- Giorno 0 -
<<La situazione sembra essere sotto controllo, ma la gravità di questo evento è ancora in fase di discussione. Le potenze militari di tutto il mondo stanno facendo il possibile per contenere- >> Allison uscì di corsa dalla sua camera, mentre la giornalista sullo schermo continuava a parlare. Scese le scale rapidamente, nonostante le sue gambe non fossero più quelle di un tempo. Raggiunse il cellulare che aveva lasciato sul tavolo della cucina. Era un modello di ultima generazione, ma il microchip di sblocco automatico associato impiantato nel suo polso aveva smesso di funzionare diversi giorni prima. Fu costretta a sbloccarlo digitando il codice a 6 cifre, e fino a quel momento non le era mai sembrato un problema. Ma le tremavano le mani. Dovette ripetere per tre volte la sequenza: 0-5-1-2-1-4. La data di nascita di suo nipote Mike, un giorno dopo il suo stesso compleanno. Ma non avrebbe mai potuto dimenticarla, nemmeno se ci fossero stati centinaia di giorni di distanza. La prima persona che provò a contattare fu proprio lui. A quell'ora della mattina doveva essere ancora nel suo ufficio, ma sperava potesse rispondere. Dopo numerosi squilli a vuoto, partì la segreteria telefonica. Respirò profondamente, stringendo il cellulare tra le mani. Provò a chiamare altri contatti della sua rubrica, ma non rispondeva nessuno. Era nel panico. Le urla nella strada si fecero più forti. Erano proprio fuori dalla sua proprietà. Salì al piano di sopra, ripercorrendo le faticose scale, e si affacciò alla finestra. Le persone oltre la siepe correvano in tutte le direzioni, cercando di evitare le auto che sfrecciavano nel viale a tutta velocità. Erano tutte dirette verso la galleria, per fuggire dal paese. Guardò all'orizzonte, verso la città. Un pensiero spaventoso si insinuò nella sua mente: anche gli abitanti della città probabilmente avevano avuto l'idea di fuggire verso Pawntown. La galleria sarebbe stata un incubo. Rabbrividì al solo pensiero. Dal cielo continuavano a cadere degli strani oggetti, di diverse dimensioni. Ne vide diversi piombare sui campi, causando delle onde d'urto di dimensioni preoccupanti. Se uno di quelli fosse caduto sulla sua villa... scacciò il pensiero, tornando a guardare verso il basso. Un gridolino spontaneo le uscì dalla bocca. Delle strane forme di vita nere strisciavano sul suo giardino, dirette verso la casa. Il cellulare le scivolò dalle mani e dovette inchinarsi per raccoglierlo. Digitò di nuovo il codice e avviò l'app "SafeHome", cercando disperatamente il pulsante per sigillare la casa attivando il sistema di protezione. Nella sua testa c'era un solo pensiero, quando iniziò a piangere: sperava che Mike stesse bene. Si chiese se l'avrebbe mai più rivisto.
- Giorno 516 -
Era passata un'ora dal sorgere del sole. Dopo aver salutato Amy e gli altri, Mike si accodò ad Harry che stava già salendo la scaletta per la superficie. La grata metallica si spalancò con il solito cigolio, e furono investiti da una brezza di aria fredda. Il maltempo era passato, e sul cielo azzurro non c'erano tracce di nuvole. Non appena richiuso il passaggio, Harry consultò la sua mappa. Mike nel frattempo perlustrava i dintorni con l'arco in mano, verificando l'eventuale presenza di creature. <<Da questa parte.>> disse infine il soldato incamminandosi verso un viale alla loro destra. Lo attraversarono senza alcuna difficoltà. <<Hai fatto un buon lavoro.>> si complimentò Mike con Harry. <<Come scusa?>> farfugliò incredulo lui. <<Sì, voglio dire... hai tenuto insieme quelle persone, le hai protette per tutto questo tempo. Non deve essere stato facile gestire la cosa.>> Il soldato accennò un sorriso, che nascose subito prima di parlare. <<All'inizio Max ed Amy non andavano d'accordo. Litigavano per ogni piccola cosa e toccava a me sistemare i casini che combinavano. Invece guardali ora, sono come un fratello e una sorella.>> L'attenzione di Mike fu catturata da un souvenir sull'asfalto: era una calamita spezzata, che raffigurava la cattedrale. Riprese a camminare, infilandola nella tasca posteriore dello zaino. <<Come avete trovato il bunker?>> domandò curioso. Era ben rifornito, e ci avevano vissuto per più di un anno. <<Andrew. Quel vecchio ha più segreti di quanti ne si possa immaginare.>> Dopo qualche svolta in comune e una manciata di parole scambiate sui gusti musicali di entrambi, li aspettava un bivio. Mike se lo ricordava sulla sua mappa. Da una parte c'era la via che portava alla sua casa, l'altra conduceva al centro del paese. <<Non morire.>> sottolineò Mike, trattenendo a stento un sorriso ripensando al fatto che a quel tipo tosto e duro accanto a lui piacessero le canzoni d'amore. <<Ovviamente.>> ribatté Harry raddrizzando la schiena con fare altezzoso, imbracciando il fucile.
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Real Monsters: La Chiave della Sopravvivenza
خيال علميIn un mondo in cui non puoi vivere, c'è solo una cosa a cui puoi aggrapparti per sopravvivere. Il mondo che Mike conosceva è andato in fumo davanti ai suoi occhi. La Caduta ha gettato nel caos l'intero pianeta, mietendo miliardi di vittime, tra le q...