Nuovi piloti

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La presentazione del Progetto Astro aveva convinto le alte cariche militari, anche perché non c'erano alternative valide, che a loro volta avevano esposto al governo ciò che avevano visto. Dopo solo due giorni dalla presentazione fatta nell'Are51, i fondi furono sbloccati e la costruzione del primo degli Astro poté iniziare.
"William, questo é il meglio che la nostra tecnologia è riuscita a sfornare" - disse il Presidente degli Stati Uniti al Primo Ministro inglese - "come puoi leggere dai rapporti che vi abbiamo inviato, questi robot sono l'arma migliore ed efficace che possiamo mettere in campo contro gli alieni, ci serve la vostra partecipazione per costruire un secondo robot e per trovare eventuali candidati piloti".
"Tom" - rispose il capo del governo inglese - "i risultati che ci mostrate provengono da un elaborazione software, non sono dei dati reali. Se i tuoi scienziati e ingegneri si sbagliassero? Se il software che hanno sviluppato non é completo e questi robot non fossero efficaci come pensate? Cento milioni di dollari sono una cifra enorme per una macchina che puó essere un fallimento."
"William capisco le tue perplessità e non ti biasimo, se voi avete un altro progetto che sia piú efficace non dovete far altro che mostrarcelo e noi finanzieremo la nostra parte, ma se non avete altro su cui porre delle speranze, come pensate di sconfiggere questi invasori? Hanno già ucciso due miliardi di esseri umani!
É uno sterminio William, e noi non abbiamo i mezzi per fermarli!"
"Tom purtroppo noi non abbiamo un progetto di una nuova arma e secondo i ragazzi del MI6, nessun altro paese ha dei progetti segreti di armi in grado di esserci utili al momento. La tecnica sviluppata dai tuoi carristi ci fa vincere qualche battaglia, ma solo i Cani ne escono sconfitti, i Bianchi ne sono sempre usciti immuni. Se anche il vostro robot risulterà così efficace allora finanzieremo la costruzione di un secondo Astro."
"Va bene William, non posso certo costringerti a finanziare questo progetto, ma per quanto riguarda i piloti? Permetti che partecipino al progetto se dovessimo trovarne uno idoneo?"
"Ho già dato mandato al ministro della salute di collaborare con i vostri tecnici per i dati che vi servono, capirai però Tom, che se doveste trovare un cittadino Britannico idoneo al combattimento, dovete informarlo e lasciare a lui la scelta se combattere o meno."
"Certo William, anche i nostri piloti saranno informati e se qualcuno non se la sentisse, non verrà affatto costretto. Grazie del tuo sostegno, sono sicuro che ci aiuterete anche questa volta dopo che avrete visto di cosa sarà capace la nostra arma."
"Tom spero tanto che il vostro robot sia efficace. Signor Presidente..in bocca al lupo."
La telefonata tra i due leader finì, il Presidente Tom Robinson però aveva dovuto mentire. I suoi piloti erano tutti militari e non sarebbe stata loro data l'opportunità di scegliere se combattere o meno, sarebbe stato loro ordinato ma era sicuro in cuor suo che i suoi uomini e donne non si sarebbero mai tirati indietro. Se un inglese si fosse invece rifiutato, con il giusto discorso e le giuste motivazioni sarebbe stato convinto, in fin dei conti nessuno poteva permettersi di non combattere soprattutto se era l'unico idoneo a farlo.
Il Presidente Robinson chiamò tutti i leader dei paesi della Nato e dei paesi alleati ma non ebbe tanto successo come lui sperava.
L'Italia non poteva permettersi da sola l'intera somma ma era disposta a finanziarne un terzo e a fornire piloti, la Spagna era titubante come l'Inghilterra e non voleva neanche fornire piloti perché non aveva tanta fiducia nel successo del progetto. La Francia avrebbe fatto come l'Italia mentre la Germania avrebbe finanziato da sola un intero robot ed era fiduciosa che uno dei suoi cittadini sarebbe riuscito a pilotarlo. Tutte le altre nazioni della Nato acconsentirono soltanto all'utilizzo di eventuali piloti, l'Australia era quasi stata distrutta e contava ormai soltanto poche migliaia di cittadini e così non poteva fornire nessun tipo di aiuto, il Giappone per fortuna finanziò anche lui un terzo della spesa ma non acconsentì all'uso di piloti. I colloqui con i paesi alleati avevano portato al finanziamento per la costruzione di due robot e alla disponibilità di migliaia di eventuali piloti.

Le analisi del dna portarono alla compatibilitá di poche persone così distribuite:
due civili francesi, due soldati e un civile dalla Germania, un soldato olandese e due del Belgio, due civili norvegesi e uno svedese, cinque soldati greci e tre soldati austriaci, tre civili e un soldato inglese, quattro soldati portoghesi e una nutrita pattuglia italiana composta da undici persone. A quanto pare i paesi latini erano quelli con una migliore compatibilitá genomica, forse dipendeva dalla dieta mediterranea e dal clima mediterrareno, ma erano solo ipotesi perché ancora non si conosceva bene il motivo.
"Sergente Perri, dalle analisi che gli americani ci hanno richiesto risulti compatibile col dna che cercano, dallo Stato Maggiore hanno gia organizzato tutto, tra due giorni parti per Pensacola e da li saranno gli americani a darti degli ordini, troverai comunque un membro dell'ambasciata che ti accompagnerà per tutto il tempo. Preparati un bagaglio corposo, potresti restare per un pó in America, ci hanno detto che puoi portarti però solo un baule, ti verra fornito in loco tutto quello che ti serve, niente cose superflue quindi."
"Colonnello cosa dovró fare?"
"Lo Stato Maggiore ci ha solo detto che l'ordine é arrivato direttamente dal Ministero, sarete in undici, due ragazzi della marina, due carabinieri, tu e altri tre ragazzi dell'esercito e tre civili."
"Signorsi Colonnello."
"In bocca al lupo Sergente."
Il sergente dei paracadutisti appresa la notizia chiamó a casa per informare i genitori che sarebbe partito per una missione, che sarebbe stata diversa da quelle a cui aveva preso parte negli anni precedenti.
"Mamma quando posso ci sentiamo con qualche messaggio o tramite internet con la videochiamata, tanto ormai sapete come funziona."
"Va bene ma non farci stare in pensiero. Poi perché proprio tu?"
"A quanto pare ho qualcosa che altri non hanno, lo hanno scoperto dalle analisi, ma niente di pericoloso e preoccupante. Una qualche caratteristica del dna. Quando arriverò in America mi faccio spiegare meglio, ma tanto lo sai che poi non posso dirti niente per telefono."
"Si va bene, la cosa importante é che non ci fai stare preoccupati."
"Stai tranquilla. Ci sentiamo appena posso, un bacio."
"Ciao amore mio, un bacio."
Due giorni dopo, come programmato, dall'aeroporto di Pratica si mare, tutti gli undici presunti piloti italiani degli Astro partirono per Pensacola, il preavviso era stato breve, si era prossimi al nuovo attacco degli alieni e non si voleva rischiare che l'aeroporto italiano o americano fossero il prossimo obiettivo dei Bianchi o dei Cani. Le partenze di tutti gli eventuali piloti dovevano avvenire prima di questo attacco, cosi lo stesso giorno fu coordinata la partenza di vari aerei da tutta Europa in direzione degli Stati Uniti.
Giunto a Pensacola in serata, il C130j dell'Aeronautica fu accolto da un membro dell'ambasciata italiana.
"Benvenuti in America, sono il colonnello Quarta, addetto militare dell'ambasciata italiana..." I soldati scatttarono immediatamente sull'attenti salutando militarmente il colonnello mentre i civili, ancora assonnati non si erano quasi accorti che ci fosse una persona li davanti a loro. Il colonnello ricambiò il saluto e continuò dicendo:
"Signori sono le 19:20 ora locale, sincronizzate i vostri orologi." - mentre il personale modicava l'ora sul proprio dispositivo il colonnello continuò - "Voi non sapete bene il motivo per cui siete qui, siete soltanto a conoscenza di una vostra compatibilità data dal vostro codice genetico. Nelle prossime ore ne saprete di più quindi niente domande sull'argomento, vi verrà spiegato tutto nei minimi dettagli in seguito. Adesso seguitemi, vi porterò in un altra base dove potrete farvi una doccia, riposare e mangiare un pasto caldo, qui in aeroporto non è sicuro sostare perché il prossimo attacco alieno potrebbe riguardare proprio questa zona, siete partiti in tutta fretta e con pochissimo preavviso proprio per questo motivo. Avete delle domande?"
Il colonnello Quarta non se ne aspettava, specie dopo la sua breve eloquzione ma rivolse lo stesso il suo sguardo verso il gruppo, soprattutto verso i civili che però non ebbero nulla da chiedere.
Fece salire il gruppo su di un mezzo e dopo un ora di viaggio finalmente giunsero in un'altra località. Era una base dell'esercito risalente agli anni ottanta, un pò decadente ma con una importante particolarità, la vera base militare era sottoterra e quella in superficie era soltanto una facciata che serviva a mascherare la segretezza di ciò che si trovava nel sottosuolo. Il mezzo entrò in un capannone, che sembrava abbandonato, in cui c'era una grossa botola metallica. La botola fu fatta aprire e il mezzo si posizionò su un ascensore che inizió la sua discesa verso la vera destinazione. Dieci minuti dopo e 300 metri più in giù nel sottosuolo, l'ascensore si fermó ed il mezzo proseguì fino ad un parcheggio.
"Signori siamo arrivati" - disse il colonnello - "verrete accompagnati nei vostri alloggi in modo da potervi sistemare al meglio e poi accompagnati in mensa, sono le 20:35 e domani mattina alle 08:00, attenzione alla puntualità, qualcuno verrá a chiamarvi e vi porterá in una sala riunione dove ci rivedremo per il vostro primo briefing che vi toglierà i dubbi su cosa siete venuti a fare in questo posto."

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