era corso a salvarlo.

-è meglio se te ne vai prima che ti faccia fuori- disse ancora Ignatas mentre Joao cercava di ritornare lucido. Si era preso davvero un grosso spavento e l'ansia di morire non lo stava minimamente aiutando a calmarsi ma doveva farlo anche perché c'era Ignatas con lui e non avrebbe mai permesso a nessuno di fargli veramente del male.

-oh certo mi farai fuori come no- ridacchiò il rosso -posso richiamare l'attenzione di tutti quelli nella locanda e voi siete solo due. Lasciami il mio divertimento sessuale e tu puoi andartene nel luogo dove voi ribelli vi nascondete-

-io sono qui- sbottò Joao guardando male il ragazzo che fino a pochi minuti prima aveva trovato anche carino.

-e allora? Prima non ti dispiaceva la mia mano sul tuo culo. Da quanto non scopi?-

-non sono cazzi tuoi- ringhiò ancora Joao.

-Jo calmati o parla più piano altrimenti attireremo l'attenzione veramente di tutta la gente nella taverna- gli sussurrò all'orecchio Ignatas e il castano lo maledisse visto che in quel modo gli aveva fatto venire i brividi per tutto il corpo.

-andiamo dammi la mia preda e non ti farò del male-

-volevo ucciderti da quando ti ho visto parlare con lui e la mia voglia di ucciderti è aumentata esponenzialmente man mano che gli mettevi la mano sul culo o quando prima lo hai baciato quindi credimi sono in grado di fare una strage in questo momento- ringhiò Ignatas con Joao che sgranò gli occhi a quelle parole: Ignatas era davvero così tanto arrabbiato solo perché quel rosso aveva toccato il suo migliore amico in quel modo?

-e perché mai? Sei geloso?- ridacchiò il rosso confuso da quella reazione.

-si, fottutamente geloso- confermò Ignatas mandando a quel paese l'idea di dichiararsi il giorno successivo a Joao -e tu sei morto- ringhiò poi staccandosi da Joao e avventandosi sul rosso al quale prima fece una profonda ferita sulla coscia, in modo che non potesse muoversi come voleva e poi cercò di sgozzarlo ma senza successo visto che Joao lo aveva raggiunto e gli aveva anche tolto il pugnale dalle mani -cosa cazzo fai!-

-noi non uccidiamo- sussurrò invece Joao prima di prendere da dei fili per stendere delle case li vicine uno strofinaccio e metterlo nella bocca del rosso per non farlo urlare -noi non uccidiamo- disse nuovamente per poi cercare di trascinare il corpo del soldato lontano da occhi indiscreti e ripresosi dallo stato di trance in cui era finito Ignatas lo aiutò.

-scusa- sussurrò una volta finito al castano -ho perso la testa-

-grazie per avermi salvato come al solito- disse invece Joao sospirando pesantemente mentre il cuore gli batteva a mille -ottima trovata quella della gelosia comunque-

-trovata?- domandò quasi con una risata isterica Ignatas -ero serio-

-eh?- domandò sconvolto Joao -eri davvero...-

-so che non è il momento adatto ma quel bastardo mi ha fatto impazzire e poi ultimamente il nostro rapporto non era nemmeno dei migliori e...-

-non era dei migliori perché io credevo che tu mi avessi baciato per compassione!- sbottò Joao parandosi perfettamente difronte al moro.

-per compassione? Aspetta ricordi il bacio?- chiese con gli occhi ambra sgranati Ignatas.

-ero ubriaco ma non così tanto coglione e certo che mi ricordo quel bacio. Io...credevo lo avessi fatto solo perché avevi capito che mi piacevi e...-

-io ti piaccio?- domandò ancora sconvolto Ignatas mentre Joao realizzava che erano due cretini.

-si coglione- sbottò proprio il castano e poco dopo si ritrovò con le labbra impegnate a baciare quelle di Ignatas e sorrise allacciandogli le braccia intorno al collo -sai di birra- gli sussurrò poi a pochi millimetri -hai bevuto? Eppure avevamo detto che non dovevamo farlo- Ignatas sbuffò mentre stringeva con un braccio la vita di Joao ancora incredulo di essere riuscito a baciarlo quando era bello lucido.

-te l'ho detto mi stava divorando la gelosia-

-potevi venire al bancone e scacciare via quello stronzo e metterti al suo posto no?- domandò divertito Joao.

-ma se credevo che mi odiassi per qualche strana ragione fino a pochi minuti fa! Avevo paura che mi avresti odiato perché ti stavo togliendo un possibile informatore e poi avevamo quasi litigato nel tunnel- spiegò con calma il moro -hai male da qualche parte?-

-solo il polso che mi ha stretto ma non ho niente di rotto non preoccuparti- rispose sinceramente Joao lasciando un altro bacio a stampo sulle labbra di Ignatas -credi che sia meglio lasciare la capitale per il momento? Qualcuno potrebbe averci visto e...cazzo Lumir è ancora dentro e se non lo riportiamo intero Addison ci ammazza- ragionò velocemente Joao mentre il moro ridacchiava.

-tu ti preoccupi che Addison ci ammazzi quando avremmo letteralmente tutti contro se non lo riportiamo indietro vivo lo sai questo vero?-

-be' si hai ragione ma comunque dovremmo darle la notizia e sappiamo che potrebbe letteralmente ucciderci quindi mi preoccupo davvero per lei- rispose sinceramente Joao -allora come facciamo?-

-come fate a fare cosa?- i due si girarono verso la fonte della voce e Joao sospirò di sollievo nel vedere Lumir a braccia conserte che li stava osservando con sguardo critico -dove cazzo eravate finiti? Non vi tengo sotto controllo un attimo e sparite!-

-ti racconteremo tutto mentre ritorniamo a casa- disse Ignatas mentre Joao annuiva per dargli manforte.

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